Digitale, 8a di Bleau per Scarian

La ripetizione di "Digitale", 8a e di altri boulder: l'incontro con i massi della foresta di Fontainbleau per Riccardo Scarian.
Un'entusiasta Riccardo Scarian in visita a Fontainbleau, la foresta per eccelenza del boulder mondiale, riesce a salire la non molto ripetuta placca di Digitale, ipertecnica "dalle"  di grado 8a. E poi: Le carnage 7b/c Flash; Labbè resina 7c/+ Flash; L'aerodinamique 7c/+ al 2° tentativo; L'infedele 7c+ e, infine, Fourmis rouge 7c+ al 3°

Per Sky è una bella prestazione, non c'è che dire! Che conferma, se ce ne fosse stato bisogno, la sua grande tecnica "sul liscio". Ma non è per la "prestazione" che lo abbiamo definito entusiasta, ma perchè era la sua prima volta a Bleau, ed è stata una vera scoperta, vissuta con l'incontenibile felicità del sogno realizzato. "Mi sembra di essere tornato bambino, corro da un sasso all’altro come un pazzo, vorrei salirli tutti ma forse occorrerebbero degli anni..." così Riccardo descrive il suo incontro con i mitici massi. Con entusiamo per il gioco arrampicata, appunto.


SKY A BLEAU
di Riccardo Scarian

"
Uno dei posti nei quali ho sempre sognato d’arrampicare è la foresta di Fontainebleau, meta mondiale del bouldering, magico luogo alle porte di Parigi. Dopo sei anni di tentativi andati a vuoto per varie ragioni, finalmente riesco a partire. L’emozione è tanta perché quando covi per molto tempo un sogno alla fine ti sembra di averlo già vissuto o per lo meno ti immagini come lo vorresti trovare, ma solo quando ti ci trovi nel mezzo ti rendi conto di quel che è realmente.

Beh, domenica 14 marzo apro gli occhi ed il sogno tanto atteso diventa realtà; con gli amici di viaggio si va alla ricerca della guida di Bleau, ma purtroppo le librerie sono chiuse e ci dovremo accontentare di una molto datata. Seduti comodamente ad un caffè, decidiamo che il nostro battesimo avverrà al Bas-Cuvier, forse il settore più frequentato e comodo da trovare. Scendo dalla macchina e non credo ai miei occhi, sembra un parco giochi, ovunque blocchi dalle forme più fantastiche, respiro l’aria incredibile di quei posti che hanno quel qualcosa in più. Vedo gente di ogni età, dai bambini ai vecchietti divertirsi sui sassi con una mentalità e una semplicità che non ho mai incontrato; mi sembra di essere tornato bambino, corro da un sasso all’altro come un pazzo, vorrei salirli tutti ma forse occorrerebbero degli anni, non una sola settimana. Con l’entusiasmo accumulato da anni, inizia la mia avventura nella foresta di Bleau, inizia l’abbuffata, evviva!

In questa settimana voglio arrampicare il più possibile, ma purtroppo ci sono dei limiti fisici, e già dopo due giorni la pelle mi ha lasciato, ho quattro dita sanguinanti, ma la voglia supera ogni limite. Si va di “tape” e avanti! In sei giorni di scalata riusciamo a vedere soltanto tre settori su trenta, scalo un po’ ovunque e su tutti gli stili, ma uno dei miei obbiettivi prefissati da tempo è la stupenda placca di Duel, 8a molto aleatorio e dai microappigli. Purtroppo, essendo nel bosco, in questo periodo è sempre umido, un giorno addirittura bagnato, quindi impraticabile. Ma il mio vagare per la foresta è catturato da un’altra “dalle”, anch’essa certificata col fatidico numero 8 e il cui nome è “Digitale”, il che fa già pensare. Decido di consumarmi gli ultimi strati di cute su di essa. Nessuno dei climbers nei paraggi conosce “la metode” quindi sono costretto a trovarmela, il che rende la sfida ancor più interessante, anche se più complicata.

Dopo una decina di assalti ripartiti in due giorni vengo a capo della soluzione, ma la temperatura è assurda, ci sono più di 20°, il che rende impossibile la riuscita. L’ultima notte della nostra vacanza, ci regala così tanta acqua che la speranza di poter arrampicare il giorno dopo diventa assai remota. Ma la magia continua, si alza un gran vento che asciuga tutto e fa comparire l’aderenza tanto attesa. Colazione e via, Digitale mi sta aspettando! Gia al primo tentativo capisco che posso riuscire, ma ahimè ancora acqua! Raccatto crash e scarpe e via di corsa alla macchina, con non poche imprecazioni…

Fortunatamente ancora una volta ci salva il grande Eolo, dopo una bella spazzolata agli appigli, se cosi vogliamo chiamarli! Pulisco bene le suole e, incitato dai mie amici, parto, la sequenza mi riesce fluida come non mai, e centro il piccolo monodito che mi regala la riuscita. Un urlo esce incontrollato, sono in cima al sasso, carico di un mix di adrenalina ed emozione che solo il bouldering sa regalarti. Fantastico!"

di Riccardo Scarian
Portfolio
dry tooling, Anna Torretta su Vertical limit, Ueschinen
Riccardo Scarian su "Digitale", 8a, Fontainbleau , Francia.
(ph Roberta Longo)

Portfolio
news Riccardo Scarian




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