Nodi per l'arrampicata in falesia

Nodi per l'arrampicata in falesia. A cura di Massimo Candolini, UIAGM Guida Alpina
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Nodi per l'arrampicata in falesia: massima attenzione, non soltanto sulla via, ma anche prima. Il cosidetto reciproco controllo.
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Presentiamo in questo articolo le modalità di legatura alla corda in falesia, quindi con corda intera legata ad una estremità ad una imbracatura da falesia (di tipo basso, con ponte, cintura e anello di servizio). Le altre modalità di legatura (con due mezze corde, legature in conserva, legature a metà corda, ecc..) saranno oggetto di trattazioni successive. Naturalmente l'utilizzo di materiali che non siano specifici per l'arrampicata come corde non omologate per questo sport, imbracature di altro tipo (es. imbracature intere, imbracature da lavoro, imbracature di tipo pettorale o addirittura imbracature realizzate con la corda) non sono prese in considerazione e ci auguriamo di non vederle mai in falesia o in struttura indoor.

1. COME LEGARSI ALL'IMBRACATURA DA FALESIA
I nodi che presentiamo sono due, nodo a otto infilato e nodo bulino infilato. Sia l'otto infilato che il bulino infilato sono ottimi nodi, uno non è migliore rispetto l'altro. Entrambi hanno pregi e difetti, che vanno conosciuti e valutati, scegliendo quello più consono alle nostre esigenze del momento e alle situazioni. Esistono anche altre legature, ma non apportano significativi vantaggi ai nodi presentati.

La composizione del nodo, per essere eseguita a regola d'arte, deve rispettare quanto segue:
a) la corda va passata fra cintura e ponte (nell'asolina di guida), senza incrociare nell'anello di servizio;
b) il nodo non deve risultare troppo stretto da modificare la posizione naturale dell'imbracatura studiata dal costruttore;
c) il nodo non deve essere troppo lungo, così da risultare di impaccio nelle manovre di moschettonaggio (soprattutto quando gli spit sono ravvicinati, vedi foto);
d) Il refolo di corda uscente dal nodo deve essere di 10 cm, non di più (può dare fastidio), non di meno;
e) Una volta composto, il nodo deve essere stretto tirando alternativamente e singolarmente i capi di corda;
f) Il nodo deve essere ordinato, senza accavallamenti e trecce;
g) Il nodo deve essere "bello", soprattutto perchè così sarà ben riconoscibile ed eventuali errori saranno evidenti;

Un nodo ben composto non ha bisogno di alcun contronodo di chiusura. Solo con corde nuove, quando i nodi tendono a scomporsi se non ben stretti, il contronodo può essere significativo. In ogni caso esso non ha alcuna caratteristica strutturale, non si fa per migliorare la tenuta del nodo di legatura!

2. NODO A OTTO INFILATO (nodo delle guide con frizione)
Pregi:
- Nodo semplice da eseguire;
- Non tende a scomporsi nemmeno con corde nuove;
- E' facile riconoscere il nodo eseguito correttamente da uno errato.

Difetti:
Se sottoposto a forte trazione può risultare difficile da sciogliere;
Quando ci si scioglie dall'imbracatura, sulla corda rimane un nodo a otto che, nel caso di recupero della corda si blocca sull'ancoraggio.

3. NODO BULINO INFILATO
Pregi:
- E' facile da sciogliere anche se sottoposto ad elevate trazioni;
- Quando si scioglie dall'imbracatura la corda è filata (senza nodi) e può essere subito recuperata.

Difetti:
- Esecuzione più complessa del nodo a otto;
- Tende a scomporsi con corde nuove se non viene ben serrato.

4. COME NON LEGARSI ALL'IMBRACATURA DA FALESIA
- Moschettone all'imbracatura e nodo a otto:
Il moschettone tende a mettersi di traverso e quindi a lavorare in posizione sfavorevole per quanto riguarda la tenuta.
Inoltre, agganciandolo all'anello di servizio tutta la giunzione anello di servizio - moschettone - nodo a otto risulta piuttosto lunga.
Nel caso vogliate proprio utilizzarlo, si può fare solo per arrampicare con la corda dall'alto, e il moschettone deve essere tassativamente a ghiera (e la ghiera va chiusa!).
- Corda passata solo nell'anello di servizio:
Non vi sono effettivamente evidenze strutturali che indicano inopportuna questa pratica (l'imbracatura "tiene" anche all'anello di servizio). Più che altro è scomoda sia perchè la giunzione anello di servizio nodo a otto risulta lunga, sia perchè quando siamo in carico (cioè appesi) tutte le parti dell'imbracatura sono tese ed è scomodo collegarsi con daisy chain o altro alla sosta (operazione possibile su vie di più tiri).

5. USO SCORETTO E DISATTENZIONI
- Se, dopo essersi slegati, si recupera la corda senza aver sciolto l'otto semplice, essa si blocca sull'ancoraggio, costringendo a risalire (con un'altra corda!) per recuperare il capo incastrato;
- Se la composizione del nodo è parziale la tenuta del nodo non è garantita (in particolare per l'otto). Si raccomanda di comporre il nodo con continuità, senza farsi interrompere da chiacchiere o distrazioni;
- Se la legatura è troppo lunga o con il refolo lungo, nelle operazioni di moschettonaggio, potreste afferrare il ramo di corda sbagliato;
- Se la legatura è troppo lunga, facendo un riposo appesi alla corda, scendereste troppo al di sotto del rinvio.

6. IL RECIPROCO CONTROLLO
E' incredibile che in una pratica sportiva come l' arrampicata si debba esporsi a dei rischi banali ed inutili a causa di condizionamenti mentali, di cultura o di abitudine. Purtroppo pochissimi sono i corsi di arrampicata in cui si insegna la pratica del controllo reciproco, meno ancora sono i climbers che la attuano sistematicamente nelle falesie!
Forse perchè pare sia una scocciatura, o forse perchè chi arrampica ritiene di essere molto forte e quindi di non poter certo sbagliare il nodo... Eppure sia le statistiche che la forza di gravità non tengono conto della dimensione del bicipite e del nostro ego.

Insomma, in altri sport, ad esempio nel diving, per le azioni che riguardano la sicurezza si procede con una regola semplice ed efficace: io faccio una sicurezza, e tu controlli che io abbia fatto giusto.

E' l'uovo di Colombo: io faccio il nodo e controllo il freno (grigri, secchiello o altro) del compagno, lui mette il freno e controlla il mio nodo!

Sottolineiamo che tale controllo sarebbe opportuno divenisse metodo, non occhiata furtiva senza farsi notare. Dovrebbe essere abitudine, un po' come la verifica dell'ARVA che gli scialpinisti fanno prima di ogni gita.




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