Lumignano, la lettera della sezione CAI di Vicenza alla Provincia contro i divieti d'arrampicata nei Colli Berici

Riceviamo e pubblichiamo la lettera redatta dalla Sezione CAI di Vicenza dopo l'incontro dello scorso 2 aprile ed inviata alla Provincia di Vicenza in merito alle progettate restrizioni sull'arrampicata a Lumignano e nei Colli Berici.
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La falesia di Lumignano nei Colli Berici (VI)
Stefano Maruzzo
Spett. Provincia di Vicenza -
Osservazioni del CAI Sezione di Vicenza sui contenuti della bozza "Regolamentazione attività sportive di arrampicata, volo libero e motoristiche in area SIC Colli Berici" redatta dalla Provincia di Vicenza

In merito alla Bozza di Regolamentazione delle attività sportive di arrampicata, volo libero e motoristiche in area SIC "Colli Berici", e con particolare riferimento alla "regolamentazione delle attività di arrampicata", la Sezione CAI di Vicenza raccoglie nei punti che seguono le osservazioni emerse nell’incontro aperto alla cittadinanza, svoltosi il giorno 2 Aprile 2014 presso la sala Murialdo del Patronato Leone XIII°.

L’importanza sociale dell’arrampicata
Si nota che il progetto tiene in scarsa considerazione le esigenze di cittadini che svolgono attività sportiva e la valenza sociale che ogni attività sportiva riveste all’interno della società civile. L’arrampicata, in quanto recupera uno schema motorio di base qual è quello dell’arrampicarsi, è considerata un’attività ad alta valenza formativa sia sul piano motorio, sia su quello psicologico, sia su quello sociale e, quando praticato all’aria aperta, importante per la frequenza e la conseguente conoscenza della natura e dell’attenzione verso la stessa che sa trasmettere all’individuo. Per questo motivo, l’arrampicata riceve particolare attenzione nei programmi didattici attivati in numerosi paesi europei avanzati quali, ad esempio, Francia, Austria, Svizzera, Germania, Gran Bretagna. In Svizzera la sua divulgazione viene anche sostenuta dalle Assicurazioni, in quanto gli studi hanno dimostrato che questa attività favorisce negli individui delle risposte più rapide ed efficaci in situazioni di pericolo e/o di fronte ad imprevisti. Nella zona di Vicenza l’arrampicata sportiva, intendendo con questa un’attività arrampicatoria su roccia, che si svolge mediante l’impiego di una corda di sicurezza su pareti alte mediamente fra i 15 e i 50 metri e protezioni sicure ed affidabili e pertanto con pochi rischi per l’incolumità di chi la pratica, ha pochissimi luoghi ove poter essere svolta. Uno di questi luoghi è Lumignano, un luogo storico famosissimo in tutto il mondo per l’arrampicata, dove la frequentazione è massiccia (si può parlare con buona approssimazione di una frequenza settimanale media nei periodi primaverili e autunnali di centinaia di arrampicatori) e composta non solo da arrampicatori vicentini, ma anche da arrampicatori provenienti dalle province limitrofe, dall’Italia, dall’Europa e dal mondo intero. Il CAI da molti anni promuove questa attività soprattutto tra i giovani perché l’arrampicata svolge non solo un ruolo formativo sul piano sportivo ma permette di conoscere e rispettare l’ambiente naturale secondo il principio " conoscere per apprezzare, apprezzare per tutelare".

Il ruolo del CAI per la promozione dell’arrampicata e per la salvaguardia dell’ambiente
La falesia di Lumignano è frequentata da 90 anni dal CAI di Vicenza; la prima salita risale al 1924 ad opera di due alpinisti vicentini Severino Casara e Francesco Meneghello appartenenti alla neonata scuola di roccia del CAI. Da attività di allenamento finalizzata all’alpinismo in montagna l’arrampicata assume un carattere sportivo; alla fine degli anni 70 la falesia acquista importanza internazionale grazie allo sviluppo dell’arrampicata sportiva e vede la presenza di arrampicatori famosi. Oggi la sola falesia di Lumignano comprende più di 550 itinerari e tutti i suoi settori sono molto frequentati durante l’intero arco dell’anno.

