Cima Ovest: solitaria invernale per Larcher

Il 15-16/02 Rolando Larcher ha salito, in solitaria invernale, Akut (8a - obbl. 7b) Cima Ovest di Lavaredo, parete Nord.
"Volevo mettermi alla prova su una via che è impegnativa anche d´estate. E volevo sperimentare sulla mia pelle quanto sarei riuscito a spingere la difficoltà obbligatoria su una parete nord, in inverno, con il freddo". Così Rolando Larcher spiega la motivazione che l´ha spinto a salire, in solitaria invernale, Akut, sulla strapiombante e freddissima parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo. Una via aperta da Kurt Astner e Urban Ties nel 2001, e valutata con difficoltà massima di 8a ed obbligatorio di 7b. Rolando l´aveva già salita la scorsa estate, valutando una difficoltà obbligatoria in libera di 7a. Ora ha sperimentato il tutto anche d´inverno.

Per l´alpinista trentino l'avventura comincia il giorno di San Valentino, con una notte passata al bivacco invernale del Rifugio Auronzo. L´indomani, domenica 15 febbraio, è già in parete: "Con una giornata splendida, ma freddissima", racconta Rolando. Si sa, le temperature glaciali non agevolano certo l´arrampicata libera, ma lui è lì per affrontare i tratti di difficoltà obbligatoria della via senza sconti: "Non avevo portato con me né staffe né altro materiale che potesse risolvermi la situazione in parete. Partivo dallo spit e, dopo il tratto obbligatorio in libera, approdavo alla protezione successiva con le mani insensibili per il freddo: era impossibile proseguire senza fermarsi, senza i resting che mi permettevano di riattivare la circolazione, e un minimo di sensibilità alle dita".

Verso sera, Rolando è a metà parete. Proprio lì, sulla cengia Cassin, ha già individuato l´unico punto in cui è possibile bivaccare. Per raggiungerlo deve attraversare sulla cengia fino ad un accumulo di neve. Poi, scavando un buco, arriva proprio sotto il tetto della sosta della Cassin. Qui trascorre la seconda notte, l´unica in parete.

Anche per il secondo giorno il leitmotiv è sempre lo stesso: Rolando continua a salire combattendo tra la libera e il freddo che paralizza le mani. Nelle placche della parte alta, meno difficili, ma anche poco chiodate: "Quasi ho fatto più fatica che nei tiri più duri. Ci sono pochissimi chiodi, e nel tempo che impiegavo per proteggermi le mani diventavano immediatamente di ghiaccio. Per tutta la via, insomma, il suo "problema" è stato mettere insieme la "libera" con il freddo alle mani. Una sofferenza che dura fino alle 17,00, quando arriva la vetta e con lei il secondo bivacco. Poi, martedì 17 febbraio, tutto finisce con una veloce discesa e un´altrettanto immediato ritorno a casa: la quarta notte il poliziotto Rolando Larcher è regolarmente in turno.

Adesso, domandiamo a Rolando, ti dai alle invernali? "No, m´incuriosiva provare, non credo proprio di diventare uno `specialista del freddo´." - ci risponde - "Tant´è che Akut è solo la mia seconda salita in inverno: la prima, la via Livanos alla Torre Gilberti sul Brenta, l´ho fatta con Dario Sebastiani addirittura nel lontanissimo 1986." Allora che progetti hai? "Quelli di sempre" ribatte lui, precisando senza esitazioni: "Vorrei portare la mia esperienza, e la ricerca sul grado "obbligatorio" su qualche parete interessante..." E a noi, chissà perché, vengono subito alla mente le pareti del Trango; siamo sicuri che Rolando con i compagni giusti tirerebbe fuori un´altra di quelle sue linee che attirano i top climbers di tutto il mondo.


arch. news Rolando Larcher
Akut, Cima Ovest di Lavaredo

AKUT
Lunghezza: 15 tiri
Altezza parete: 500 m
Difficoltà: 8a max, 7b obbl.
Tempo di salita: 12-14 ore
Attrezzatura: soste a spit, il resto con chiodi normali, spit e friends. Si consiglia di portare una serie di friends, perché la protezione in qualche passaggio è un po’ lunga.
Apritori: Kurt Astner e Urban Ties il in 5 giorni nell’agosto del 2001.
Prima libera: Kurt Astner 13 e 15/08/2001.

Relazione: La via parte 10 metri a dx della via G. Baur (grande tetto), dove inizia un corto diedro. Va sotto i tetti ed esce sulla parte destra degli strapiombi. Prosegue più o meno diritta, incrocia la Cassin e, dov’è quasi finita la grande traversata, segue direttamente una fessura che termina sotto un grande tetto (fine della roccia gialla strapiombante). Si supera il tetto direttamente e si perviene su roccia bellissima grigia. Gli ultimi 5 tiri conducono con percorso quasi diretto alla grande cengia sotto la cima.

nella foto in alto a sx: Rolando Larcher (ph A. Gallo)
in alto la Cima Ovest in versione 'estiva', con il tracciato di Akut



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