Emanuele Andreozzi
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L'apertura di 'A State Of Trance' sulla parete nord della Cima Busazza (Emanuele Andreozzi, Stefano Falezza 05/02/2025)
archivio Emanuele Andreozzi
Bellezza
Primi salitori
Emanuele Andreozzi, Stefano Falezza 05/02/2025
Autore scheda
Emanuele Andreozzi
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
380m
Quota
3325m
Difficoltà
M7+ A0

Percorso



A State of Trance sale la porzione più ripida di tutta la parete nord della Cima Busazza, ovvero il nudo scudo di roccia strapiombante che caratterizza la zona destra della parete. Per superarlo sono stati necessari tre difficili tiri in dry, che si sono rivelati il "clou" della via, mentre per il resto ci siamo mossi in conserva, date le difficoltà decisamente più contenute.

Accesso generale

1. Con l’impianto salire fino alla cima della funivia Presena. Ridiscendere la pista e all’altezza del primo grande muro in pista uscire e seguire le tracce fuori pista che portano alla base della Busazza. Quindi, aggirare la parete fino a trovarsi alla base della parete Nord. (tempo 1 ora circa)

2. Parcheggiare al depuratore (2 km prima del Passo del Tonale salendo dal Trentino, q. 1800 m circa). Attraversare subito il ponticello e seguire la strada forestale che porta all'Alveo del lago Presena 2160 m (segnavia, indicazioni), che si raggiunge in 1h circa, superando anche una caratteristica galleria (attenzione se ghiacciata, presenti corde fisse come corrimano). Dall'Alveo Presena spostarsi subito a sinistra e alzarsi obliquamente per pendii nevosi a moderata pendenza (35° max) in direzione sudest, costeggiando le rocce di una netta dorsale, che scende direttamente dal piccolo ghiacciaio che resiste alla base della parete Nord della Busazza (tempo 4 ore circa)

Accesso

Avvicinamento: come per le altre vie sulla parete.

Itinerario

Salire per 140 metri circa su terreno agevole, prima sulla via Tra Cuore e Pensiero, poi deviando verso la base dell’evidente fessura/camino che solca il ripido scudo roccioso.

Primo tiro difficile: 40 metri, M7+ e A0, probabile M8 in libera. Tratto chiave in partenza su fessura leggermente aggettante, poi continuità senza tregua su fessura/camino verticale. Sosta su un piccolo ballatoio fuori dalla fessura principale sulla destra, da attrezzare con chiodi e grosso spuntone (un chiodo lasciato).

Secondo tiro difficile: 25 metri, M7 e A0, probabile M7+ in libera. Traversare a sinistra, rientrando sulla fessura principale, ottimi ganci ma sempre molto liscio per i piedi. Tiro splendido e continuo. Sostare a friend e nut sotto il diedro finale.

Terzo tiro difficile: 55 metri, M6+ e A0, probabile M7 in libera. Ancora 15 metri difficili, poi si esce su neve e ghiaccio facile, proseguendo per altri 40 metri prima di attrezzare la sosta(friend), ma è anche possibile fermarsi prima. Nei 15 metri difficili, arrampicata molto bella lungo un estetico diedro, il cui esile fessurino offre ottimi ganci. Presente qualche piedino in più rispetto alle lunghezze precedenti. Un friends incastrato e due nuts lungo il tiro.

Con altre due lunghezze da 60 metri in leggero obliquo verso sinistra, su neve profonda e misto facile si arriva sulla cresta sommitale.

Discesa

Sulla cresta, nei pressi dell’uscita ma pochi metri più a monte, individuare un cordino su spuntone, da dove iniziano le calata lungo la via “La Forza della Mente”. Con 7/8 doppie si torna alla base. Alcuni ancoraggi su spuntoni potrebbero rimanere sepolti dopo una nevicata, portarsi adeguato materiale da abbandono per attrezzare eventuali nuove soste.

Materiale

Due mezze corda da 60 metri, doppia serie di friend dallo 0.3 al 2 BD, più un 3 BD e un nero Totem. Una buona scelta di nuts piccoli e medi, chiodi e martello, eventualmente due viti corte, da noi non usate.

Note

Come sempre, ci tengo a specificare come abbiamo volutamente lasciato la parete più pulita possibile, è rimasto solo quel poco materiale che non siamo riusciti a recuperare, ovvero un chiodo alla sosta dopo il primo tiro duro, mentre sul terzo purtroppo sono rimasti ben due nuts e un friends. Quindi ben venga chiunque voglia ripetere la via, l’importante è che si rispetti il nostro stile di apertura, non lasciando ulteriore materiale in parete, anzi ancora meglio sarebbe se i primi ripetitori riuscissero a recuperare ciò che noi abbiamo lasciato su; d’altronde tutti possono contribuire a lasciare le montagne il più pulito possibile.

Data pubblicazione: 07/05/2025





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Primi salitori
Emanuele Andreozzi, Stefano Falezza 05/02/2025
Autore scheda
Emanuele Andreozzi
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
380m
Quota
3325m
Difficoltà
M7+ A0

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