Girls in Action, al via il progetto alpinistico umanitario al femminile in Pakistan

Parte oggi, sabato 30 agosto, dall’Italia un gruppo di 5 donne, 5 istruttrici di alpinismo, alla volta del Pakistan. Il progetto, ideato da Carlo Alberto Pinelli, Accademico del CAI, fondatore di Mountain Wilderness, coadiuvato da Francesco Cappellari, Accademico del CAI, istruttore nazionale di alpinismo del CAI e componente della Scuola Centrale di Alpinismo, prende il nome di 'Girls in action 2025' ed è dedicato a giovani donne pakistane.
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Le cinque italiane, Erminia Devoti (istruttrice CAI Brescia), Sarah Haase (alpinista), Sara Pozzetti (istruttrice CAI Lecco), Lorenza Pratali (medico, istruttrice CAI Pisa) e Francesca Zennaro (istruttrice CAI Padova), avranno l’importante compito di trasmettere le basi alpinistiche su roccia e ghiaccio a 25 ragazze pakistane provenienti dalle regioni dello Swat e del Chitral.
Planetmountain

Girls in action 2025 è un progetto umanitario di alpinismo dedicato a giovani donne pakistane e si svolgerà nelle montagne dell’Hunza, all’estremo nord del Paese, quasi al confine con la Cina.

Le cinque italiane, Erminia Devoti (istruttrice CAI Brescia), Sarah Haase (alpinista), Sara Pozzetti (istruttrice CAI Lecco), Lorenza Pratali (medico, istruttrice CAI Pisa) e Francesca Zennaro (istruttrice CAI Padova), avranno l’importante compito di trasmettere le basi alpinistiche su roccia e ghiaccio a 25 ragazze pakistane provenienti dalle regioni dello Swat e del Chitral.

Il programma, oltre a 7 lezioni pratiche, prevede altrettante lezioni teoriche riguardanti la medicina e il primo soccorso in montagna, la topografia e l’orientamento, l’equipaggiamento, i nodi e le manovre principali. L’ambiente eccezionale e le montagne pakistane faranno da sfondo per le riprese che il videomaker Carlo Ferro realizzerà per far conoscere agli amanti della montagna la valenza del progetto.

La vera mission del corso è però rivolta a promuovere l'emancipazione femminile, la consapevolezza ambientale e una frequentazione della montagna rispettosa della sua integrità. Uno degli aspetti più significativi sarà lo scambio culturale tra istruttrici e allieve, connessione che si svilupperà in modo naturale, con un rapporto di amicizia e collaborazione. Il corso, della durata di sette giorni, ha l’obiettivo di formare future guide locali, ranger di aree protette ed educatrici ambientali.

Aldilà degli sbocchi specifici, contribuirà ad aprire nuove, e in molti sensi rivoluzionarie, prospettive per giovani donne troppo spesso relegate, dalle convenzioni sociali e pseudo-religiose, a ruoli subalterni e marginali.

Appena sbarcate a Islamabad, le ragazze italiane partiranno immediatamente alla volta di Passu, nell’estremo settentrione della regione Hunza, superando il capoluogo Gilgit e raggiungendo il gruppo di allieve provenienti dalle rispettive regioni.

Dopo una giornata dedicata alla consegna dei materiali specifici, la regolazione di imbragature, caschi e ramponi, nonché all’esposizione delle prime importanti lezioni teoriche, il gruppo si sposterà per tre giornate intere nel ghiacciaio del Batura. Saranno eseguite esercitazioni come l’uso dei ramponi, della piccozza, delle viti da ghiaccio. Molto spazio sarà dato alla sicurezza, verranno quindi spiegate tutte le manovre di base per affrontare un ghiacciaio crepacciato o una parete di ghiaccio.

Tra i due moduli di ghiaccio e roccia, una giornata sarà dedicata al trekking e all’approccio con gli eventuali futuri frequentatori stranieri o locali, e a un approccio ludico all’arrampicata, con giochi di equilibrio, di forza e di destrezza, utili poi sulle verticali pareti rocciose.

Il corso si sposterà quindi a Gulmit, una cittadina poco a sud di Passu, dove altri tre giorni saranno impegnati all’arrampicata su roccia, con esercitazioni comprendenti la tecnica di salita, la sicurezza in parete, lo sviluppo della cordata e l’uso dei vari materiali inerenti questo ambiente.

Alla fine del corso, attraverso una formale cerimonia e alla presenza di autorità locali, a Islamabad Carlo Alberto Pinelli consegnerà i diplomi di partecipazione alle 25 allieve che, si auspica, proseguiranno nella loro formazione anche in futuro, sempre aiutate dalle amiche italiane, con la speranza, un giorno, di diventare autonome nella gestione di gruppi di persone provenienti da ogni parte del mondo per ammirare le grandiose catene montuose pakistane.

Per supportare economicamente la missione, il gruppo ha costituito un crowdfunding. Tante sono le spese infatti che Mountain Wilderness dovrà sostenere. Le allieve pakistane, infatti, non dovranno impegnare alcuna spesa, sia per la logistica sia per i materiali. Chi volesse quindi contribuire può, aprendo questo link www.gofundme.com. La compagine organizzatrice e, soprattutto, 25 ragazze sognatrici ve ne saranno eternamente grate.

Si ringraziano il Club Alpino Accademico Italiano, Fondazione Sella, SCARPA, Ferrino, Hdry, Epitech Group, Mountain Partnership, ISMEO e i tanti sostenitori privati per il supporto al progetto.

- Francesco Cappellari, Padova

 




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