Everest (8850m), news

Si è conclusa la stagione primaverile del 2000 all'Everest, una delle peggiori dal punto di vista meteorologico degli ultimi 10 anni. Da segnalare la salita da Nord di 17 alpinisti e da Sud la velocissima ascensione dello sherpa Babu Chiri.
Anche all'Everest, come nel resto dell'Hilamaya, il maltempo ha condizionato pesantemente l’attività alpinistica su entrambi i versanti.
Sul versante Nord, dal quale riferiamo direttamente, una finestra di 3-4 giorni tra il 15 ed il 19 maggio, ha consentito a 17 alpinisti di raggiungere la cima.

4 sherpa, 4 giapponesi, 4 russi, 3 inglesi e 2 svizzeri (Kari Kobler con un cliente) che hanno effettuato la salita con l’utilizzo di ossigeno. Dopo questa breve tregua, il vento ed il freddo intenso hanno ripreso possesso della montagna rendendo vani quasi tutti i tentativi.

Il team di punta della spedizione della TVE spagnola (organizzazione Focus) guidata da Sebastian Alvaro, che ha realizzato durante la spedizione un film-ricostruzione della salita di Mallory ed Irvine del 1924 utilizzando vestiti ed attrezzatura dell’epoca fino a 8.000 metri di quota, è stata costretta da una violenta bufera a ridiscendere il 20 maggio, assieme a molti altri alpinisti di varie nazionalità, dopo aver raggiunto il Second Step a 8.600 metri circa.
     Everest

Everest, versante Nord al tramonto
Foto F. Tremolada - Mnet.




Everest
Everest, versante Nord dietro alle bandiere di preghiera del Campo Base
Foto F. Tremolada - Mnet.




    Durante la discesa, poco sopra il campo 3, un alpinista danese è scivolato precipitando lungo la parete nord. Il team alpinistico della TVE, che vedeva tra i suoi membri anche Oscar Cadiach, era coordinato da Juanito Oyarzabal. Il forte basco, salitore di tutti i 14 ottomila della terra, durante la discesa ha riportato il congelamento di una narice ed un’oftalmia da ghiaccio.

Nei giorni immediatamente successivi è stata riportata la salita in vetta di un alpinista cinese assieme ad uno sherpa; salito nella bufera, il cinese è scomparso durante la discesa, mentre lo sherpa è riuscito a riguadagnare il campo 3 incolume.


Dopo alcuni giorni di riposo al campo base avanzato, il 25 maggio la maggior parte dei team rimasti (11) aveva in programma un ultimo tentativo, approfittando di un previsto giorno di tempo buono. In realtà il tempo, mantenutosi molto perturbato, ha messo la parola fine alla stagione primaverile del nuovo millennio all’Everest.

Sembra, per parere unanime, che questa sia stata una delle peggiori stagioni degli ultimi dieci anni.
Tra gli alpinisti attivi sul versante Nord dell’Everest, anche gli italiani Silvio Mondinelli – la forte guida di Alagna al suo terzo tentativo lungo la cresta nord – e Mario Merelli di Bergamo, al suo secondo tentativo all’Everest. Loro compagna anche Edurne Pasaban, la forte alpinista basca che ha raggiunto gli 8.600 metri del Second Step, prima di dover discendere assieme a tutti gli altri alpinisti per l’inasprirsi della bufera.

Durante il tentativo, Edurne Pasaban ha riportato il congelamento di tutte le dita delle mani. Un primo rapidissimo esame, per così dire "virtuale", visto che è stato effettuato via internet da un medico del centro di Saragozza specializzato in congelamenti, ha constatato la serietà del congelamento solo per due delle dieci dita interessate. La spagnola ha lasciato immediatamente il campo base per Kathmandu da dove è rientrata in Spagna.

Sul versante sud, il fortissimo sherpa Babu Chiri è salito e disceso dalla vetta in poco più di 16 ore, dopo aver anch’egli lottato a lungo col maltempo.
   Everest
Everest, versante tibetano
Foto F. Tremolada - Mnet.




Informazioni

Focus expeditions
www.focusworldexpeditions.com


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