Pausa freeride sul Monte Santo di Lussari

L'Alpine Ice Tour, tra una festa e l'incontro con il team himalayano di Nives Meroi e Romano Benet, si concede una pausa di... freeride con Luca Vuerich e il gruppo dei tarvisiani al Monte Santo di Lussari: "Siamo qui, soli, a un centinaio di metri dalla folla, totalmente liberi di scatenare la nostra fantasia. Ogni ceppaia è un trampolino e ogni albero è un paletto da schivare. Divertimento allo stato puro!"...
Alpine Ice Tour

L'Alpine Ice Tour, tra una festa e l'incontro con il team himalayano di Nives Meroi e Romano Benet, si concede una pausa di... freeride con Luca Vuerich e il gruppo dei tarvisiani al Monte Santo di Lussari: "Siamo qui, soli, a un centinaio di metri dalla folla, totalmente liberi di scatenare la nostra fantasia. Ogni ceppaia è un trampolino e ogni albero è un paletto da schivare. Divertimento allo stato puro!"...

Mercoledì 1 marzo 2006

Ore 08:30. Il risveglio non è dei più brillanti… Dopo la serata di festa all'insegna del Carnevale ci prepariamo per una nuova giornata all'insegna del divertimento. Butto un'occhiata fuori dalla finestra: il tempo è stupendo e di colpo recupero tutte le energie. Chiamo Ezio e ci mettiamo d'accordo sul da farsi. Noleggiamo un paio di sci e insieme a Michele saliamo in cabinovia. Giornata free-ride!

Siamo sul Monte Santo di Lussari, nel comprensorio di Tarvisio. Simbolo dell'unione spirituale delle genti alpine, esso si erge a sud di Camporosso a 1789 m, in posizione dominante l'intera Valcanale. Immediatamente a nord-ovest della cima sorge, a quota 1766 m, il caratteristico Santuario della Madonna che risale alla seconda metà del 1300. Secondo la leggenda il Santuario fu eretto dopo la scoperta, fra i cespugli, di una statuetta lignea della Madonna con Bambino. Da allora il Lussari fu per secoli meta di innumerevoli pellegrinaggi provenienti da Austria, Slovenia e Italia.

Al giorno d'oggi il sentiero, un tempo usato dai pellegrini per raggiungere il santuario, è diventato un comodo accesso alla cima della montagna. Qui convergono appassionati dello sci un po' da tutto il circondario. Dalla cima del Lussari si può ridiscendere a valle per una delle più belle piste della zona: lunga circa 4 km con un dislivello di 1000 m essa viene utilizzata anche per le gare di Coppa Europa di discesa libera.

Facciamo un po' di coda all'ingresso della cabinovia: oggi c'è un sacco di gente. La giornata è magnifica e noi siamo carichi. Prima di scendere ci fermiamo a bere un caffè in uno dei caratteristici locali che si possono trovare in prossimità del Santuario. Un fiume di gente si riversa lungo la pista, ma la nostra meta è un'altra: stupendi canali e neve polverosa in mezzo a un bosco rado di larici e faggi.

Questa montagna (o “collina”, come ironicamente la chiama Ezio) rappresenta una bella opportunità per chiunque abbia voglia di fare gite di sci alpinismo in totale sicurezza, sfruttando poi la discesa lungo la pista. Le reti ai margini della pista proteggono lo sciatore imbrigliandone la discesa. Per noi è diverso: siamo qui, soli, a un centinaio di metri dalla folla, totalmente liberi di scatenare la nostra fantasia. Ogni ceppaia è un trampolino e ogni albero è un paletto da schivare. Divertimento allo stato puro! Sciamo fino allo sfinimento e alle tre e mezza concludiamo la giornata in cima al Lussari con un buon piatto di affettati. Abbiamo dato fondo a tutte le nostre energie e l'ultima discesa la facciamo a pista ormai quasi vuota.

Ci dirigiamo a casa per una rapida doccia e ci diamo appuntamento per la serata. Stasera cena in Slovenia: mi piace l'idea di far provare a Ezio un po' tutti i sapori di questi posti. Alle sette passo a prendere Leila e insieme ci dirigiamo a Fusine. Prima di cena passiamo da Nives e Romano (ndr Nives Meroi e Romano Benet): voglio presentare a Ezio due miti della montagna. Ormai sono più di tredici anni che scaliamo assieme, prima in Giulie e poi in Himalaya. Con loro ho fatto la mia prima spedizione (Nanga Parbat, 1998) e da lì non mi sono più fermato. Mi considero un po' il loro “portafortuna”: in quell'occasione raggiunsero per la prima volta la cima di un ottomila e da lì in poi ne hanno inanellate 7. Io sono a quota 4, ma in testa ho un sacco di progetti!

Il primo in ordine di tempo si chiama Dhaulagiri. Partiremo ad aprile, fra appena un mese. Da lì ci sposteremo all'Annapurna, per cercare di concretizzare il progetto dell'anno scorso. Insieme a noi l'amico Fabio Agostinis e, ancora una volta, Leila. Per lei si tratta della seconda “gita” in Himalaya: si occupa di ricerca in alta quota e il fatto di girare insieme a noi rappresenta un'occasione d'oro per mettere a punto sempre nuove iniziative. E' un gruppo affiatato il nostro e la nostra passione ha contagiato anche Ezio.

Quest'anno per me andare in spedizione significa dover mettere da parte, oltre al lavoro, anche l'impegno di portare a termine il Corso di Guida Alpina intrapreso a settembre. Facciamo quattro chiacchiere e ci spostiamo in Slovenia dove ad attenderci, oltre a Paolo (che con me sta facendo il corso guide) e Michele, troveremo anche un enorme piatto di prelibatezze... Una serata all'insegna dell'allegria, anche se le due intense giornate trascorse assieme cominciano a farci sentire un po' di stanchezza.

Beviamo la penultima e poi tutti in branda: domani Ezio tornerà ad Aosta. Dovrà affrontare un lungo viaggio… spero che a tenergli compagnia ci saranno i bei momenti di questi giorni. Un invito per la prossima volta!

di Luca Vuerich

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