Traversata Piz Umbrail - Punta di Rims

La Guida Alpina Eraldo Meraldi presenta Traversata Piz Umbrail - Punta di Rims sopra il paese di Bormio in Alta Valtellina.
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Umbrail - Il sentiero che sale sul territorio svizzero
Questa interessante escursione permette d’andare a visitare luoghi solitari, tranquilli ma che quasi un secolo fa furono teatro di un gioco di equilibri assai complesso che vedeva la Svizzera spettatrice, suo malgrado, della storica contrapposizione fra Regno d’Italia ed Impero Austro-Ungarico. Spettatrice, in qualche modo, chiamata in causa, perché entrambi i contendenti sfruttarono la presenza di soldati svizzeri sul confine per disporre proprie postazioni in prossimità dello stesso, in modo che il nemico, per evitare il rischio di colpire forze dello stato neutrale, rinunciasse a spararvi contro. Sul percorso sono posizionati numerosi pannelli che descrivono in dettaglio tutte queste vicissitudini a ricordo storico e monito dei posteri così che possano capire meglio l’assurdo senso della guerra.

Il panorama che si può ammirare da questa traversata è incredibilmente ampio e suggestivo spaziando dalle cime della Val Monastero fino alle Alpi bavaresi a nord, all’imponente gruppo dell’Ortles-Cevedale a sud-est; a sud-ovest spunta la cima Piazzi, poi il maestoso gruppo del Bernina e le alpi dell’Engadina, quindi le miti cime del Livignasco.
Ma ciò che attrae maggiormente lo sguardo è lo splendido laghetto di Rims posizionato sulla soglia dell’ampio terrazzo della Val da Lai, le cui acque di un azzurro intenso fanno da specchio alle montagne circostanti.

Dalla Forcola di Rims transitò Bianca Maria Sforza divenuta poi Imperatrice d’Asburgo e di qui passò anche, il 4 agosto 1906, il valente alpinista e naturalista valtellinese Bruno Galli Valerio.
Renzo Sertoli Salis, nel suo datato ma sempre utile studio sulle etimologie dei toponimi valtellinesi, individua in Umbrail la medesima radice di Bràulio, vale a dire il latino “umbraculum” (cfr. l’antico francese “ombrail”).

L’Umbrail, dunque, come testimonierebbe anche la versione antica di “Ombraglio”, dovrebbe essere il monte che fa ombra. L’ipotesi è già avanzata nella già citata “Raetia” di Giovanni Guiler von Weineck (Zurigo, 1616), il quale scrive: “Questo gruppo di montagne, a cagione dell’ombra che proietta, fu denominato dagli antichi Umbrail; ma gli italiani più tardi, per ignoranza, lo chiamarono abusivamente Monte Braulio, così come i Latini l’avevano trasformato in Mons Brailius”. Ma non è da escludere la derivazione dagli antichissimi Umbri, che in età precristiana si spinsero probabilmente fino alla cima della valle dell’Adda (fonte parziale da www.paesidivaltellina.it).

SCHEDA: Traversata Piz Umbrail - Punta di Rims




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