Il Re e la Regina, a Cortina la mostra sulle scalate di Re Alberto I dei Belgi
Sabato 5 luglio si inaugura a Cortina la mostra Il Re e la Regina. Le Dolomiti scalate da Re Alberto I del Belgio con le guide alpine di Cortina d’Ampezzo nelle immagini stereoscopiche di Charles Lefébure
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Sabato 5 agosto si inaugura a Cortina la mostra Il Re e la Regina. Le Dolomiti scalate da Re Alberto I del Belgio con le guide alpine di Cortina d’Ampezzo nelle immagini stereoscopiche di Charles Lefébure
Planetmountain.com
Re Alberto I dei Belgi arrivò per la prima volta a Cortina quasi di soppiatto, insomma assolutamente in incognito come era nel suo stile. Era l'agosto 1907 e l'allora Principe del Belgio, insieme all'amico Charles Lefébure e alla guida svizzera Benedict Supersaxo, dopo aver salito il Cristallo e il Piz Polena, aveva dovuto arrendersi alla Cima Piccola di Lavaredo. Ma la soluzione del "problema" fu presto trovata: a risolvere brillantemente quella “partita” lasciata in sospeso ci pensò uno dei più grandi maestri delle guide cortinesi. Fu così che Antonio Dimai, con il fido Agostino Verzi e l'allora astro nascente Angelo Dibona, guidò l'illustre gruppetto in vetta a Punta Fiames e quindi a tutte e Tre le Cime di Lavaredo.
Nessuno poteva immaginarlo, ma quello era solo l’inizio di una lunga ed intensa storia tra Alberto I e le montagne di Cortina. Quella stessa lunga storia che ora è raccontata nella Mostra “Il Re e la Regina”, allestita al Centro Congressi Alexander Girardi di Cortina dal 6 luglio al 15 settembre. Dopo quell'esordio, infatti, il Re dei Belgi ritornò praticamente tutti gli anni in Valle d’Ampezzo per quelle scalate con le guide cortinesi a cui non sapeva rinunciare. Un legame tra il Re e la Regina delle Dolomiti – perché è appunto Cortina la Regina del titolo - che, via via, divenne sempre più profondo, tanto che ancora adesso il ricordo del Re alpinista è ancora ben vivo nella memoria della Valle.
Va detto che la montagna, l’alpinismo e la scalata per Alberto I rappresentavano una passione irrinunciabile non solo perché riuscivano a “ricaricalo” da quegli obblighi di palazzo che non aveva mai amato, ma soprattutto perché le considerava esperienze fondanti per l’animo umano. Non a caso a molte delle sue salite parteciparono anche la moglie, la Regina Elisabetta, e i tre figli; tra cui, val la pena di ricordare, c’era quella Maria José che divenne l’ultima Regina d’Italia. Il suo amore per la montagna e l’arrampicata era così profondo da meritarsi l’appellativo di Re Alpinista, e talmente intenso che proprio un’arrampicata solitaria sulle rocce di Marche-les-Dames gli costò la vita.
Ma può un re essere anche un alpinista; come si concilia la durezza spartana della montagna con quell’alone di mistero e agiatezza che nell’immaginario collettivo avvolge il mondo dei reali? Si concilia eccome, se quel Re è Alberto I dei Belgi. Un sovrano del tutto speciale che la storia, non solo quella dell’alpinismo, ci restituisce come il prototipo di un modo assolutamente moderno di intendere la monarchia, soprattutto per quei tempi. Alberto I è ricordato come il Re che nella Prima guerra mondiale negò alla Germania il lasciapassare per invadere la Francia e affrontò la conseguente invasione tedesca del Belgio al fianco del suo popolo, in trincea. Per questo è ricordato anche come il Re Cavaliere ed Eroe, e per questo non è mai stato dimenticato dai belgi.
Proprio di questo Re Cavaliere e Alpinista, che sapeva distinguere la sua altissima carica dalle sue passione e che, nonostante il suo titolo di sovrano, riusciva ad essere uno fra tutti tra i soldati come tra gli alpinisti, racconta la mostra cortinese. Un viaggio che percorre l’avventura di Alberto I dei Belgi attraverso le straordinarie fotografie stereoscopiche scattate in parete dal suo compagno d’alpinismo Charles Lefébure. Un piccolo tesoro donato all’epoca dal re alle guide cortinesi che li accompagnarono in quelle salite e che ora, restaurato per l’occasione, consente un vero e proprio viaggio nel tempo per ritrovare e rivivere tutta la passione di Alberto I per la montagna e la bellezza di Cortina. Appunto, tutta la storia del Re e della Regina.
IL RE E LA REGINA
Centro Congressi Alexander Girardi - Cortina
apertura: dal 6 luglio al 15 settembre
orari: 10:30-13:00 - 16:30-20:00
luglio e settembre: chiuso i lunedì
agosto: chiuso lunedì mattina.
