Nuova via dedicata a Carlo Demenego e Raniero Valleferro sullo Huascaran

06/2006 D. Alberti, M. Da Pozzo, M. Lacedelli, A. Menardi, degli Scoiattoli di Cortina, insieme a F. Pavanello, S. Majoni, A. De Gasperi, G. Costantini, G. Ghedina, e alle Guide alpine O. De Biasio e M. Garbin hanno aperto una nuova via sulla parete sud dello Huascaran (6768m, Cordillera Blanca, Ande Peruviane) dedicandola a Carlo Demenego e Raniero Valleferro gli Scoiattoli travolti nel 1976 da una valanga proprio sullo Huascaran.
HUASCARAN 1976-2006, Scoiattoli Cortina

Nello scorso mese di giugno Davide Alberti, Marco Da Pozzo, Mario Lacedelli, Alessandro Menardi, tutti appartenenti al Gruppo degli Scoiattoli di Cortina, insieme a Fabio Pavanello, Samuele Majoni, Andrea De Gasperi, Giorgio Costantini, Giuseppe Ghedina e alle Guide Alpine Olindo De Biasio e Marco Garbin hanno aperto una nuova via sulla parete sud dello Huascaran (6768m, Cordillera Blanca, Ande Peruviane). Il nuovo itinerario che raggiunge la spalla a circa 300m dalla cima è stato dedicato a Carlo Demenego e Raniero Valleferro gli Scoiattoli travolti da una valanga nel 1976 mentre stavano completando la prima salita della parete Nord della montagna.


HUASCARAN 1976-2006
Una nuova Via degli Scoiattoli per Carlo Demenego e Raniero Valleferro
di Giuseppe Ghedina


16 giugno 1976. Un'immensa cornice di neve e ghiaccio si stacca dalla vetta dell'Huascaran a 6.662 metri sulle Ande peruviane trascinando con se due giovani alpinisti. Carlo Demenego e Raniero Valleferro, componenti della spedizione che vede impegnato il Gruppo Scoiattoli sull'inviolata parete Nord, stanno salendo una delle ultime lunghezze, quando un'enorme massa di neve li travolge, impossibile il loro recupero. La dolorosa perdita dei due amici segna profondamente il Gruppo tanto da indurli a rinunciare alla vetta.

A 30 anni dalla tragedia, il ritorno in Perù. L'idea nasce quasi per caso, Alessandro Menardi e Giorgio Costantini pensano come trascorrere le loro vacanze, uno sguardo alle cartine, un tuffo nei ricordi e qualche coincidenza fa il resto. Si crea in fretta un gruppo di amici. Riposati dopo le avventure sul K2 del 2004 si aggregano gli Scoiattoli Davide Alberti, Marco Da Pozzo e Mario Lacedelli. Si uniscono anche Fabio Pavanello, Samuele Majoni, Andrea De Gasperi e Giuseppe Ghedina. Completano il reparto “tecnico” le Guide Alpine Olindo De Biasio e Marco Garbin. Undici amici uniti dalla semplice passione per la montagna e spinti dallo stesso desiderio di scoperta e avventura che aveva motivato gli Scoiattoli trenta anni prima.

HUASCARAN 1976-2006, Scoiattoli Cortina

QUI IO VADO ANCORA, Pedeferri, Palma, Pavan, Perù
La salita. Il gruppo montuoso dell'Huascaran è composto di due cime, quella Nord, tentata dalla spedizione del 1976, e quella Sud, che con i suoi 7.768 metri rappresenta la vetta più alta del Perù. È su questa parete che la spedizione del 2006 vuole percorrere la Via Normale per ricordare i due compagni scomparsi.

I primi giorni del viaggio sono dedicati all'acclimatazione con ascensioni lente e graduali fino a raggiungere la vetta del Monte Pisco a 5.752 metri, seguiti poi da una sosta alla base dell'Huascaran dove il gruppo con i familiari delle vittime lascia una targa di bronzo in memoria di Carlo e Raniero.

È il momento di affrontare la parete Sud, ma le condizioni della Via Normale sono impraticabili, neve profonda e instabili seracchi impediscono il passaggio. Dopo un primo momento di sconforto, le preziose indicazioni di Amador, la Guida locale, e le attente valutazioni degli elementi più esperti convincono il gruppo a tentare la salita da un altro lato della parete, certamente una via più ripida e impegnativa ma più diretta e meno soggetta a distacchi.

Viene posto un campo a 5.350 metri, ad un paio d'ore dal comodo Rif. Huascaran utilizzato come Campo Base. Poche ore di sonno tormentato; è l'una di notte e gli undici componenti della spedizione attaccano l'erta parete. Da subito, alla luce delle lampade frontali le difficoltà tecniche appaiono evidenti. Il ghiaccio, il freddo e impetuose raffiche di vento rendono l'ascensione molto impegnativa, la concentrazione è alta, non è permesso sbagliare. Alle prime luci dell'alba giunti a quota 6.450 sulla cresta sommitale, 300 metri di dislivello separano il gruppo dalla vetta, ma gli alpinisti, consapevoli di dover affrontare la faticosa discesa con le poche corde a disposizione, rinunciano alla cima. Si allontanarsi dalla parete prima che il calore del sole renda instabili le seraccate e giungono al Rifugio nel primo pomeriggio dove la faticosa giornata è presto ripagata: dopo una breve consultazione, la Guida locale conferma che la linea percorsa non è mai stata affrontata prima, viene così spontaneo dedicare la nuova Via a Carlo e Raniero.

di Giuseppe Ghedina

Componenti della spedizione
Davide Alberti (Gruppo Scoiattoli Cortina); Giorgio Costantini; Marco Da Pozzo (Gruppo Scoiattoli Cortina); Olindo De Biasio; Andrea De Gasperi; Marco Garbin; Giuseppe Ghedina; Mario Lacedelli (Gruppo Scoiattoli Cortina); Samuele Majoni; Alessandro Menardi (Gruppo Scoiattoli Cortina); Fabio Pavanello; Amador Maquin (Perù)


Portfolio
scoiattoli.org

Nelle foto dall'alto: Il Gruppo dello Huascaran al tramonto; Campo Uno 5.350m; Il tracciato della Via “Carlo e Raniero” (foto Giuseppe Ghedina)


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