Pompa Funebre nuova via per Larcher, Giupponi e Sartori sul Monte Pellegrino

Il 31/03 e l' 1/04/2011 Rolando Larcher, Luca Giupponi e Nicola Sartori hanno completato l'apertura, e salito tutti e tre in RP, Pompa Funebre (150m, 8b max, 7a+ obbl.) la via che, il 21/03/09, Larcher e Giupponi avevano cominciato ad aprire, insieme a Maurizio Oviglia, sulla parete NE del Monte Pellegrino (Palermo, Sicilia).
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Discesa da Pompa funebre - Monte Pellegrino - Parete dei Rotoli, Sicilia
Giampaolo Calzà “Trota”

Non lasciatevi fuorviare dal nome... a tutto c'è una spiegazione. Come del resto deve esserci un motivo per cui, da un po' di tempo in qua, ci sono frotte di climber in viaggio verso la Sicilia. Dopo che avrete letto il racconto, a tre voci, di Rolando Larcher, Luca "Gippo" Giupponi e Nicola Sartori su questa nuova (bellissima) via. E dopo esservi concessi il tempo di ammirare il portfolio di Giampaolo Calzà e il video montato da Andrea Tosi. Probabilmente non avrete più dubbi: un'altra meta per i vostri viaggi-arrampicata sarà già annotata nel taccuino dei desideri.

POMPA FUNEBRE... dalle gare, alle vie nuove...
Storia di un'apertura raccontata a tre voci da Rolando Larcher, Luca Giupponi e Nicola Sartori

Nicola Sartori: E’ da tempo che sogno di aprire una via con il mitico Rolando Larcher! Ci conosciamo già da prima dei tempi delle gare (1985 circa) e di tanto in tanto si andava ad arrampicare insieme, ma non ci siamo mai trovati per aprire una via insieme.
“ Ehi Nic, a fine marzo vado con il Gippo in Sicilia, doveva venire anche Maurizio (Oviglia), ma s’è fatto male, che dici? Vieni tu?” Questa la telefonata che ho ricevuto da Rolly e a cui naturalmente ho risposto subito di SIIII!! Mica mi doveva supplicare!
“Varda che no te devi miga dirmel subit de si! Pènseghe su en po' prima, domandeghe a la Claudia se te poi. Tote del temp! Mi podo spetar ancora en pochetin!”
“ Ah, no, no. Vegno, vegno! No go problemi!”
Destinazione: Palermo. Obiettivo: finire il progetto iniziato da Rolando, Maurizio e Gippo alla parete dei Rotoli sul Monte Pellegrino, liberare la nuova via e se c’è tempo iniziare una nuova futuristica via (dalle parvenze estreme) all’antro della Perciata, Monte Pellegrino.

Luca Giupponi: Nella primavera 2009 su convincimento di Maurizio Oviglia, che frequentava già la zona da qualche anno, con Rolando Larcher voliamo a Palermo, e Maurizio ci fa vedere un mondo impressionante di rocce, grotte, falesie, pareti. Durante questa visita aprimmo “Kaos” al Monte Gallo, e scoprimmo le delizie delle rocce siciliane: grandi strapiombi ma appigliati, lavorati con canne e stalattiti... Ci rendemmo subito conto che qui si possono tentare delle linee in libera che da noi sarebbero impensabili...