Da sempre il CAI ha perseguito due obiettivi: promuovere l’arrampicata e salvaguardare l’ambiente. Per quanto riguarda gli interventi sulla falesia di Lumignano si fa presente che:
1. Abbiamo svolto regolare manutenzione degli ancoraggi nella "classica" e sostenuto altri gruppi per la manutenzione delle altre zone
2. Abbiamo svolto monitoraggio delle pareti per poter segnalare agli addetti la necessità di operare forme di bonifica e la stabilizzazione di massi pericolanti
3. Abbiamo concordato con gli arrampicatori delle regole di frequentazione per evitare l’apertura indiscriminata di nuovi itinerari e per tutelare l’ambiente (salvaguardia di rapaci e di specie erboree )
4. Abbiamo tenuto contatti fin dal 1993 con i proprietari del terreno di accesso alle pareti e con il gruppo locale "El Sasso" per ottenere una convivenza accettabile tra arrampicatori e abitanti
5. Siamo interlocutori con il Comune di Longare e dopo numerosi incontri a cui hanno partecipato anche esperti ambientalisti si è varato un regolamento di autodisciplina dell’arrampicata.

Regolamentazione delle attività sportive e di arrampicata nell’area di Lumignano
Dopo numerosi incontri avvenuti tra responsabili del CAI, guide alpine, arrampicatori, associazioni ambientaliste e l’assessorato competente, il Consiglio Comunale di Longare ha approvato con delibera n° 18 del 27.04.2004 la "Regolamentazione per le attività connesse alla frequentazione dell’area collinare e per la salvaguardia ambientale e faunistica delle pareti di Lumignano". Questo regolamento di autodisciplina al fine di tutelare formazioni erboree, la nidificazione di rapaci, la salvaguardia di aspetti storici e geologici, prevede la chiusura totale dell’area sopra l’Eremo e del Monte Castellaro e le Grotte di interesse archeologico del Brojon basso e la chiusura di sei mesi dei settori Lumignano nuova e fungaia. Il regolamento è stato accettato dai frequentatori che si sono resi conto delle motivazioni ed è attualmente rispettato.

Si ritiene che, nonostante l’esperienza acquisita in tanti anni, il CAI non abbia avuto dalla Provincia di Vicenza adeguata considerazione. La Provincia al momento non riconosce la validità del Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale di Longare e intenderebbe sostituirlo con la promulgazione di un nuovo e proprio Regolamento.

La regolamentazione delle attività di arrampicata proposte dalla Provincia
Nella premessa della bozza di progetto si legge che le attività sportive più diffuse, non sono regolamentate in modo omogeneo sull'intero comprensorio dei Colli Berici, se non in modo parziale o riferibile ad una normativa generica e scarsamente conosciuta dai frequentatori. In assenza di una regolamentazione unitaria, le pratiche sportive rappresentano una minaccia per la conservazione degli habitat e di alcune specie prioritarie (Habitat: 6110 Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi; 6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia); 9180 Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion).
Pertanto la regolamentazione dell’arrampicata prevederebbe:
- a Lumignano arrampicata ammessa tutto l’anno dal settore "lumignano classica" al settore "Vomere"
- a Lumignano arrampicata ammessa dal 1 luglio al 31 dicembre nei settori "Brojon Classica" e "Brojon strapiombi"
- a Lumignano arrampicata ammessa dal 1 aprile al 30 settembre dal settore "Il commercialista" al settore "Sotto l’eremo"
- a Lumignano arrampicata non consentita tutto l’anno nei settori "Sopra l’Eremo" e Monte Castellaro (divieti già previsti dal Regolamento di autodisciplina) e nei settori "Lumignano nuova" e "Fungaia"
- nelle falesie limitrofe arrampicata non consentita tutto l’anno a Castegnero, San Donato, Mossano e Barbarano (ad esclusione dell’area Cengia)

Considerazioni sulla convivenza tra habitat e presenza di arrampicatori
La Sezione CAI di Vicenza ha rilevato che i dati emersi dagli studi degli specialisti incaricati dalla Provincia (punto 2.6 habitat 8210 del documento "Relazione di studio su vegetazione e fauna), indicano che le formazioni erboree stanno bene; in particolare la specie endemica rara "Saxifraga Berica" "appare in buono stato di salute". Questo indica che la convivenza con le attività di arrampicata non è andato a detrimento di queste specie e che pertanto la frequentazione delle aree da parte degli arrampicatori non ha alterato quei terreni che risultano essere il naturale habitat delle specie in oggetto. Inoltre, nel documento della Provincia si precisa che la "Saxifraga Berica" cresce in anfratti umidi ed posti prevalentemente in ombra. Si tratta di zone che nei Berici non risultano interessate da qualsivoglia attività di arrampicata, che in genere si svolge su versanti soleggiati e non su anfratti. Inoltre, riteniamo che gli arrampicatori non interferiscano con gli habitat 6110, habitat 6210 e habitat 9180.

