Ice in Valle dell’Oro
Fabio Salini e Andrea Barbieri in Valle dell'Oro (Val Masino) alla scoperta del sottil ghiaccio...

Cascata dei salti dell'Oro, seconda lunghezza (Val Masino - Valle dell'Oro)
19/12/2006
La giornata era partita con un programma ben diverso da quello che poi in realtà abbiamo realizzato, per farla breve in giorno prima eravamo abbastanza esaltati perché vedevamo varie possibilità su muri ghiacciati nella zona dei Bagni di Masino, ma alla mattina del giorno dopo la temperatura la diceva lunga, noi comunque fino all’evidente scioglimento dei nostri sogni ci avevamo creduto.
Ma ragazzi, non ero a spasso con uno qualunque, ero con “Ice King” che in 10 minuti su croste inesistenti mi trasmette i rudimenti del ghiacciatore perfetto (N.B: questa era la prima volta che piantavo una picca e mettevo i ramponi) e sfoderava il piano “B” valle dell’Oro.
In 35 minuti siamo all’attacco della prima cascata, 6 tiri di corda da 60 metri e siamo in cima, il ghiaccio comincia a piacermi e a svelarmi i suoi segreti, Fabio come prevedevo impeccabile, preciso, mi spiega il perché e il percome di tante manovre e situazioni per me nuove.
Raggiunta la sommità della prima cascata ci ricordammo che avevamo visto attraversando il bosco un bel salto di ghiaccio sulla nostra destra, in pochi minuti eravamo all’attacco del tiro chiave dell’altra cascata.
Subito mi resi conto che mi spettava il vero battesimo del ghiaccio, bellissimo salto, a detta di Fabio non facile per le condizioni in cui si trovava, ghiaccio sottile e fragile ecc.. Parte chiaramente Fabio e danzando sul ghiaccio mi sparisce nel bosco sopra il salto finale, la corda finisce e non ho nessuna possibilità di sentire o farmi sentire da Fabio, l’acqua fa un rumore assordante, decido dopo poco di partire e mi rendo conto dopo pochi metri che sono assicurato.
Dopo qualche metro appoggio i ramponi male e senza rendermi conto mi ritrovo 2 metri più in basso, mi rialzo con cattiveria (sportivamente parlando) e guardando il ghiaccio lo ringrazio per la lezione che mi ha voluto dare, ma “Man machine“ era entrato in me: inserisco le ridotte, 4X4 6X8 e riparto come un bouldoozer, raggiungo il salto finale, lo supero incontrando forme di ghiaccio che prima avevo visto, come tutti, da lontano e che oggi ho usato per la progressione: fantastico!
Poeticamente potrei dilungarmi ma noi uomini di montagna amiamo anche il silenzio e i ricordi non detti ma taciuti forse a volte sono quelli più importanti, grazie Fabio per la bellissima giornata.
Andrea Barbieri
nella foto: sulla seconda lunghezza della Cascata dell'Oro (Val Masino - Valle dell'Oro) ph Fabio Salini
vai alla scheda della Cascata dell'Oro
La giornata era partita con un programma ben diverso da quello che poi in realtà abbiamo realizzato, per farla breve in giorno prima eravamo abbastanza esaltati perché vedevamo varie possibilità su muri ghiacciati nella zona dei Bagni di Masino, ma alla mattina del giorno dopo la temperatura la diceva lunga, noi comunque fino all’evidente scioglimento dei nostri sogni ci avevamo creduto.
Ma ragazzi, non ero a spasso con uno qualunque, ero con “Ice King” che in 10 minuti su croste inesistenti mi trasmette i rudimenti del ghiacciatore perfetto (N.B: questa era la prima volta che piantavo una picca e mettevo i ramponi) e sfoderava il piano “B” valle dell’Oro.
In 35 minuti siamo all’attacco della prima cascata, 6 tiri di corda da 60 metri e siamo in cima, il ghiaccio comincia a piacermi e a svelarmi i suoi segreti, Fabio come prevedevo impeccabile, preciso, mi spiega il perché e il percome di tante manovre e situazioni per me nuove.
Raggiunta la sommità della prima cascata ci ricordammo che avevamo visto attraversando il bosco un bel salto di ghiaccio sulla nostra destra, in pochi minuti eravamo all’attacco del tiro chiave dell’altra cascata.
Subito mi resi conto che mi spettava il vero battesimo del ghiaccio, bellissimo salto, a detta di Fabio non facile per le condizioni in cui si trovava, ghiaccio sottile e fragile ecc.. Parte chiaramente Fabio e danzando sul ghiaccio mi sparisce nel bosco sopra il salto finale, la corda finisce e non ho nessuna possibilità di sentire o farmi sentire da Fabio, l’acqua fa un rumore assordante, decido dopo poco di partire e mi rendo conto dopo pochi metri che sono assicurato.
Dopo qualche metro appoggio i ramponi male e senza rendermi conto mi ritrovo 2 metri più in basso, mi rialzo con cattiveria (sportivamente parlando) e guardando il ghiaccio lo ringrazio per la lezione che mi ha voluto dare, ma “Man machine“ era entrato in me: inserisco le ridotte, 4X4 6X8 e riparto come un bouldoozer, raggiungo il salto finale, lo supero incontrando forme di ghiaccio che prima avevo visto, come tutti, da lontano e che oggi ho usato per la progressione: fantastico!
Poeticamente potrei dilungarmi ma noi uomini di montagna amiamo anche il silenzio e i ricordi non detti ma taciuti forse a volte sono quelli più importanti, grazie Fabio per la bellissima giornata.
Andrea Barbieri
nella foto: sulla seconda lunghezza della Cascata dell'Oro (Val Masino - Valle dell'Oro) ph Fabio Salini
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