La Prua - Scoglio di Sant’Angelo

Si tratta di una via piuttosto completa rispetto alle varie tipologia di scalata, in quanto in essa si possono trovare placche, diedri e strapiombi e dal quarto tiro in su, anche una forte esposizione e sensazione di grande parete, accentuata dall’ampia e profonda valle sottostante. L’ambientazione è molto gradevole, con un costante affaccio sulla Valle Avanzana, che da Piediluco (TR) conduce a Fuscello (Leonessa). L’esposizione a sud e la quota relativamente bassa (circa 700m) fanno sì che possa essere scalata in buona parte dell’anno, ad esclusione delle giornate estive più calde e di quelle invernali più fredde e/o ventose. Pur trattandosi di una via sportiva, classificata S2 (spittatura distanziata), va chiarito che si tratta pur sempre di una via d’ambiente che va affrontata con la dovuta esperienza, valutandone opportunamente i rischi. La roccia è quasi sempre da buona a ottima, a esclusione di brevissimi tratti. Si sconsiglia di unire i tiri fra loro, si rischiano forti attriti.
In prossimità della piazza principale del centro storico di Morro Reatino (RI) seguire le indicazioni per l’Eremo di San Michele Arcangelo, la Falesia di San Michele (tabelle informative all’inizio della strada asfaltata che scende nella valle) e la frazione Pacce. Scendere dunque nella valle attraverso una stretta strada asfaltata. Ignorare una prima deviazione a sinistra e proseguire in discesa con vari tornanti. In prossimità delle abitazioni della frazione, continuare a destra seguendo l’indicazione del cartello “Falesia di S. Michele”. Proseguire in discesa sino ad un ampio tornante, dal quale si esce dritti (in direzione della parete ormai visibile), seguendo le indicazioni dei cartelli “Falesia di S. Michele” e “Eremo di San Michele Arcangelo”, su comoda strada sterrata. La si percorre comodamente con auto comuni per circa 3km e dopo aver superato un tornante a destra, ove si trovano delle abitazioni, si arriva alla fine della strada, dove è possibile parcheggiare (lasciando spazio per altre auto) a ridosso di un piccolo parco giochi.
AccessoDal parcheggio oltrepassare il piccolo parco giochi e imboccare il comodo e curatissimo sentiero che conduce all’Eremo di San Michele Arcangelo. Lo si percorre per un breve tratto e dopo aver superato le due piccole frecce lignee che indicano i due settori della falesia di San Michele, al primo tornante netto a sinistra continuare dritti (staccionata interrotta, vernice bianca sulla testa di un palo in legno) su sentiero marcato con segni di vernice bianca su alberi. Si continua sul presente sentiero sino ad incontrare un grande masso sulla destra (ometto), da qui si lascia il sentiero e si segue una traccia accennata più ripida a sinistra, marcata sempre con segni di vernice bianca su alberi. In breve si raggiunge la paretina di attacco della via (fix visibili). In totale 15 minuti dal parcheggio.
Coordinate utili: Parcheggio: 42°32'27.6"N 12°50'21.4"E (google maps: https://maps.app.goo.gl/rxPPRo6d3tiW1c9q8).
Attacco via: 42°32'37.3"N 12°50'31.2"E (google maps: https://maps.app.goo.gl/23qQFoqZmp1ZXVgJ9).
L1: Attaccare la placca verticale (fix visibili) che conduce ad un breve canaletto erboso (vari fix sul lato destro, l’ultimo allungato con cordone rosso). Da qui in pochissimi metri si giunge in sosta, posta sulla faccia visibile dello spigolo roccioso.
Sviluppo 15m, Difficoltà: 5b, Protezioni: 5 fix; Sosta 2 fix collegati con cordone.
L2: Dalla sosta traversare nettamente a sinistra, scalando la faccia sinistra dello spigolo (faccia a monte). Scalare puntando allo spigolo alla destra delle visibili alberature. Giunti al ginepro, piegare a sinistra (cordone su albero) raggiungendo una comoda cengia, ove si trova la sosta alla base di un bel diedro.
