Trad day a Capo Pecora, il meeting di clean climbing in Sardegna

Il report di Maurizio Oviglia sul Trad day, il meeting di arrampicata trad a Capo Pecora (Arbus, Sardegna).
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Andrea Porru alla sua prima via con i friend cerca di prendere confidenza con la posa delle protezioni a Capo Pecora in Sardegna durante il meeting di clean climbing Trad Day 2020
Maurizio Oviglia

Si è svolto ieri a Capo Pecora (Arbus, Sardegna) il "trad day" ovvero un giorno all’anno che dedico a promuovere il clean climbing nelle nuove generazioni. Ho creato questa "manifestazione" già diversi anni fa e mi sono accorto che sta riscuotendo sempre più interesse e successo.

In realtà si tratta di un raduno al di fuori di associazioni e completamente gratuito in cui si dà la possibilità agli arrampicatori sportivi, generalmente delle nuove generazioni, di provare ad arrampicare da primi con i friend e di conoscere questo stile di arrampicata, da noi solo in minima parte praticato. La risposta dei giovani è sempre stata entusiastica, da chi si limita a provare con i friend già messi (nonostante gli sia spiegato che non si tratta di buon stile, anche realizzando la salita rotpunkt) a chi si lancia subito da capocordata mettendosi alla prova, sotto l’occhio dei più esperti. C’è anche chi si limita ad andare solo in top rope accontentandosi di toccare il granito…

A questo scopo sin dal 2012 ci siamo dati da fare per aprire nell’area trad di Capo Pecora (più di 100 vie) molti itinerari facili che potevano fungere da vere proprie scuole di clean climbing, realizzato su monotiri completamente da proteggere ma con la sosta attrezzata a spit. Si parte dal quarto grado con diversi quinti, tutti ottimamente proteggibili a friend.

Credo che dopo tante parole sulla storia del clean climbing, a mio parere spesso oltremodo mitizzata, sia giunto il tempo di passare ai fatti e diffondere in maniera pratica la conoscenza e la pratica di questo stile, soprattutto tra i ragazzi. Questi spesso rimangono soggiogati dalle immagini dei social provenienti dall’America ma non hanno idea di come approcciarsi in sicurezza a questa attività.

Parallelamente al trad day, nato da un’iniziativa del tutto personale, anche nell’ambito delle scuole CAI ho lavorato molto in questo senso. Già da molti anni abbiamo inserito una giornata dedicata al clean climbing nei corsi CAI AL2 e nei corsi per istruttori nazionali. Ho anche svolto diverse aggiornamenti su questo tema per le scuole CAI di tutta Italia sia in Valle dell’Orco che in Val d’Ossola, nuova Mecca italiana dell’arrampicata trad.

Anche le guide alpine sono giustamente molto attive in questo senso e fanno regolarmente stages di clean climbing, ne incontro spesso sia in Sardegna che in Valle dell’Orco. Ad esse spetta l’onere non solo di accompagnare i loro clienti a ripetere le vie ma proprio di insegnare loro ad amare questa disciplina, rendendoli indipendenti. Solo così aumenteremo il numero di praticanti di questo stile di arrampicare. Sono fiducioso che con uno sforzo congiunto il clean climbing possa guadagnarsi via via lo spazio che merita nell’arrampicata italiana ed i riscontri degli ultimi anni sono oltremodo positivi.

Maurizio Oviglia (CAAI, Scuola Centrale CAI, INAL)




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