Punta Pilocca... in lungo! L'arrampicata storica della Sardegna rivisitata

Negli ultimi due mesi Corrado Pibiri, insieme ad alcuni compagni, si è occupato di rivisitare gli itinerari storici a più tiri di Punta Pilocca, una delle più belle falesie della Sardegna. Come sempre, ne sono nate anche alcune vie nuove, ad opera dello stesso Corrado, Fabrizio Lampis, Fabio Erriu e Maurizio Oviglia, che ora fa il consueto punto della situazione.
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Punta Pilocca: Sara Oviglia sulla prima lunghezza di Rosa Fumetto, un tempo trad
Maurizio Oviglia
Conosciuta da tutti gli arrampicatori per il suo meraviglioso calcare, Punta Pilocca è una falesia storica nascosta nei boschi dell’Iglesiente. A differenza del blasonato calcare di Dorgali e di Baunei, Punta Pilocca è divenuta famosa per le sue placche di calcare grigio che, invece di essere cosparse di gocce d’acqua (come in Supramonte), apparivano simili ad una enorme cascata pietrificata, obbligando lo scalatore a progredire fidandosi solo di piccole conchette. Alcune vie, come ad esempio Danze Lunari, sono divenute celebri per questo stile di scalata molto tecnico, ed hanno messo in crisi più di uno scalatore.

Le origini di questa falesia sono addirittura divenute leggenda, tanto che non è più possibile stabilire bene cosa sia realtà e cosa romanzo scaturito dalla tradizione orale. Si narra che Mondo Liggi, scalatore da cui origina probabilmente la scalata sportiva in Sardegna e scomparso nel 1986, facesse il professore a Iglesias. Con la sua sgangherata 500 passava le ore libere a percorrere strade sterrate sconnesse nell’interno delle montagne… e così la vide! Ciò avvenne probabilmente alla fine degli anni settanta o poco dopo.

Essendo la parete alta circa 70/80 metri le prime vie furono logicamente lunghe, e aperte con nut e chiodi, in maniera tradizionale. La prima via è dell’83 e si chiama Babbo Natale, opera dello stesso Liggi con Cecilia Marchi e Andrea Scano, allora scalatori principianti. Segue la splendida Bilbo Baggins, una via facile ma su calcare da urlo. Poi le successive, a cui prestai la mia mano spesso insieme a Mondo, Rosa Fumetto, Giovane Esploratore Tobia, l’Erba Cipollina, Bluff, Samsara. Sull’Erba Cipollina, nel dicembre 1984, piantai il mio primo spit (logicamente col perforatore a mano) stando in equilibrio sui piedi. Con me c’erano Cecilia Marchi (che salì con le Superga, non aveva ancora le scarpette), Bruno Poddesu, pioniere della scalata in Sardegna e Sebastiano Zagonel, mio compagno di militare e oggi guida alpina e gestore di un rifugio nelle Pale di San Martino.

Senza dilungarsi troppo sui tempi andati, queste vie furono negli anni completamente abbandonate, in favore dei monotiri, che riscossero invece successo in tutt’Europa. La Scuola Partel del CAI di Cagliari ha ora deciso di promuovere un restyling di queste vecchie vie, in modo che esse possano essere frequentate durante i corsi. E a disposizione di quanti desiderino ripeterle. Sono state sistemate le soste (a spit) mentre lungo i tiri sono state rispettate le protezioni usate ai tempi. Si trovano cordoni nelle numerose e bellissime clessidre, qualche volta è necessario usare i nut o i friend.

Con l’occasione Maurizio Oviglia e Fabio Erriu hanno aperto L’ombelico di Venere e Amor de mi Vida, mentre Corrado Pibiri con Fabrizio Lampis Un gioiello Smarrito.

di Maurizio Oviglia

Desidero ringraziare Corrado Pibiri, Andrea Scano e Alessandro Cattaneo per le fotografie.

Un Gioiello Smarrito
Corrado Pibiri e Fabrizio Lampis 20 e 23 Gennaio 2016, dal basso

90 metri. Soste attrezzate con fix zincati.
5c max (Tre tiri: 5b, 5b+, 5c)
Bell’arrampicata su splendida roccia, clessidre e buchi a volontà.
Necessarie due corde da 50m, 8 quickdraws, cordini, friend fino al 2 BD. Sulla via sono state lasciate attrezzate numerose clessidre.
Discesa in doppia su Ombelico di Venere

Amor de Mi Vida
Maurizio Oviglia e Fabio Erriu 22 Febbraio 2016, dal basso
Prima libera Maurizio Oviglia e Daniele Turco, 23 Febbraio 2016
70 metri. Soste e intera via attrezzata con fix zincati.
7a+ max, 6b obbl. (Tre tiri: 5c, 6c, 7a+)
Bell’arrampicata che affronta direttamente gli strapiombi. Terzo tiro splendido in deciso strapiombo.
Sufficiente una corda da 70m, 12 quickdraws..
Discesa in doppia sulla via

L’ombelico di Venere
Maurizio Oviglia e Fabio Erriu gennaio e febbraio 2016, dal basso
130 metri. Soste e intera via attrezzata con fix zincati.
6a+ max, 5c obbl. (quattro tiri: 4c, 6a, 6a+, 6a+)
Bell’arrampicata dal tracciato ricercato e alcuni traversi.
Sufficiente una corda da 70m, 12 quickdraws.
Discesa in doppia sulla via (prima doppia) e poi su Un Gioiello Smarrito

Rosa Fumetto
Mondo Liggi, Maurizio Oviglia e Cecilia Marchi 1 Marzo 1985, dal basso

Restyling a cura di Corrado Pibiri e Simone Pireddu 27 dicembre 2015
85 metri. Soste attrezzate con fix zincati. Primo tiro spittato, poi chiodi e spit.
5b max, 4c obbl. (tre tiri: 5a, 5b, 4c)
Roccia stupenda, arrampicata di placca eccetto un passaggio.
Sufficiente una corda da 70m, 12 quickdraws. Portare qualche nut medio
Discesa in doppia

Bilbo Baggins
M. Liggi, F. Barbaro 1984, dal basso
Restyling a cura di Corrado Pibiri e Fabrizio Lampis 26 dicembre 2015
100 metri. Soste attrezzate con fix zincati.
Trattandosi di una via storica e quindi salita con sistemi tradizionali, non è stata aggiunta nessuna protezione. Solo le soste sono state attrezzate con fix zincati.
Sulla via sono presenti tre chiodi originali e diversi cordoni in alberi e clessidre.
E' necessaria una serie di friend fino al 2BD.
4b max. (tre tiri: 3c, 4a, 4b)
Roccia stupenda, arrampicata di placca e fessure sulla grande groppa di Punta Pilocca.
Sufficiente una corda da 70m, 12 quickdraws. Portare qualche nut medio
Discesa in doppia




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