In conclusione, noi riteniamo che gli studi scientifici a supporto del Progetto LIFE+ al momento dimostrano che la frequentazione delle falesie dei Berici da parte degli arrampicatori non ha comportato alterazioni per l’ambiente. A tal proposito il CAI e gli arrampicatori si rendono disponibili a collaborare con le amministrazioni competenti per un monitoraggio costante e puntuale degli indicatori ambientali, con gli strumenti che saranno concertati.

Condivisione e corresponsabilità
Nella proposta di progetto della Provincia si legge." Si avverte la necessità di superare il concetto esclusivamente vincolistico del divieto, e sviluppare e consolidare comportamenti sostenibili e responsabili da parte dei frequentatori sportivi dei Colli Berici, promuovendo la consapevolezza riguardo il valore conservativo degli habitat nell'ambiente sociale e culturale, quale valore aggiunto".
Il CAI condivide questa impostazione e ribadisce che il princìpio fondamentale per la protezione e la salvaguardia della natura, si basa sulla sensibilizzazione di chi pratica le attività ludico-ricreative nella natura. Solo con la collaborazione di chi materialmente e quotidianamente è a contatto con il territorio sarà possibile gestirne le caratteristiche e le specificità floreali e faunistiche. Il C.A.I., da sempre, opera nei propri Corsi di Arrampicata con lezioni mirate a trasmettere la conoscenza delle caratteristiche ambientali delle falesie e i comportamenti individuali e di gruppo che da queste ne conseguono. Il Regolamento sottoscritto nel 2004 con il Comune di Longare ne è un esempio più che lampante. Le pareti interdette dal Regolamento del 2004 raggiungono un’estensione nettamente superiore a quelle frequentabili dagli arrampicatori e pertanto possono svolgere quel compito di "pareti libere" ricercato dalla Provincia.
La gestione dei problemi dell’ecosistema Lumignano e Colli Berici passa attraverso la condivisione degli obiettivi e dei regolamenti tenendo presente che divieti non giustificati spesso non vengono rispettati e demotivano i frequentatori sul piano dell’attenzione e della gestione degli ambienti sensibili. Per proteggere e salvaguardare questo ambiente si deve investire su un più stretto rapporto di collaborazione con i Comuni interessati e le associazioni che da anni se ne prendono cura, mettendo a punto un sistema di controlli condiviso ed efficiente, anche per monitorare l’efficacia delle misure poste in atto, come previsto al punto 3. Tecnichal partdel "Inceptio Report" LIFE+.

Eccessiva concentrazione di arrampicatori in pochi settori
La Sezione CAI di Vicenza fa presente che le conseguenze del divieto di accesso ad alcuni settori di Lumignano e alle falesie minori dei dintorni, comporta inevitabilmente la concentrazione della popolazione degli arrampicatori su pochi settori e nei medesimi periodi dell’anno, rompendo così equilibrio raggiunto con la flora e la fauna locali.

Richieste della Sezione CAI di Vicenza
Si richiede ai responsabili incaricati della Provincia di Vicenza di prendere in attenta considerazione l’opportunità di integrare nella Bozza di Regolamentazione attività sportive di arrampicata, volo libero e motoristiche in area SIC Colli Berici" quanto già attualmente in vigore e descritto nella "Regolamentazione per le attività connesse alla frequentazione dell’area collinare e per la salvaguardia ambientale e faunistica delle pareti di Lumignano", documento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale di Longare n° 18 del 27.04.2004.
La Sezione CAI di Vicenza ritiene inoltre che qualunque decisione di interdire l’arrampicata nelle altre aree dei Berici indicate nella Bozza di Regolamentazione della Provincia (Castegnero, Mossano, Barbarano, San Donato) debba essere ulteriormente approfondita sul piano scientifico ed eventualmente formulata sulla base dei criteri adottati nel Regolamento del Comune di Longare.

Chiede che i propri rappresentanti siano al più presto nuovamente convocati dagli incaricati della Provincia di Vicenza al fine di confrontarsi sulle osservazioni qui elencate e trovare una posizione condivisa e collaborativa sulla gestione del territorio in oggetto. Si chiede altresì che nel frattempo rimanga in vigore la sola "Regolamentazione per le attività connesse alla frequentazione dell’area collinare e per la salvaguardia ambientale e faunistica delle pareti di Lumignano", documento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale di Longare n° 18 del 27.04.2004.

Vicenza 7 aprile 2014
In attesa di una fattiva risposta, si porgono i più distinti saluti.
Sezione CAI di Vicenza


01/04/2014 - Lumignano e l'arrampicata nei Colli Berici a rischio

SCHEDA: Lumignano Classica

SCHEDA: Lumignano Monte Brojon





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