Sviluppo 22m, Difficoltà: 5c; Protezioni: 6 fix e 1 cordone su albero; Sosta con 2 fix collegati con cordone.
L3: Sfruttare la paretina a sx della sosta per accedere al diedro sovrastante, che si segue sino al suo termine, ove si sosta sulla cengia inclinata alla base della “Prua”.
Sviluppo 18m, Difficoltà: 6a, Protezioni: 6 fix; Sosta 2 fix, collegati con cordone e maglia rapida per eventuale calata in corda doppia. Con una calata si raggiunge il terreno, sulla verticale del diedro, da cui si può raggiungere, scendendo in maniera intuitiva, il sentiero di accesso. Dalle soste successive la calata in doppia non è prevista, ne consigliata.
L4: Dalla sosta si punta alla “Prua”, fix visibili (un fix sulla cengia con cordone rosso). Un paio di metri di roccia delicata, protetta da 2 fix ravvicinati e 1 allungato con cordino in kevlar, consentono di raggiungere la roccia perfetta sotto lo strapiombo. Da qui traversare in grande esposizione a sinistra, con passaggio tecnico, sfruttando una buona presa in alto e puntando allo strapiombo di uscita. Ottime prese sopra lo strapiombo consentono il ribaltamento a monte dello stesso, in un liscio diedro leggermente strapiombante. Un’ottima presa, posta un po’ in alto sulla faccia sx, consente la scalata del diedro, nel quale sarà necessario sfruttare la fessurina centrale e piccoli appoggi (chiave). L’uscita è su cengia inclinata (un po’ sporca), che risulta ben protetta da tre fix.
Sviluppo 25m, Difficoltà: 6c+ (oppure 6a+ e A0); Protezioni: 15 fix; Sosta: 2 fix collegati con cordone.
L5: Dalla sosta traversare nettamente a sinistra, scalando successivamente in direzione diagonale ascendente verso sinistra (faccia a monte). Si traversa sotto gli strapiombi, sempre in grande esposizione, sino a rimontare una paretina che consente, traversando nuovamente a sinistra in maniera netta, l’accesso ad una comoda cengia con piccoli arbusti.
Sviluppo 30m, Difficoltà: 6a/6a+; Protezioni: 12 fix; Sosta con 2 fix da collegare.
L6: Dalla sosta scalare piegando leggermente a sinistra, puntando al termine degli strapiombi, dove si passa a scalare in direzione verticale (visibile a sx, in prossimità di un piccolo arbusto, un chiodo della via “Leonardo”, non raggiungerlo). Da qui con un paio di passaggi più tecnici, si rimonta lo strapiombo, guadagnando la placca sovrastante, per poi scalare brevemente in direzione ascendente a destra. Si torna a scalare verticalmente sino un’ultima paretina che conduce in breve, sulla sinistra, alla comoda cengia ove si trova la sosta. Dalla sosta risalire a sinistra, per 4-5m, un brevissimo e facile canaletto roccioso (cordoni su alberi) che conduce fuori dalla parete e in vetta.
Sviluppo 30m, Difficoltà: 6a+; Protezioni: 10 fix; Sosta con 2 fix collegati con cordone.
Dal boschetto di uscita della via è necessario seguire gli evidenti segni bianchi su alberi e pietre, che in circa 15-20min consentono di raggiungere il parcheggio dell’auto, dopo aver raggiunto la parte iniziale del comodo sentiero di accesso (tratto con staccionata).
MaterialeNda, 2 mezze corde da 60m, 15 rinvii, fettucce per allungare le protezioni, materiale per collegare gli ancoraggi di sosta.
NoteDisclaimer: l’arrampicata e l’alpinismo sono attività potenzialmente pericolose, che devono essere affrontate con esperienza e consapevolezza. L’uso delle informazioni qui riportate si fa a proprio rischio.