Per Elisabetta - Monte Fop

Emanuele Andreozzi
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L'apertura di 'Per Elisabetta' sulla parete nord del Monte Fop in Val Ombretta, Marmolada, Dolomiti (Emanuele Andreozzi, Fabio Tamanini, Vaida Vaivadaite 28/01/2024)
archivio Emanuele Andreozzi
Bellezza
Primi salitori
Emanuele Andreozzi, Fabio Tamanini, Vaida Vaivadaite 28/01/2024
Autore scheda
Emanuele Andreozzi
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
500m
Difficoltà
WI6, M6+

Percorso



Per Elisabetta alla parete nord del Monte Fop presenta tre sezioni problematiche ben distinte: un primo salto verticale all’inizio, poi una strapiombante sezione centrale ed infine il grande rebus finale, dove la goulotte si ramifica in tre camini. Abbiamo scelto quella centrale.

È stato difficile dare un grado al secondo tiro, alla fine in base alla nostra esperienza e valutata la verticalità, la qualità pessima del ghiaccio e l’impossibilità di proteggersi per lunghi tratti, abbiamo deciso di proporre M5 e WI 6, che secondo noi è la difficoltà che meglio rispecchia ciò che abbiamo affrontato. Va tenuto conto che morfologia e difficoltà nell’arrampicata su ghiaccio e misto possono variare notevolmente di anno in anno, ad esempio se la cascata dovesse essere ben formata nella sua totalità, magari le difficoltà saranno più basse, ma sinceramente non credo che ciò sarà molto probabile, visto che durante gli otto anni che ho monitorato questa linea, il ghiaccio non era mai stato così abbondante come in questa stagione, dunque per gli aspiranti ripetitori, sarà molto più facile trovarla in condizioni ancora peggiori di quelle che abbiamo affrontato noi.

Accesso generale

Raggiungere Malga Ciapela

Accesso

Dal parcheggio a Malga Ciapela, si sale verso il Rifugio Falier come in estate, ovvero seguendo il sentiero 610 per Malga Ombretta. Giunti alla malga, si prosegue sul fondo della valle su terreno pianeggiate, fino ad individuare il canalino che conduce al punto più debole del muro che sbarra l’accesso alla cengia. Dirigersi verso di esso, superando prima una zona di grossi sassi e poi risalirlo fino al termine. A ridosso della barriera rocciosa, non imboccare lo stretto canalino di destra, ma quello di sinistra più aperto, con un passaggio di misto subito all’inizio (M2/M3), al termine del quale, cercando sempre il terreno più facile, puntare decisamente in obliquo verso sinistra. Il terreno si va via via meno ripido e presto si imbocca un canale che sempre in leggero obliquo verso sinistra, porta direttamente sotto il conoide e all’attacco della goulotte. In totale, calcolare circa tre ore dalla macchina, ma molto dipende anche dalle condizioni dell’innevamento.

Si può anche optare per dormire al locale invernale del Rifugio Falier; in questo caso, dal rifugio in un oretta si arriva all’attacco della goulotte.

Itinerario

Vedi relazione

Discesa

Terminata la via, sul filo di cresta, seguirlo prima in salita verso ovest, su terreno facile(neve e roccette di primo grado) fino ad incontrare in breve tempo l’uscita della via “Per un Angelo”, dove in un piccolo intaglio, si incontrerà un cordino verde attorno ad un grosso spuntone, sul quale si effettuerà la prima calata. La via è attrezzata solo con quattro calate nei punti più verticali, più una quinta da un albero per calarsi dalla cengia, il resto della discesa va effettuato disarrampicando o attrezzando nuove calate. Valutare bene cosa fare, tenendo presente come attrezzare i restanti 400 metri di doppie potrebbe non essere particolarmente agevole, a causa della roccia “stondata” e a tratti friabile, che non offre molte possibilità per chiodi e nuts. Ad ogni modo rimane una soluzione, ma nel caso portarsi adeguato materiale. L’alternativa sarebbe quella di attrezzare una discesa lungo l’itinerario di salita, ma ciò comporterebbe lasciare in parete una quantità di materiale ancora maggiore, visto che noi abbiamo lasciato solo due chiodi ad una sosta che proprio non ne volevano sapere di uscire.

Onestamente ci farebbe piacere che la nostra etica di lasciare meno materiale possibile in montagna venisse rispettata anche da chi eventualmente venisse a ripetere le nostre vie, dunque a nostro avviso, raggiungere e scendere la via “Per un Angelo” rappresenta la soluzione migliore, ovvero la più rapida, facile e meno dispendiosa in termini di materiale

Materiale

Una serie di friends, doppiando le misure piccola e medie. Utili anche qualche micro e i nuts. Per il resto 7 viti, rinvii chiodi, martello e due mezze corda da 60 metri. Abbiamo lasciato solo due chiodi all’ottava sosta, che precede il tiro di M6+ su roccia friabile.





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