Spostare le montagne

Come si affrontano le sfide superando i propri limiti
Narrativa
Messner è soprattutto un grande narratore (oltre che ad essere stato l’uomo che più di ogni altro ha cambiato il modo di salire le montagne), e il libro ripercorre le sue principali sfide al limite.
Planetmountain
Anno
2011
Editore
Mondadori
Recensitore
Paola Lugo
Prezzo
29,00
Pagine
216
Lingua
italiano
ISBN
978-88-370-8691-6


Dopo Bonatti, Reinhold Messner è sicuramente l’unico alpinista estremo (per quanto questa definizione sia riduttiva) in grado di parlare un linguaggio universale, e quindi di essere capito ed apprezzato anche da chi le montagne non le sale, o al massimo le frequenta da appassionato turista. La riedizione di un vecchio libro uscito in Italia nel 1994 col titolo “Un modo di vivere in un mondo da vivere” cerca esplicitamente, anche attraverso un’abile operazione di editing, di rivolgersi a un pubblico assai più ampio dei tradizionali lettori di montagna.

L'introduzione di Herbert Henzler, illustre e titolato manager tedesco, fornisce subito una chiara chiave di lettura: le sfide che l’alta montagna pone all’alpinista hanno notevoli paralleli semantici con il management. “la vetta della carriera, la cordata intesa come efficiente team alla guida di un’azienda, gli sherpa nella funzione di insostituibile ausilio nella fase di preparazione di grandi imprese organizzative (…) e altre espressioni simili sono ormai entrate a far parte del linguaggio corrente dell’imprenditoria”. E quindi perché, continua Henzler, non affidarsi a colui che è diventato il simbolo stesso dell’alpinismo, per imparare il segreto del successo, non solo in alta quota, ma anche nella propria azienda? L’impostazione grafica, che isola a bordo pagina alcune frasi topiche , quali perle di saggezza su cui meditare (“la mia strada consiste in tentativi e nell’eliminazione degli errori”, fino ad alcune banalità quali “Non mi esprimo sull’esistenza di Dio”) aiuta il lettore a cogliere, al di là del racconto della singola impresa, una riflessione più universale.

“Spostare le montagne” però, per fortuna, non è solo questo. Se il sottotitolo può apparire quasi irritante e scontato (Come si affrontano le sfide superando i propri limiti) le considerazioni sulla ricerca del senso, (in montagna come nella vita), sulla rimozione della morte operata continuamente dalla nostra società , sull’ossessiva ricerca della sicurezza per allontanare la paura, rendono il libro tutt’altro che banale.

Ritorna, come nel libro di Enrico Camanni “La metafora dell’alpinismo”, la questione dell’inutilità dello scalare le montagne : la conclusione di Messner è che se è vero che “andare ai limiti sia una conquista dell’inutile”, si può anche dubitare “dell’utilità d’ogni specie di attività umana”, e ciò che gli interessa è cercare un senso. E non è detto che ciò che è sensato sia anche utile.

Infine, per che non vuole riflettere su i massimi sistemi, Messner è soprattutto un grande narratore (oltre che ad essere stato l’uomo che più di ogni altro ha cambiato il modo di salire le montagne), e il libro ripercorre le sue principali sfide al limite: dalla Sud della Marmolada, all’Everest senza ossigeno (con una appassionata difesa delle spedizioni leggere, vera scuola di vita, poiché eliminare il superfluo e cavarsela con l’indispensabile, è quello a cui la nostra società dello spreco è chiamata in un prossimo futuro), alla traversata del Sud-Tirolo, importante quanto la traversata dell’Antartide, perché “pensare con le gambe” per capire se stessi e il proprio paese, è davvero una grande sfida.

Paola Lugo



Anno
2011
Editore
Mondadori
Recensitore
Paola Lugo
Prezzo
29,00
Pagine
216
Lingua
italiano
ISBN
978-88-370-8691-6