Rolando Larcher: Quando aprimmo Kaos, con Luca e Maurizio, per cenare si andava sempre nella zona del porto, attraversando il quartiere Arenella ed il cimitero monumentale dei Rotoli. Il nome è dovuto alle pietre che talvolta “rotolano” giù dal sovrastante anfiteatro, uno dei bastioni che compongono il Monte Pellegrino. Una parete notevole, che ci colpì immediatamente. Rossa con delle bianche colate, molto strabiombante, ricca di stalattiti e buchi, ma soprattutto totalmente vergine. Dopo aver liberato Kaos, con l'ultimo giorno e mezzo a disposizione, andammo subito in avanscoperta. Per l'accesso, escludemmo subito l'entrata principale al cimitero, gli orari di visita erano poco “elastici” e probabilmente i nostri zaini rigonfi avrebbero destato troppo interesse al custode... Così, trovato un varco “alternativo”, ci addentrammo nella foresta vergine, che separa il cimitero dalla parete, raggiungendo, provati, la base dell'impressionante anfiteatro. Rimasi colpito non solo dalla spettacolarità di quanto mi circondava, ma dal contrasto nel passare in brevissimo spazio, da una situazione super urbanizzata, ad una totalmente selvaggia. Un contesto strano, che a Palermo più volte si è ripetuto. Solitamente luoghi così incontaminati dall'uomo, si trovano a grandi distanze dal medesimo, ma qua basta abbandonare la strada o varcare uno steccato per incontrarli. Il tempo poi si guastò, si mise a piovere e grandinare, ma tale era lo strapiombo, che cominciammo comunque a scalare e dopo due lunghezze eravamo già fuori dalla verticale di oltre 20 metri. La via era ancora da concludere, ma viste le prerogative e lo stile d'arrampicata, il nome della via fu deciso in largo anticipo: “Pompa Funebre”.

Luca: Il nome è l’abbinamento della "pompa" che ci vuole per questi strapiombi, e dalla vista del cimitero che non abbandona mai la salita: “Pompa Funebre”, appunto. La decisione era presa: questa linea è troppo bella, dovevamo ritornare! Per rassicurarci nascondemmo 30 spit alla base. Nel 2010 però non riuscimmo a tornare...

Rolando: Aprile 2011. Siamo a Palermo, città esotica ed interessante. Ma invece di fare il turista, sventolo nel vuoto da ore, appeso all'ennesima sosta. L'ambientazione è inconsueta: sopra, un soffitto di stalattiti, sotto, un cimitero, alle spalle, un quartiere avvolto dal mare. Una situazione veramente unica, amplificata dalla presenza di due amici particolari, che condividono con me questo scomodo entusiasmante luogo. Se non fosse per il “giro d'aria”, sembrerebbe di stare nell'isolamento di una gara di qualche anno fa. All'epoca, Luca e Nicola erano due avversari, che ammiravo e che regolarmente mi precedevano in classifica. Ora sono due compagni entusiasti e divertenti, e grazie alla mia esperienza, mi prendo qualche piccola rivincita... Uno impreca, districando le corde, l'altro pure, appeso a dei precari cliff, io assicuro e mi godo il momento.

Luca: Finalmente siamo di nuovo qui. Purtroppo non è dei nostri Maurizio, fermo per un infortunio. Con noi invece c'è Nicola Sartori il re del King Rock. E stato bello ritrovarsi dopo molti anni, quando ci sfidavamo alle gare, e adesso rincontrarci qua con la stessa passione, e la stessa voglia di scoprire linee nuove. L’accesso alla via è particolare: bisogna entrare in un buco nel muro perimetrale del cimitero, per poi attraversare una zona abbandonata del cimitero e prendere la rampa nella giungla che porta all’attacco... Primo tiro a stalattiti, secondo uno strapiombo impressionante, una lunga arrampicata di 50 metri.

Nicola: Non scherzava Rolly quando diceva che il primo tiro della nostra vacanza sarebbe toccato a me… Come esame di ammissione al gruppo (Gippo ha già “lavorato” con Rolly in altre spedizioni) mi aspettava l’apertura su un muro verticale di splendido calcare monoblocco, tipica roccia siciliana. Dovevo fare bella figura a tutti i costi!

Rolando: Avevo già aperto il primo tiro e gran parte del secondo, così lascio spazio ai miei compagni. Porto le corde al capolinea e facciamo partire Nicola, appartenente alla premiata scuola Veronese d'apertura. La scuola Trentina lo mette subito sotto esame, con trabocchetti e nuove tecnologie. Nicola però, dall'alto della sua classe si destreggia egregiamente, portando a termine uno splendido ed impegnativo tiro. Promosso sul campo!

