Ritrovati sotto l'Everest resti di Andrew Irvine

A settembre 2024 un team del National Geographic composto da Jimmy Chin, Erich Roepke e Mark Fisher ha scoperto quelli che si ritengono essere i resti dell'alpinista britannico Andrew Irvine. L'alpinista è stato visto l'ultima volta 100 anni fa insieme a George Mallory sulla cresta NE dell'Everest durante il loro storico tentativo di raggiungere la vetta della montagna più alta del mondo. La recente scoperta potrebbe aggiungere nuovi indizi ad uno dei più grandi misteri irrisolti dell'alpinismo di tutti i tempi.
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Un calzino ricamato con la scritta "A.C. Irvine", insieme ad uno scarpone, è stato scoperto sul ghiacciaio Rongbuk centrale sotto la parete nord del monte Everest da un team guidato da Jimmy Chin nel settembre 2024. Questa è la prima possibile prova della morte di Irvine da quando è scomparso durante la spedizione del 1924.
Jimmy Chin

Nel settembre 2024, un team di documentaristi del National Geographic, tra cui il fotografo e regista Jimmy Chin ed i registi e alpinisti Erich Roepke e Mark Fisher, ha scoperto quelli che sembrano essere i resti dell'alpinista britannico Andrew Irvine.

Come riportato da Grayson Schaffer per il National Geographic questa mattina, la straordinaria scoperta è composta da un vecchio scarpone di pelle, i resti di un piede e un calzino ricamato con la scritta "A.C. Irvine". I reperti emergevano dal ghiaccio centrale del Rongbuk, sotto la parete nord del monte Everest. Secondo Chin, lo scarpone sarebbe rimasto intrappolato nel ghiacciaio fino a poco prima della scoperta. "Penso che il ghiaccio si sia sciolto letteralmente una settimana prima del ritrovamento", ha affermato.

Andrew Irvine è stato visto l'ultima volta insieme al suo compagno di cordata George Mallory l'8 giugno 1924, durante la salita nello storico tentativo di raggiungere la vetta dell’Everest. La loro scomparsa ha dato origine a uno dei più grandi misteri dell'alpinismo di tutti i tempi, poiché non è chiaro se la cordata sia deceduta prima o dopo aver raggiunto la vetta. Se Irvine e Mallory fossero riusciti nel loro tentativo, avrebbero di fatto preceduto quella che ad oggi è considerata la prima salita, effettuata da Tenzing Norgay ed Edmund Hillary nel 1953. Inutile dire che la recente scoperta potrebbe aggiungere nuovi importanti indizi per la risoluzione del mistero che avvolge la spedizione del 1924. Mentre i resti di Mallory sono stati localizzati nel 1999 da Conrad Anker, fino ad ora di Irvine non si avevano tracce.

Immediatamente dopo il ritrovamento, Chin ha condiviso la notizia con Julie Summers, pronipote di Irvine, e con gli altri componenti del team ha provveduto a prelevare il materiale appena rinvenuto con lo scopo di garantirne un’adeguata conservazione. I resti saranno inoltre sottoposti a test del DNA al fine di confermare l’identificazione.

Dato il continuo movimento del ghiacciaio, è probabile che ulteriori reperti verranno alla luce in futuro. Tra questi, potrebbe essere rinvenuta la macchina fotografica di Irvine, che molti ritengono possa contenere foto della salita che potrebbero finalmente risolvere uno dei capitoli più misteriosi dell’alpinismo. Intanto l'augurio che facciamo alla famiglia è che il ritrovamento possa essere l'inizio della chiusura definitiva di un cerchio.

Per maggiori info sulla scoperta: www.nationalgeographic.com

 
 
 
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