Babbo Natale in Val Varaita
Babbo Natale s'allena in Val Varaita per scendere nei camini e fa amicizia con Rossano e Fabio che lo aggregano nell'Ice Tour; misteri natalizi...

Un gioco da ragazzi...
L’Ice Tour è partito, il buon Romeo ha ospitato la numerosa banda al rifugio Savigliano riservandoci un trattamento d’eccezione. Dopo le presentazioni si decide il programma e Romeo ci chiama in disparte confidandoci che prevede, per la giornata di domani, un possibile avvistamento di Babbo Natale sulle candele artificiali sopra la diga.
Romeo dice qualcosa a proposito di un’abitudine che il babbo più famoso del mondo avrebbe nel trascorrere, qualche giorno prima di Natale, una giornata a piantar piccozze nei dintorni. Sul perché e sul percome dice di non capirci nulla, ma pensa ad un allenamento per poter salire e scendere dai camini con maggior agilità, oppure ad uno svago prima del grosso del lavoro. Andiamo a dormire un sonno turbato, sognando Gesù Bambino, l’asino e il bue riscaldante.
La mattina successiva ci rechiamo sui muri di ghiaccio sopra la diga, senza più pensare al racconto di Romeo, ma dopo una breve salita di ghiaccio ci troviamo improvvisamente faccia a faccia con Santa Claus in persona. Immaginate l’imbarazzo e la vergogna, noi che abbiamo sempre scritto lettere al Bambin Gesù.
Babbo Natale ci sorride e si incammina verso la prima delle numerose candele verticali, con la gerla sulle spalle carica di doni, un bastone magico e un paio di piccozze aggressive. Immaginate il nostro stupore quando lo abbiamo visto attaccare la candela infiggendo gli attrezzi con colpi precisi, senza sbavature, salendo con una progressione invidiabile. Babbo Natale esiste, abbiamo esclamato e scala meglio di noi…
Buon Natale a tutti
Fabio Salini e Rossano Libera
Vai alle cascate della Val Varaita
Vai alle cascate dell’Ice Tour 2006-2007
Nella foto: Babbo Natale ice climber in Val Varaita (ph Fabio Salini)
Romeo dice qualcosa a proposito di un’abitudine che il babbo più famoso del mondo avrebbe nel trascorrere, qualche giorno prima di Natale, una giornata a piantar piccozze nei dintorni. Sul perché e sul percome dice di non capirci nulla, ma pensa ad un allenamento per poter salire e scendere dai camini con maggior agilità, oppure ad uno svago prima del grosso del lavoro. Andiamo a dormire un sonno turbato, sognando Gesù Bambino, l’asino e il bue riscaldante.
La mattina successiva ci rechiamo sui muri di ghiaccio sopra la diga, senza più pensare al racconto di Romeo, ma dopo una breve salita di ghiaccio ci troviamo improvvisamente faccia a faccia con Santa Claus in persona. Immaginate l’imbarazzo e la vergogna, noi che abbiamo sempre scritto lettere al Bambin Gesù.
Babbo Natale ci sorride e si incammina verso la prima delle numerose candele verticali, con la gerla sulle spalle carica di doni, un bastone magico e un paio di piccozze aggressive. Immaginate il nostro stupore quando lo abbiamo visto attaccare la candela infiggendo gli attrezzi con colpi precisi, senza sbavature, salendo con una progressione invidiabile. Babbo Natale esiste, abbiamo esclamato e scala meglio di noi…
Buon Natale a tutti
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