Nicola: Poi è stata la volta di Luca...

Luca: La nostra intuizione di tentare una linea così strapiombante ci dà ragione: stalattiti, buchi, fessure, liste ci lasciano passare per una lunghezza indimenticabile. Seguono altri due tiri: un muro dritto, e una lunghezza finale stile Erto, tutti 5 stelle...

Nicola: Durante la tribolazione dell’apritore di turno, in sosta non ci si annoiava per niente… Scherzi e risate vengono accompagnati da un sottofondo musicale di un fanatico siciliano che tutti i santi giorni stazionava sul lungo mare con la sua auto dotata di un mega stereo da un milione di watt....

Rolando: Gippo procede bene, accompagnato dai nostri incitamenti e dalla musica che arriva potente, dal mega stereo di un'anonima Punto rossa in riva al mare... Ora va per l'ultima lunghezza, un diedro obliquo, strapiombante, bellissimo. Parte deciso puntando al muro finale marmorizzato....

Nicola: L’ultimo tiro nascondeva molte incognite. Difficile capire dove salire, Gippo procede inesorabile e più in alto deve lottare con un passaggio molto impegnativo. Le ore passano veloci e le forze iniziano a calare…

Rolando: Ad un certo punto le prese si diradano, e Luca comincia a sbuffare e volare ripetutamente. Dopo un po' chiede il cambio, ed il “Vecio”, che sperava già di vivere di rendita.... deve innestare i clif e partire.

Nicola: Tocca a Rolando. Ero curioso da matti nello scoprire il suo sistema di apertura. Lui, che da anni apre vie in tutto il mondo, è per me un idolo! Volevo vedere la sua tecnica di recupero del trapano, come lavorava con i cliff, e mille altri suoi piccoli segreti...

Rolando: Decido di tornare indietro di uno spit e provo a passare più a sinistra, dove le prese pare ci siano, ma strapiomba da paura. L'ora tarda mi obbliga a scalare rapido e con uno spit, uno spuntone ed un disgaggio, termino la via con l'ultima sosta sotto il ciglio...

Luca: Facciamo ancora una ravanata in un camino per poi sederci sui prati della cima al sole, ad osservare il mare, l’Etna innevato, le isole Eolie, Palermo e ascoltarci l’ultima messa del giorno del sottostante cimitero...

Rolando: Ora scendiamo soddisfatti del risultato, pensando già all'impegnativa e divertente libera che ci aspetta...

Nicola: Al limite dell’oscurità tocchiamo terra con l’ultima doppia. La via è finita! Stanchi morti e felici raggiungiamo la rosticceria dei fratelli Leone per riempire i nostri stomaci!

Rolando: Dopo un meritato rest-day (sarà l'unico della settimana) passato rilassandoci in spiaggia a Mondello. Ritorniamo freschi e riposati alla nostra parete...

Sartori: Eravamo rivali ai tempi delle gare, ed ora eccoci qua tutti e tre per cercare la libera su questa insolita parete a strapiombo su un… cimitero!

Luca: tentiamo e... riusciamo tutti tre a centrare la rotpunkt della via nello stesso giorno! Che soddisfazione!

Rolando: Rimaneva ancora una cosa da fare: festeggiare adeguatamente un itinerario che ci ha veramente appagato. Per la sua bellezza, l'impegno e perché supera una parete inviolata. A tutto questo si è aggiunto il privilegio, di poter battezzare la parete, scegliendo l'evidente nome di “Parete dei Rotoli”...

Via
Grado
Lunghezza
Bellezza
Pompa Funebre
8b max 7a+ obbl.
150m


Si ringraziano:
per le foto: Giampaolo "Trota" Calzà
per i materiali: Rolando: La Sportiva, Montura, Petzl, Totemcam / Gippo: Five Ten, Mammut / Nicola: La Sportiva, Marmot





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