Saro Costa e il concatenamento dei 42 Tremila delle Alpi Ticinesi
Il progetto è semplice, salire le 42 cime di 3000 metri delle Alpi Ticinesi muovendosi esclusivamente a piedi, cercando di dare continuità alle giornate, in uno stile leggero alla ricerca della fluidità nei movimenti e nella progressione.
Questo non per impiegare un'ora o un giorno in meno ma per provare anche solo qualche istante a sentirsi un camoscio, a guardare l'orizzonte e cercare di raggiungerlo, vivere giornate lunghe e stancarsi per stare bene.
Scoperta e ri-scoperta di queste montagne, molte delle quali non avevo mai salito mentre altre le conoscevo bene sia in veste estiva che invernale ma percorrerle in questa occasione è stato speciale e soddisfacente.
Con neve già presente in quota e brutto tempo, tutto è stato più faticoso da affrontare e ogni giorno piccozza e ramponi sono stati indispensabili. In origine pensavo di muovermi quasi solo con scarpe da trail, ma le condizioni mi hanno fatto cambiare i piani.
Ambienti selvatici, grandi dislivelli tra valli e cime, luoghi spesso poco frequentati sono le caratteristiche principali di questi monti dove le difficoltà sulla carta non sono mai importanti e i nomi non sono altisonanti, ma l’ingaggio è garantito ed è fondamentale sapersi muovere fuori traccia e su rocce mobili, su prati ripidissimi e infinite pietraie che mettono a dura prova le gambe oltre a creste affilate e ghiacciai che seppur in forte recessione mostrano ancora la loro bellezza.
Un concatenamento sognato a lungo fin da quando leggevo da ragazzo le bellissime guide delle Alpi Ticinesi di Giuseppe Brenna, un autore d’altri tempi come Gino Buscaini o Maurice Brandt, persone capaci di presentare le montagne in maniera completa e appassionata dove le vie e le difficoltà sono solo alcuni elementi che si mischiano a storia dell’alpinismo, toponomastica, geologia e osservazioni personali, parole capaci di farti partire ad esplorare anche tu quei territori.
L'amico Giacomo Meneghello ha deciso di imbarcarsi in questa missione e supportarmi in molti aspetti dalla logistica al preparare da mangiare in capanna, dalla documentazione fotografica al salire con me molte cime, un aiuto indispensabile senza il quale non sarei avanzato molto.
Durante dodici giorni di cui nove in attività e tre fermo per maltempo, ho percorso 274 km e 24.764 metri di dislivello attraverso creste e ghiacciai, boschi e pascoli, neve, roccia, terra e asfalto. Un semicerchio da est a ovest seguendo l'arco alpino, da Dandrio in Val Malvaglia fino a Dalpe in Leventina passando per il Lucomagno, Airolo e la Val Bedretto.
Oltre alla soddisfazione personale di mettersi alla prova sotto il punto di vista psicofisico, questo progetto ha anche lo scopo di far conoscere le montagne ticinesi, montagne che riservano spazi ancora selvaggi e poco frequentati dove trovare l'avventura sopra casa. Adula, Basodino e Pizzo Rotondo sono nomi conosciuti ai più ma Vernokhörner, Cavergno e Crozlina magari meno.
Siamo partiti dopo lunghe giornate piovose con aspettative vaghe e meteo ostile, passo dopo passo invece siamo stati ripagati per gli sforzi fatti. Durante i primi tre giorni abbiamo coperto la zona est, dalla regione dell’Adula al Piz Terri, poi il quarto giorno è servito per la zona nord orientale dalla Greina fino al Passo del Lucomagno, il quinto giorno per la zona nord occidentale fino in Val Bedretto dove il sesto giorno abbiamo deciso di stoppare per brutto tempo. Tre giorni dopo, con l’arrivo dell’alta pressione, abbiamo ripreso il concatenamento da All’Acqua per concludere le zone rimanenti quindi Pizzo Gallina, gruppo del Basodino e gruppo del Campo Tencia nel cuore del Ticino.
Delle 42 cime scelte, il Kastelhorn non è stato salito per troppa neve e ora tarda e rimane quindi ancora da realizzare un concatenamento senza interruzione e con tutte le cime. Per chi fosse interessato a tracciati e percorsi, su Strava sono visibili tutte le tappe.
Saro Costa - Guida Alpina
Saro ringrazia Ski Trab, Karpos, CAMP, Ledlenser per il supporto tecnico.
Elenco qui per conoscenza e chiarezza i criteri con cui sono stati scelti i "3000 Ticinesi" e le cime selezionate. Devono avere quota pari o maggiore di tremila metri, la vetta deve ricadere sul confine cantonale o al suo interno, preferibilmente con un nome ufficiale sulla Carta Nazionale Svizzera.
MALVAGLIA
Cima dei Cogn 3062m
Cima Rossa 3161m
Piz Piotta 3121m
Puntone dei Fracion 3202m
Rheinquellhorn 3200
Vogelberg 3217m
Pizzo Cramorino 3133m
Pizzo Baratin 3036m
Logia 3079m
ADULA
Adula 3402m
Grauhorn 3259m
Punta dello Stambecco 3106m
Piz Jut 3129m
Cima di Fornee 3054m
Piz Cassimoi 3128m
Cima d’Aquila 3127m
Pizzo Cassinello 3102m
Blattaberg 3041m
Vernokhorner 3041m
Torrone di Garzora 3017m
GREINA
Piz Terri 3149m
Piz Gaglianera 3121m
Piz Valdraus 3096m
Piz Medel 3209m
Cima di Camadra 3173m
Pizzo del Corvo 3015m
Scopi 3190m
CADLIMO
Piz Rondadura 3016m
Piz Blas 3019m
BEDRETTO
Pizzo Pesciora 3120m
Gerenhorn 3076m
Pizzo Rotondo 3192m
Chuebodenhorn 3070m
Pizzo Gallina 3060m
BASODINO
Tamierhorn 3087m
Basodino 3273m
Pizzo Cavergno 3223m
Kastelhorn 3128m (non salito)
TENCIA
Pizzo Crozlina 3010m
Pizzo Campo Tencia 3071m
Pizzo Tenca 3036m (senza nome sulla CN)
Pizzo Penca 3040m
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