Un uomo d'altri tempi
Incontri speciali in Val Varaita: “Gustin appoggia il 'peso dei suoi anni' a due bastoni che si è costruito, il suo incedere grave svela fatiche passate, il dolce 'ciondolare' è un'astuta malizia per non far fatica..."
![]() Incontri speciali in Val Varaita: Gustin appoggia il 'peso dei suoi anni' a due bastoni che si è costruito, il suo incedere grave svela fatiche passate, il dolce 'ciondolare' è un'astuta malizia per non far fatica..." Sabato 4 Febbraio 2006 Sapevo di lui solo per sentito dire, mi raccontavano storie strabilianti, molte di queste avevano dell'incredibile. Lo incontro in Val Varaita, in occasione del meeting di arrampicata su ghiaccio, al rifugio Savigliano. Una folta barba bianca gli incornicia il volto, gli occhi lucenti e carichi di energia sono quelli che ti fanno sorridere solo incrociando lo sguardo, quelli che ti trasmettono semplicità senza celare il carisma, occhi che tanto hanno visto senza mai stancarsi Non è mai da solo, tutti lo avvicinano per una stretta di mano, un bicchiere di vino o un semplice ciao Gustin. Gustin è il suo nome classe 1927 79 anni alpinista da 60 Passiamo la serata ascoltando storie d'altri tempi, ammirati dall'assoluta spensieratezza ed enorme saggezza che traspare dalle sue parole, bevendo la grappa alle pigne di cembro della sua cantina, e riusciamo a metterci d'accordo per scalare insieme il giorno dopo. L'appuntamento dato da lui prevedeva una sveglia degna della fonderia in cui lavorava prima della pensione, ma riesco a far slittare la partenza di qualche ora Ci si trova alle 9.30, con noi ci sono Cecco, Mauretto, Massimo, Andrea, Mauro e Paolo, 45 minuti di cammino nella neve fresca ci separano dalla cascata. Oggi il sentiero mi sembra magico, Gustin appoggia il peso dei suoi anni a due bastoni che si è costruito, il suo incedere grave svela fatiche passate, il dolce ciondolare è un'astuta malizia per non far fatica. Non forza mai il passo, ci esorta ad andare avanti, lui con calma arriverà Ma noi si camminava sul serio, non lo stavamo aspettando Arriviamo alla base della cascata, disfiamo gli zaini e puntualmente esce l'ennesima bottiglia di grappa a riscaldare gli animi dell'allegra compagnia. Cecco sale la bellissima colonna scolpita dal ghiaccio, monta la moulinette, e finalmente tocca a Gustin. Sono affascinato dall'incredibile grinta di questo 80enne, pianta le picche con forza e precisione, appoggia i ramponi con dolcezza. Mi raccontò che alla Brenva, sul Monte Bianco, ci lasciò tutte le dita dei piedi, in apprensione e di fronte alle evidenti difficoltà della salita gli chiediamo più volte se vuole scendere, ma lui non risponde Raggiunge la cima, fino a toccare la sosta, non si concede sconti Scende, si slega e dice: ho un po' male alle braccia .sarà l'artrosi. Accendiamo un fuoco e sono ancora racconti di tempi passati ad entusiasmarci, la magnificenza della natura che ci circonda sembra prostrarsi anch'essa in ascolto, ma la montagna rivendica presto la sua parte da protagonista. E, ormai, è ora di scendere. Lasciamo la base della bellissima Chandelle Gastok con la consapevolezza di aver condiviso con Gustin storie incredibili, storie di uomini d'altri tempi Dopo averti conosciuto, caro Gustin, niente è più incredibile lo dicono i tuoi occhi. Ezio Marlier
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