Orizzonti contrapposti sul Monte Gallo in Sicilia, Massimo Flaccavento racconta la richiodatura della via
Quella di Orizzonti contrapposti è una storia in cui bisogna fare un salto nel tempo, è una storia in cui in Sicilia ad aprire vie dal basso eravamo in pochissimi e, soprattutto, c’era un mondo totalmente intatto, tutto da scoprire e da vivere.
Avevamo poco più che vent’anni, poca esperienza ma tantissima voglia d’avventura. Visto che le nostre tasche erano perennemente vuote e che il lunedì mattino bisognava necessariamente timbrare il cartellino in azienda, ci accontentavamo di avventure dietro l’angolo, esperienze in cui comunque non mancava mai una buona dose di incertezza e in cui alla fine, portavamo a casa sempre grandi lezioni.
L’apertura di questa via fu una piccola grande odissea che durò circa due anni. Dopo aver aperto il primo tiro con l’amico Gabriele Cavallo, il trapano smise inspiegabilmente di funzionare, costringendoci a ritornare a casa con le orecchie basse e con non poca delusione. Poco importava, il dado era ormai tratto e poco dopo tornai nuovamente, ma questa volta in compagnia dell’amico di sempre Giorgio Iurato, con il quale in una calda giornata estiva riuscimmo a salire fino a circa metà parete.
Non riuscimmo purtroppo a mantenere la promessa di ritornare presto, e solo nel 2007 riuscii a tornare e completare la salita in compagnia di David Gallo. Anche in questo caso non mancarono gli imprevisti, e in concomitanza dell’ultima doppia, la pioggia battente ci lavò da capo a piedi per tutto il rientro. Bagnati ma felici, finalmente la via era stata completata!
Nonostante la sua grande e logica bellezza, questa linea restò sempre in un cono d’ombra immeritato, forse per via del sempre minore interesse verso le vie a più tiri da parte degli arrampicatori siciliani, o forse per l’avvicinamento non proprio comodissimo per gli standard del posto, chissà!
Ad ogni modo nonostante le pochissime ripetizioni, essendo sicuri del suo grande valore estetico, abbiamo deciso di intraprendere un lavoro impegnativo ai fini di richiodarla interamente con materiale inox 316 L.
In due lunghissime giornate del 2025, rispettivamente a maggio e a novembre, con il prezioso aiuto dell’amico (sempre presente quando c’è da faticare) Claudio Trovato, è stata riportata interamente alla luce questa splendida via, con la speranza che questa nuova relazione ne incentivi le ripetizioni e possa far si che questo itinerario non venga più abbandonato.
Naturalmente per effettuare questi lavori è stato necessario realizzare una raccolta fondi che ci ha permesso di acquistare il materiale migliore in relazione all’ambiente in cui si trova, e soprattutto di condividere in tanti un progetto che senza un’azione condivisa, non sarebbe mai stato possibile. Quindi da parte mia e di Claudio vanno i più sentiti ringraziamenti a tutti quelli che hanno partecipato e sostenuto questo progetto, che speriamo sia il primo di una lunga serie.
Grazie di vero cuore a Lise Betton, Leonardo Brullo, Gianni Campo, Pietro Criscione, Stefania Di Martino, Gianna Fede, Antonlla Grillo, Vito Grillo, Paolo Gueli, Giorgio Iurato, Salvo Motta, Miriana Rizzo, Damiano Sparti, e infine anche noi, Massimo Flaccavento e Claudio Trovato.
- Massimo Flaccavento, Nicolosi









































