Favresse e Villanueva liberano The Secret Passage, nuova via su El Capitan, Yosemite

All'inizio di ottobre Nicolas Favresse e Sean Villanueva hanno realizzato una via nuova, "The Secret Passage" 5.13c su El Capitan, Yosemite.
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Nicolas Favresse e Sean Villanueva sul tiro chiave di"The Secret Passage" 5.13c, El Capitan, Yosemite.
John Dickey

All'inizio di ottobre Nicolas Favresse e Sean Villanueva hanno effettuato la prima libera di "The Secret Passage" 5.13c su El Capitan, Yosemite. Questa via di 15 tiri segue in gran parte due vie artificiali, Eagles way (A3 5.8) e Bad to the bones (5.9 A4), ed esplora anche del terreno nuovo vicino alla famosa Zodiac sulla parte destra di El Capitan. Favresse, che già nel 2005 aveva creato "L'Appât" e nel 2006 "Lost in translation", descrive l'esperienza come "una delle mie realizzazioni migliori in assoluto, una delle mie esperienze verticali più forti. Tutti i miei anni d'arrampicata sembrano essersi miscelati assieme per creare questa importante nuova via. La linea mi ha spinto sia fisicamente che mentalmente fino al limite, salendo in libera giorno per giorno molti tiri difficili, oltre alla fatica di dover trasportare tutto il materiale in parete."

I due globetrotter Belgi hanno esplorato la linea a fine settembre, seguendo l'intuizione di Nico che aveva visto la via mentre saliva lo Zodiaco in artificiale nel dicembre 2006. Favresse e Villanueva sono partiti approcciando la parete in modo molto semplice: "nessuna corda fissa, nessuna risalita sulle corde, nessuna corda doppia, soltanto la ricerca della via dal basso... Per lasciare le vie artificiali nelle loro condizioni originali siamo saliti a volte su protezioni molto dubbie, spesso molto distanziate. A parte la sfida mentale e fisica, l'esperienza di esplorare la parete per trovare la libera è stata estremamente coinvolgente. Tantissime sezioni all'inizio sembravano impossibili, ma con l'ottimismo, la fiducia e la creatività siamo riusciti a svelare il loro segreto individuando un'incredibile numero di prese... bastava non vederne una sola per fallire e non liberare la via. Come se ogni soluzione fosse un dialogo con la roccia stessa."

Dopo quattro giorni di tentativi Nicolas e Sean hanno scoperto che tutta la via poteva essere salita in libera, tranne una sezione di 4m verso la fine. Demoralizzati, i due sono tornati a valle, dubitando della fattibilità del progetto, ma la motivazione è tornata il giorno successivo spingendoli verso un altro tentativo, a prescindere dal risultato finale. Favresse continua nel suo racconto:"prima di partire per un altro tentativo, Sean ed io abbiamo deciso di investire due giorni per provare alcuni tiri difficili nella parte inferiore della via. La settimana scorsa (5 ottobre, N.d.R.) siamo ripartiti con la previsione di rimanere in parete per 5 giorni, il che ci dava il margine necessario per esplorare e salire in rotpunkt la parte alta della via. Dopo cinque giorni abbiamo raggiunto la sezione di 4m completamente liscia. Fino a lì ero riuscito a liberare ogni tiro, molti di essi saliti proprio al mio limite. Mentre mi preparavo a passare sui vecchi chiodi in artificiale ho guardato giù a sinistra e ho visto un po' di terriccio affiorare dal granito super liscio. Mi sono calato e ho scoperto una fessura sottilissima, tagliata come con un laser, impossibile da vedere se non dall'altezza giusta. Ho tolto il muschio e svelato "il passaggio segreto" che ha reso possibile uno dei tiri più belli della via.

La via segue un mix di due vie artificiali (Eagles way per i primi 10 tiri e Bad to the bones per gli ultimi 8) e sale anche un po' di terreno nuovo. Molto ripida e sostenuta, con 15 tiri in totale (5.10+ R, 5.11, 5.9, 5.10+, 5.12a r, 5.13c R, 5.13a, 5.12+, 5.12c, 5.13c, 5.12c R, 5.13a, 5.13a, 5.11R, 5.10+). Abbiamo piantato uno spit su una placca, una variazione alla linea originaria in artificiale, e ne abbiamo aggiunto un altro vicino ad un chiodo per una sosta. Tutto il resto è stato salito senza aggiungere altri buchi alla parete. Su alcune sezioni le protezioni sono distanziate e pericolose. Un tiro è protetto da hooks e copperheads, già presenti in parete, altri tiri invece hanno dei passaggi chiave distanti dalle protezioni. Inoltre ci sono alcune sezioni con roccia fragile che non siamo riusciti ad evitare. Sean ed io abbiamo iniziato la via dandoci il cambio tiro dopo tiro, il secondo salendo in libera. Ma quando le difficoltà sono state più sostenute Sean non è riuscito a salire tutto in libera da primo quindi l'ho sostituto io, e lui ha continuato a seguirmi in libera."

Favresse & Villanueva El Capitan Jamming session





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