Verticalmente al Sud, un documentario per raccontare il Sud dell'arrampicata

E' iniziato, in questi giorni, il lavoro di produzione per il documentario "Verticalmente al Sud", diretto da Daniele D'Elia, in co-produzione con alcune associazioni, per raccontare il vissuto dell'arrampicata sportiva in alcune regioni del Sud Italia, e soprattutto in Puglia e Basilicata.
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Il logo del progetto Verticalmente al Sud
Michele d'Aniello e Nicola Bartolomeo
Verticalmente al Sud si avvale per la parte che riguarda la scrittura della sceneggiatura del supporto preziosissimo di Graziano Montel che, oltre ad essere il tracciatore di tutte le vie di gara per le competizioni ufficiali di boulder e lead in queste regioni, è anche referente principale, al Sud, di numerosi altri eventi outdoor riguardanti le discipline sportive verticali, per via della sua pluridecennale esperienza in questo mondo e della sua passione. In fase di scrittura del documentario il regista Daniele D'Elia allo stesso Montel, così come ai principali atleti della regione, ha rivolto alcune domande per ricostruire alcune tra le vicende passate e gettare uno sguardo sul futuro. Qui uno stralcio del racconto di Montel.

La Puglia non è certo un territorio montano. Eppure negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di gruppi, associazioni che si dedicano alla diffusione di alcune discipline sportive come l'arrampicata. Qual è la situazione oggi, quali ombre e quali luci, e quale il percorso di cui sei stato in un certo senso il protagonista?
La Puglia è nota come Tavoliere d'Italia e non è facile immaginare un ambiente per l'arrampicata vista l'assenza di montagne, ma se pensiamo alle necessita dell'arrampicata sportiva, altezza limitata e alta difficoltà, allora le numerose gravine diventano il terreno di gioco ideale per questo sport. In poco più di venti anni l'arrampicata ha recuperato il gap con le regioni del nord e sono nate numerose associazioni collegate alla federazione Arrampicata sportiva italiana che si occupano sia dell'aspetto agonistico e dell'allenamento indoor sia della cura dell'ambiente roccioso. Visto il numero crescente di praticanti non è più pensabile lasciare la pratica dell'arrampicata senza regole e le stesse norme che regolano la salvaguardia del climber nelle palestre devono essere rispettate anche outdoor ma viste le dimensioni e le necessità economiche, cosi come accade nelle regioni più evolute, è necessario l'impegno delle pubbliche amministrazioni.

Vedi delle peculiarità, tipicamente meridionali, nel modo di praticare queste discipline sportive rispetto a una prassi in uso in altre zone d'Italia?
L'arrampicata al sud la definirei solare, non solo per il meteo sempre favorevole ma anche per lo spirito con cui si passa il tempo insieme. Non manca spesso il tempo per un caffè caldo o per riunirci insieme per una pausa. Il vociare e la "chiacchiera" si uniscono ai rumori della natura a volte interrotti dagli incitamenti ad un climber nel momento cruciale della sua salita. Andare ad arrampicare non e solo salire una via facile o impegnativa ma passare una giornata insieme per ricaricasi di energie.

In merito all'arrampicata outdoor, ci sono delle zone nel Sud, falesie o vie di montagna che possono offrire stimoli ai climbers con un po d'ambizione, sia per difficoltà che per conformazione della roccia o bellezza naturale. Puoi offrircene una panoramica.
Nel sud ci sono numerose aree d'arrampicata che possono accontentare qualsiasi climber anche per lunghi periodi di vacanza. Inoltre il clima mite permette la pratica di questo sport per tutto l'anno cosa che non sempre è possible in ambiente montano. Gli accessi sono sempre rapidi e vicini a centri urbani e servirebbero servizi e alloggi adeguati al turismo sportivo non solo legato all'arrampicata ma anche alla mountain bike, agli escursionisti ecc. Infine, cosa più unica che rara, a pochi chilometri di distanza dai luoghi in cui si arrampica è facile trovare attrazioni turistiche e culturali.

A proposito della tracciatura di nuovi itinerari, sei il promotore del progetto denominato "natura verticale". Di cosa si tratta e ci sono delle intenzionalità per il prossimo futuro?
Quasi sin dalla nascita dell'arrampicata in Puglia, insieme ad un gruppetto di amici, abbiamo creato un gruppo per attrezzare le pareti rocciose, ripulirle da massi instabili e renderle idonee per l'arrampicata sportiva occupandoci per quanto possibile anche della manutenzione e il tutto ovviamente per puro volontariato. Sono ormai più di 1000 gli itinerari presenti ma il progetto "natura Verticale" continua ancora a sorvegliare le nuove attrezzature per eliminare gli errori e i pericoli che potrebbero causare incidenti a chi pratica questo sport.

Verticalmente al Sud (ShowReel) from Alpine Adventure on Vimeo.




Info: http://www.imdb.com/title/tt3366036



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