Film Festival di Trento, Genziane agli alpinisti

Il 04/05 nella 49a Edizione del Filmfestival "Città Di Trento" le Alpi protagoniste. Consegate le 'Genziane d'oro' alla carriera alpinistica a René Desmaisson e Walter Bonatti. A Alexander e Thomas Huber la 'Genziana giovani'.


05/05/2001

Venerdì 4/05, nella serata dedicata, dalla 49a edizione del Film Festival Città di Trento, alle Alpi e ai suoi protagonisti sono stati premiati con la Genziana alla carriera: René Desmaisson e Walter Bonatti, mentre la Genziana giovani è stata assegnata ai fratelli Alexandre e Huber. In assenza di Walter Bonatti il ricoscimento è stato consegnato nelle mani del Direttore del FilmFestival.

La serata

L'avvenimento era tra i più attesi di questa 49a Edizione, e ieri sera un Auditorium gremito ha accolto le Alpi e gli alpinisti, che ne hanno scritto la storia, con grande calore e partecipazione e, naturalmente, con l'immancabile curiosità. Il tradizionale appuntamento del Festival con gli alpinisti e la montagna è per certi versi un'occasione unica: poche volte si possono vedere tanti alpinisti riuniti assieme. E tra loro tanti (ma proprio tanti) i fortissimi. Molti, insomma, tra quelli che hanno messo 'del loro' sulle pareti alpine e del mondo.

200 anni di alpinismo nelle Alpi sono senz'altro un soffio in confronto ai milioni di anni della grande catena, ma indubbiamente condensarli in un'unica serata non è un'impresa facile. L'hanno ben fatto all'inizio le immagini di Folco Quilici che in un bellissimo volo hanno percorso le Alpi accompagnate dalle frasi dei grandi poeti lette da Sveva Sagramola, la conduttrice della serata. Particolarmente affascinante la metafora dell'alpinista che, percorrendo una cresta di confine, si trova nello stesso istante in due nazioni diverse. Bello immaginare una montagna che unisce e un alpinista cittadino del mondo!

2 filmati storici della cineteca del Museo della montagna di Torino: l'ascensione del Dente del Gigante sul M.te Bianco e quella del Cervino sono serviti da piccolo ma incisivo flash su com'era l'alpinismo degli inizi, e hanno dato modo di ricordare i grandi del passato. Chris Bonington, in video, ha parlato del suo alpinismo ricordando la prima salita del Pilone Centrale del Freney e le imprese di Bonatti e Cassin (quest'ultimo presente in sala, ed applauditissimo).

Poi il cuore della serata. Sul palco si sono succeduti, introdotti da filmati: René Desmaison (classe 1930: grande alpinista non solo per le pazzesche solitarie ed invernali); Cristophe Profit (di cui è impossibile non ricordare la non stop di 48 ore su Eiger, Cervino e Grandes Jorassess come che è stato un punto di riferimento degli anni '90); Cristophe Lafaille (l'impegno totale a 360°); Catherine Destivelle (dall'alpinismo all'arrampicata sportiva per tornare alle grandi pareti Nord delle Alpi); Marco Anghileri (guardare al passato - 1a invernale alla Solleder alla Civetta - per conoscere e trovare stimoli per i progetti futuri); Luca Maspes (60 vie nuove sulle Alpi, una passione nata da ragazzino sui libri di alpinismo); Alexander Huber (alpinismo totale e tutto al massimo); Christoph Hainz (simpaticissimo, lui parla poco prima... poi fa); Mauro 'Bubu' Bole (la fantasia ed il gesto come espressione, su tutto una grande semplicità ed umanità); Patrick Berhault (speciale 'viaggiatore', da est a ovest, su 22 cime e pareti delle Alpi).

E' stato un percorso tra 'ieri ed oggi' visti nella loro diversità ed unità. Tutti gli alpinisti infatti si sono richiamati ad esempi del passato. Ed è stata una serata per certi versi anche umana e divertente. Chè Sveva Sgramola (la brava presentatrice del Geo & Geo televisivo) l'aveva ben detto all'inizio: lei conosce più il mare; così alcune domande sembravano quelle che molte volte gli alpinisti si sentono rivolgere da chi di alpinismo non sa poi molto. Ma è stata forse questa la forza dell'evento. Certo ha fatto venir fuori meno il lato 'tecnico' ma senz'altro ha mostrato più il lato umano ed anche personale dei personaggi. E questo il pubblico, ma anche i protagonisti, sembrano averlo apprezzato. Non sono mancati, infatti, grandi applausi e si è avuta l'impressione che lo spettacolo fosse vissuto in un clima di divertita ed umana 'leggerezza'. Una volta ogni tanto, anche quando si parla di montagna ed alpinismo, un po' di gioia non fa male... anzi!


Informazioni
Filmfestival “Città di Trento”
Centro S. Chiara, Via S. Croce
Tel. 0461.238178 - 0461.986120
mail@mountainfilmfestival.trento.it
www.mountainfilmfestival.trento.it
Ufficio Stampa: Antonella Cicogna


49° FilmFestival

30° Premio ITAS (2001)
Note:



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