Coppa del mondo di arrampicata su ghiaccio, Spicak, il parere degli atleti

Il 28/01 a Spicak (Rep. Ceca) la seconda tappa della UIIA Ice Climbing World Cup è stata vinta da Simon Wandeler e Ines Papert davanti rispettivamente a Markus Bendler (2°), Harald Berger (3°) e Ksenia Sdobnikova (2°), Anna Torretta (3°).
Ice Climbing World Cup, Spicak 2006

UIAA Ice Climbing World Cup, una seconda tappa non senza difficoltà “extra”, ma sicuramente senza velocità. Lo scorso weekend a Spicak, nella Repubblica Ceca, si è disputata la seconda prova della Coppa del mondo d'arrampicata su ghiaccio che ha registrato la vittoria dello svizzero Simon Wandeler, davanti agli austriaci Markus Bendler (2°) e Harald Berger (3°), e della tedesca Ines Papert. che ha preceduto, nell'ordine, la russa Ksenia Sdobnikova e l'italiana Anna Torretta.

Sono stati 33 gli atleti, mentre 8 sono state le atlete, che sono scesi in campo in questa gara purtroppo non priva di polemiche per quanto riguarda la qualità del ghiaccio e la struttura di gara, che si sono dimostrati non all'altezza di una prova di Coppa del mondo e delle aspettative degli ice climbers. Tanto più se si aggiunge che la gara di velocità è stata annullata per… “impraticabilità del campo”.

In parte tutte queste problematiche erano prevedibili. Vuoi perché la materia ghiaccio, importantissima, se non fondamentale per queste competizioni, è difficile da “lavorare” e “costruire” - sempre che non si voglia eliminarla del tutto e fare solo del total dry, ovvero della solo arrampicata su prese artificiali. Vuoi, conseguentemente, perché il grandissimo impegno (anche logistico) che richiede la realizzazione di una struttura adeguata per la Coppa del mondo ha bisogno di conoscenze che non si possono improvvisare da un giorno all'altro.

Per il futuro è certo che resta, e deve continuare, l'impegno di tutti (Federazione, organizzatori e atleti) perché la “macchina” alias il neonato (o meglio il ri-nato) circuito del ghiaccio mondiale possa progredire e funzionare sempre meglio, facendo ovviamente tesoro delle esperienze. D'altronde così è successo in questi vent'anni anche per il più "vecchio" circuito delle gare di arrampicata sportiva…

E' anche per questo che pubblichiamo due interventi “dalla parte degli atleti”, nella speranza che servano per aprire un dialogo il più possibile costruttivo. Il primo è dello svizzero Urs Odermatt, l'atleta più longevo delle gare internazionali di ghiaccio (ha sempre partecipato sin dalla storica Cortina '99), il secondo è a firma di Harald Berger, l'attuale campione del mondo e leader provvisorio della Coppa del Mondo 2006 insieme a Ines Papert.


Il punto di vista di
URS ODERMATT

Con meno 17 gradi sotto zero sono arrivato a Spicak. Fa abbastanza freddo, l'area attorno alla pista è preparata per la nuova tappa della Coppa del mondo di ghiaccio. Attorno alla struttura c'è una piccola tendopoli, tende calde per gli atleti, altre per la stampa e i VIP. La prima impressione è che sia ben organizzato. Solo che la struttura è abbastanza piccola. Ripida, con molte linee rosse che fanno paura agli atleti.

Alla fine, però, i giudici sembrano essere stati giusti e “gentili”: quasi nessuno infatti è stato fermato per le linee - tranne me. Ma è un problema dell'organizzazione se io tocco 20 centimetri fuori dalla linea? Forse no, e poi da un arrampicatore professionista possiamo aspettarci che non faccia storie. Quindi i migliori 8 raggiungono la finale. Le vie delle finali femminile e maschile erano interessanti per il pubblico, ma forse facevano un po' di confusione per gli atleti.

Una selezione perfetta nelle gara femminile ha mostrato uno spettacolo di alto livello: Anna Torretta è caduta 3 movimenti dal top, Xenia Sdobnikova ha raggiunto l'ultima presa ma non è stata in grado di fare l'ultimo movimento. E, ancora una volta, Ines Papert è stata l'unica a salire al top - producendo un risultato chiaro con un top soltanto: perfetto.

Subito dopo è partita la finale maschile, già un po' in ritardo, ma ancora una volta su una via spettacolare con un passaggio molto difficile su neve verticale. Soltanto Simon Wandeler è riuscito a passare ma poi è caduto sull'ultima candela, totalmente “ghisato”.

Subito, prima ancora che partisse la prossima disciplina: la velocità, c'è stata la cerimonia delle premiazioni della difficoltà. Ciò è parso molto strano, ma la sorpresa è stata ancora maggiore quando si è saputo che non c'era nessun premio in denaro per i vincitori. Comunque, dopo le premiazioni, tutti erano pronti per la gara di velocità. Eravamo già tre ore in ritardo, ma tutti erano pronti a dimostrare quanto fossero veloci ad arrampicare su ghiaccio. L'unico problema, ancora una volta, era la struttura.

Non c'era una struttura creata appositamente per la velocità, come in Italia o in Svizzera, ma gli atleti erano ancora ottimisti. Dovevano esserlo, dopo aver viaggiato anche 2000 chimetri per questo appuntamento. Ma non è successo niente. La via proposta era solo neve ripida e non aveva niente a che fare con l'arrampicata su ghiaccio. Il team russo, l'assoluto punto di riferimento in questa specialità, ha subito protestato. Sono seguite molte discussioni. Poi, alle 22.30, gli atleti hanno deciso di non competere. A proposito, non era rimasto più nessuno del pubblico, la gara era finita…

Con emozioni contrastanti ho rifatto gli 800 chilometri verso casa, guardando avanti alla prossima gara. Dovrei essere arrabbiato perché non c'era nessuna gara di velocità? Sono triste e deluso ovviamente. Ma a parte questo l'atmosfera era molto buona con bevande, cibo, tanti spettatori e buona musica.
Ho deciso di dare una seconda opportunità a questa Coppa… speriamo con un'altra struttura.