INGRESSO GRATUITO
Progetto e realizzazione grafica: Roberto Casanova Rosolo
Allestimento a cura di: Stefano Dimai, Leopoldo Lacedelli, Carlo Gandini, Davide Gaspari e Renato Sottsass
Ricerche storiche: Carlo Gandini, Roberto Casanova Rosolo
Fotografie stereoscopiche: Collezione Franco Gaspari
Fotografie: Archivio Carlo Gandini e Collezione Franco Gaspari
Testi mostra e video-proiezione stereoscopica: Vinicio Stefanello
Proiezione Stereoscopica e restauro immagini: Antonello Satta
Segreteria e coordinamento: Elisabetta Busatto
Relazioni con il Belgio: Sandra Alverà
Da un'idea del Gruppo Scoiattoli di Cortina d'Ampezzo, Associazione Amici del Veneto, Comune di Cortina d’Ampezzo
Con il patrocinio di: Presidente del Parlamento Europeo, Prof. Hans-Gert Pöttering, Regione del Veneto
Partner: Comune di Cortina d'Ampezzo, Gruppo Scoiattoli di Cortina d'Ampezzo, Associazione Amici del Veneto
In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura Bruxelles, Sede Regione Veneto di Bruxelles, GIS Gestione impianti sportivi Cortina d’Ampezzo, On. Iles Braghetto, Europarlamentare
Nessuno poteva immaginarlo, ma quello era solo l’inizio di una lunga ed intensa storia tra Alberto I e le montagne di Cortina. Quella stessa lunga storia che ora è raccontata nella Mostra “Il Re e la Regina”, allestita al Centro Congressi Alexander Girardi di Cortina dal 6 luglio al 15 settembre. Dopo quell'esordio, infatti, il Re dei Belgi ritornò praticamente tutti gli anni in Valle d’Ampezzo per quelle scalate con le guide cortinesi a cui non sapeva rinunciare. Un legame tra il Re e la Regina delle Dolomiti – perché è appunto Cortina la Regina del titolo - che, via via, divenne sempre più profondo, tanto che ancora adesso il ricordo del Re alpinista è ancora ben vivo nella memoria della Valle.
Va detto che la montagna, l’alpinismo e la scalata per Alberto I rappresentavano una passione irrinunciabile non solo perché riuscivano a “ricaricalo” da quegli obblighi di palazzo che non aveva mai amato, ma soprattutto perché le considerava esperienze fondanti per l’animo umano. Non a caso a molte delle sue salite parteciparono anche la moglie, la Regina Elisabetta, e i tre figli; tra cui, val la pena di ricordare, c’era quella Maria José che divenne l’ultima Regina d’Italia. Il suo amore per la montagna e l’arrampicata era così profondo da meritarsi l’appellativo di Re Alpinista, e talmente intenso che proprio un’arrampicata solitaria sulle rocce di Marche-les-Dames gli costò la vita.
Ma può un re essere anche un alpinista; come si concilia la durezza spartana della montagna con quell’alone di mistero e agiatezza che nell’immaginario collettivo avvolge il mondo dei reali? Si concilia eccome, se quel Re è Alberto I dei Belgi. Un sovrano del tutto speciale che la storia, non solo quella dell’alpinismo, ci restituisce come il prototipo di un modo assolutamente moderno di intendere la monarchia, soprattutto per quei tempi. Alberto I è ricordato come il Re che nella Prima guerra mondiale negò alla Germania il lasciapassare per invadere la Francia e affrontò la conseguente invasione tedesca del Belgio al fianco del suo popolo, in trincea. Per questo è ricordato anche come il Re Cavaliere ed Eroe, e per questo non è mai stato dimenticato dai belgi.
Proprio di questo Re Cavaliere e Alpinista, che sapeva distinguere la sua altissima carica dalle sue passione e che, nonostante il suo titolo di sovrano, riusciva ad essere uno fra tutti tra i soldati come tra gli alpinisti, racconta la mostra cortinese. Un viaggio che percorre l’avventura di Alberto I dei Belgi attraverso le straordinarie fotografie stereoscopiche scattate in parete dal suo compagno d’alpinismo Charles Lefébure. Un piccolo tesoro donato all’epoca dal re alle guide cortinesi che li accompagnarono in quelle salite e che ora, restaurato per l’occasione, consente un vero e proprio viaggio nel tempo per ritrovare e rivivere tutta la passione di Alberto I per la montagna e la bellezza di Cortina. Appunto, tutta la storia del Re e della Regina.
IL RE E LA REGINA
Centro Congressi Alexander Girardi - Cortina
apertura: dal 6 luglio al 15 settembre
orari: 10:30-13:00 - 16:30-20:00
luglio e settembre: chiuso i lunedì
agosto: chiuso lunedì mattina.
INGRESSO GRATUITO
Progetto e realizzazione grafica: Roberto Casanova Rosolo
Allestimento a cura di: Stefano Dimai, Leopoldo Lacedelli, Carlo Gandini, Davide Gaspari e Renato Sottsass
Ricerche storiche: Carlo Gandini, Roberto Casanova Rosolo
Fotografie stereoscopiche: Collezione Franco Gaspari
Fotografie: Archivio Carlo Gandini e Collezione Franco Gaspari
Testi mostra e video-proiezione stereoscopica: Vinicio Stefanello
Proiezione Stereoscopica e restauro immagini: Antonello Satta
Segreteria e coordinamento: Elisabetta Busatto
Relazioni con il Belgio: Sandra Alverà
Da un'idea del Gruppo Scoiattoli di Cortina d'Ampezzo, Associazione Amici del Veneto, Comune di Cortina d’Ampezzo
Con il patrocinio di: Presidente del Parlamento Europeo, Prof. Hans-Gert Pöttering, Regione del Veneto
Partner: Comune di Cortina d'Ampezzo, Gruppo Scoiattoli di Cortina d'Ampezzo, Associazione Amici del Veneto
In collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura Bruxelles, Sede Regione Veneto di Bruxelles, GIS Gestione impianti sportivi Cortina d’Ampezzo, On. Iles Braghetto, Europarlamentare
Note:
Info | |
www.kingandqueen.eu | |
tel. 0436.875502 |
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