Via Direttissima - Presolana Occidentale

Maurizio Panseri
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Via Direttissima: © Maurizio Panseri
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
L. Piantoni, R. Belinghieri, A. Fantini, F. Correnti il 23-25 settembre 1972.
Autore scheda
Maurizio Panseri
Versante
Nord
Quota
2521m
Difficoltà
VII + e tre passi in artificiale, max obbligato VI+.

Percorso



Il 23, 24 e 25 settembre del 1972 Livio Piantoni e Rocco Belingheri con Fantini e Correnti salirono la Direttissima. Fanno ricorso all’artificiale ma senza mai forare la roccia con chiodi ad espansione e le sezioni in libera riservano sempre difficoltà di VI grado. Pur non contando tantissime ripetizioni e presentando in molti tratti una chiodatura precaria, questa via è stata completamente salita in libera con difficoltà sino al 7a. La linea è decisamente estetica e per otto lunghezze sale una successione di diedri sempre più marcati, sino al grande tetto che obbliga ad un’uscita verso sinistra su uno strapiombo di roccia non sanissima. Nel 2007 Roby e Yuri, tra i lavori di restyling della nord, hanno pure rinforzato le soste della Direttissima, aggiungendo un fix e ribattendo tutti i chiodi, senza nulla aggiungere, tranne un fix sul passo chiave della seconda lunghezza. Insomma, estate o inverno che sia, la Direttissima merita una visita. Il divertimento è assicurato.
Accesso generale
Punto di partenza: Colere, frazione Carbonera, m 1.063, in valle di Scalve, a km 61 da Bergamo. Accesso
Attacco: il basamento della parete Nord, nel tratto nel tratto compreso tra le vie "Lilion"e lo spigolo nord-ovest (Castiglioni), è caratterizzato da uno zoccolo di rocce stratificate a forma di anfiteatro. Sul margine sinistro dell’anfiteatro sale la via "Lilion", 60-70 metri a destra, in direzione di diedri molto aperti, sale la "Direttissima", pochi metri a sinistra dello spit di partenza della via "Paco"
Orario: da Colere al rifugio, circa 2 ore; dal rifugio all’attacco, circa 30-45’. Dall’attacco alla vetta circa 8-11 ore, se ci si ferma sul cengione Bendotti 7-9 ore Itinerario
La via si snoda lungo l’imponente serie di diedri molto aperti, tra la via "Sim sala bim" a sinistra e la via "Paco" a destra. Itinerario severo ed atletico, roccia generalmente buona, ottima nelle sezioni impegnative, sulle ultime lunghezze, dove le difficoltà calano sensibilmente, si presenta friabile.
L1 – 20 m – VI - Lo zoccolo della parete è piuttosto friabile; si sale in direzione di una fessura, che, dopo tre metri, devia a sinistra, si prosegue con arrampicata delicata sin sotto un piccolo tetto.
L2 – 25 m – VII+ - Seguire un diedro di 20 metri. Si sale nel suo fondo sfruttando la fessura, sino al suo termine, per poi uscire a sinistra sino al culmine del diedro
L3 – 25 m – VII+ 2pa - Superato un piccolo tetto s’imbocca un secondo diedro, che si percorre inizialmente sulla faccia sinistra, indi al centro sino a uno strapiombo, Si supera direttamente lo strapiombo, un successivo diedro sulla sua sinistra per giungere sotto un giallo strapiombo.
L4 – 30 m – VII+ - Puntare allo strapiombo e aggirarlo a sinistra, deviando leggermente a destra sopra lo stesso per poi proseguire direttamente fino a un piccolo terrazzino, sotto una pancia molto strapiombante.
L5 – 30 m – VII+ - Si vince lo strapiombo in diagonale verso destra, con ottima chiodatura, nei primi metri porre attenzione alla roccia, si raggiunge un piccolo canalino, proseguendo in arrampicata libera obliquando a sinistra verso una cengia, che riporta a destra sotto un ennesimo strapiombo.
L6 – 30 m – VI+ - Lo strapiombo viene superato verso destra, guadagnando un terrazzino d’erba più in alto, poi verso sinistra, si raggiunge in libera la base di un grande diedro.
L7 – 40 m – VI+ - Si sale nel centro del diedro, obliquando in seguito leggermente verso destra a una lama di roccia staccata dalla parete, per poi rientrare nel diedro sino in prossimità del tetto nero che lo chiude.
L8 – 40 m – VII+ 1 pa. – Salire il diedro (bagnato e muscoso) sin sotto il tetto, poi si attraversa a sinistra fino allo spigolo e direttamente si esce dallo strapiombo, entrando in un piccolo canale, che conduce ad uno spiazzo erboso.
L9 – 60 m – IV+ - Per rocce rotte verso destra sino a un diedro-camino di 20 metri che si supera, si prosegue in diagonale a destra (roccia pessima) sino a una vasta gialla rientranza della parete, sosta su un chiodo.
L10 – 35 m – VI+ - Da qui si attraversa a destra fin quando la cengia termina in parete e, superata una placca con i primi metri su roccia delicata e poi discreta, verso destra si entra nel secondo diedro che si incontra, percorrendolo su roccia buona fin sotto uno strapiombino, che si aggira a sinistra.
L11/12 – 80 m – un primo tratto di V poi IV e III– Salire verso destra, si vince un ultimo strapiombo, continuando su rocce più facili sino al cengione Bendotti,
Per chi vuole proseguire sino in vetta, attraversato il cengione imboccare uno dei tanti canali facili e friabili, che conducono sulla cresta e sino alla croce.\ Discesa
Se si va in vetta è meglio scendere a Sud, lungo la via normale, ai ghiaioni basali della Grotta dei Pagani; da qui si scende ancora lungo il sentiero che degrada verso malga Cassinelli e da li sino al colle della Presolana.
In alternativa (consigliato) fermarsi al cengione e scendere direttamente dal versante Nord, due possibilità: 1) percorrendo il cengione Bendotti (bolli rossi), degradante da Ovest ad Est, sino al suo termine, da cui scendere in parete, parte in arrampicata, parte in doppia, sino alla base (discesa non facile); 2) guadagnando l’uscita dello spigolo nord-ovest (ometto), scendere per evidenti tracce (prestare attenzione) sino ad un evidente calata, da qui 6/7 doppie su soste attrezzate della via Castiglioni ovvero lo spigolo nord-ovest, se non si conoscono, le soste non sono evidenti.





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Autore scheda
Maurizio Panseri
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VII + e tre passi in artificiale, max obbligato VI+.

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