Urs Odermatt


Il punto di vista di HARALD BERGER

Da quando sappiamo che la Coppa del mondo di ghiaccio sta sotto l'egida dell'UIAA, e più precisamente a quella dell'ICCIC, abbiamo sperato in una maggiore conformità dei regolamenti, in caratteristiche minime delle strutture di ghiaccio, in uno scambio di esperienze tra i vari organizzatori delle tappe, in breve: in un miglioramento e un aumento della qualità delle gare. Quest'anno, quindi, ero molto motivato quando ho pagato la tessera al mio Club alpino perché sapevo che questi soldi erano utili anche per noi ice climbers.

Purtroppo, a Spicak, ho dovuto constatare che non è così. Visto che nessuna persona esperta della IWC aveva giudicato la struttura che risultava inadeguata per il livello di una Coppa del mondo. Nonostante il fatto che da molto tempo le temperature fossero arrivate fino a -20°C (quindi perfette per ghiacciare una struttura) il manto che copriva la struttura di Spicak era al 70% formato da neve. E pensare che già 6 anni fa gli organizzatori della IWC avevano fatto l'esperienza che il solo cannone da neve non basta per "creare" il ghiaccio.

A Spicak i passaggi di dry tooling erano collocati su lastre larghe circa 30 centimetri - questo significava che non soltanto la neve, ma anche i passaggi sulle prese artificiali erano composti di zone di circa 30 centimetri di diametro. Arrampicare dentro queste zone era impossibile: si toccava o si “doveva” appoggiare fuori dalle zone. Perciò i giudici hanno deciso che fuori dalle zone si potevano utilizzare le ginocchia! Simon Wandler, atleta con grande esperienze e resistenza, ha dimostrato i nervi più saldi e la soglia di dolore più alta, ma il suo ginocchio adesso è grande quanto quello di Hermann Maier. Nonostante questo era chiaramente salito più in alto di tutti e ha incassato meritamente l'oro. Secondo è arrivato il super forte Markus Bendler, mentre io ho preso il bronzo (anche se con Samuel Anthermatten e Evgeny Kryvosheytsev siamo scivolati fuori dallo stesso buco di neve...).

Purtroppo molti arrampicatori forti come Gerd Dönhuber, George, Toni, ecc sono stati vittime di decisioni di linee molto poco chiare. Una frase del giudice aveva creato confusione: “è permesso toccare fuori dalle linee una volta”?!
Sicuramente non positivo è stato che alcuni atleti siano caduti sfiorando la terra ma toccando con grande effetto il pilastro (a avanti con gli ematomi!).
Con le donne è stato molto simile: un sacco di ginocchia blu, hooks che uscivano, molte ore nella tenda di isolamento ma, grazie a dio, nessuna caduta a terra. Il risultato: Ines Papert - Xenia Sdobnikova - Anna Torretta (1° - 2° - 3°).

Poi, ho davvero riso mentre seguivo dal caldo ristorante “Stodola“ la gara di velocità: sulla rampa inclinata di neve gli atleti dovevano correre sulla torre! Il motto era: “per favore non cadere” perché un touchdown acrobatico era già programmato. Con queste premesse la lista di partecipanti alla gara di velocità della Coppa del mondo era composta di soli 3 atleti.

Adesso ci si può domandare: cosa ne pensano i nostri colleghi russi? Oltre alla difficoltà, loro si preparano in modo molto serio per la velocità, e per ogni gara investono minimo 200-300 Euro per Visto, quota d'iscrizione, viaggio, albergo ecc (spesso un piccolo patrimonio per loro). Spesso questi costi sono finanziati solo attraverso i premi che, in questo caso, neppure esistevano in entrambe le discipline. Bisogna dire che gli organizzatori hanno provato a fare del loro meglio in questa situazione, ridimensionando le mancanze con buon umore ed entusiasmo.

La domanda più grande però è un'altra: quale funzione ha l'UIAA/ICCIC? E l'antidoping può essere considerato un elemento fondamentale per siglare la garanzia di qualità delle gare di ghiaccio? Faccio fatica e non fare il seguente paragone: come FIS faccio una tappa di sci sulle isole Friesen nel mare del nord, faccio sì che ci siano anche i controlli dell'antidoping, ma dimentico che per sciare ci vogliono anche le montagne! Hurra, Olympia stiamo arrivando!

Harald Berger


UIAA ICE CLIMBING WORLD CUP 2006
2a tappa Spicak, CZ - 27-28/01/2006


Classifica femminile
1 Ines Papert DE
2 Ksenia Sdobnikova RUS
3 Anna Torretta IT
4 Petra Müller CH
5 Jitka Mázlová CZ
6 Franziska Dönhuber DE
7 Julia Oleynikova RUS
8 Jaroslava Melounová CZ

Classifica maschile
1 Simon Wandeler CH 
2 Markus Bendler AUT
3 Harald Berger AUT 
4 Eevgen Kryvosheytsev UKR
5 Samuel Anthamatten CH
6 Israel Blanco Rodríguez ESP
7 Jack Müller CH 
8 Gerd Dönhuber DE
9 Jan Doudlebsky CZ
10 Jirí Pelikán CZ

nella foto: la struttura di Spicak (ph Anna Torretta)


LINK
Portfolio
I tappa Daone
sito ufficiale Ice World Cup Spicak
Quali regole per le gare di ghiaccio di M. Gallo


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