Walter Polidori
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La porzione di Parete di Padaro dove sale la via 'La Particella della Mutazione'
archivio Walter Polidori
Bellezza
Primi salitori
Alessandro Ceriani, Walter Polidori, Pietro Ceriani, Claudio Boldorini, Luca Scotti.
Autore scheda
Walter Polidori
Versante
Est
Lunghezza dislivello
245m
Difficoltà
VI+ e A2 obbligato (in libera fino VIII+?). I gradi indicati nella relazione sono da confermare.
Difficoltà obbligatoria
R3, alcune zone S2.
Orario
Circa 5h per l’arrampicata
Periodo
Fattibile tutto l’anno, ma in estate fa troppo caldo e in inverno occorre evitare le giornate con vento freddo.

Percorso



Via con linea molto bella, individuata da Alessandro Ceriani. La lunghezza del tetto ad arco la contraddistingue e la rende particolare ed esposta. Nonostante diversi fix presenti, è da ritenere una via alpinistica classica, perché dove possibile sono stati usati chiodi e protezioni veloci. Rispetto a come è stata trovata dai primi salitori, la via è stata ripulita da una buona parte di rocce e massi instabili e da arbusti e alberelli che ostacolavano la progressione.

Accesso generale

Autostrada del Brennero Mi-VE, uscire a Rovereto sud. Seguire per Mori- Arco di Trento, fino al paese di Arco. In alternativa si può arrivare anche dalla strada Gardesana Ovest che porta a Riva del Garda e da lì ad Arco.

Provenendo dalla zona di Trento, si utilizza la strada che collega Trento alla Valle del Sarca. Ad Arco individuare la strada che sale verso San Giovanni. Dopo il paese di Padaro, si va avanti in auto fino a quando la strada passa proprio sotto l’evidente parete. Si lascia l’auto in uno degli slarghi sulla strada.

Accesso

Salire verso la parete, con un sentiero che si trova nei pressi del tornante a sinistra (guardando la parete). Seguire poi una traccia marcata che va a destra (non la prima che si incontra nella ghiaia), in corrispondenza di un sasso con indicazione del nome di alcune vie. La traccia porta alla base della parete, passando in prossimità dell’attacco della via Apollo e della Via della Rampa (scritte alla base). Continuare brevemente fino ad una zona dove la parete è leggermente più in alto. Entrare nel boschetto e raggiungerla. Tempo: 15’.
Attacco: nei pressi di una piccola cengia terrosa, a sinistra di una bella placconata. Alla base scritta rossa col nome della via e sosta su un fix con cordone.

Itinerario

L1: dalla sosta iniziale a salire verso sinistra una rampetta, raggiungendo la parete più compatta. Stare un po' a sinistra (chiodo) e salire fin sotto uno strapiombino, quindi traversare a destra e salire verso un evidente diedro (passo difficile per entrarci). Continuare nel diedro, per poi spostarsi leggermente a destra in parete e raggiungere la fessura sotto un tettino (difficile). Uscire a destra e continuare in un diedrino meno compatto, con roccia più rotta (attenzione), al cui termine si trova una piccola lista rocciosa e la sosta sue due fix (35m, VII e A1, max VIII? Nel tiro tre chiodi e diversi fix, alcuni con cordone);

L2: salire una rampetta a sinistra (albero con cordone), fin sotto un murettino (fix), da superare per arrivare ad una stretta cengia. Traversare a sinistra, non considerare un cordone (Via della Rampa, che sale verso destra) e arrivare alla base di un diedro con lame. Salire il diedro (nessuna protezione in loco), fino alla sosta, poco sotto un albero (40m, V+).
NB: in corrispondenza dell’albero sopra la sosta è visibile un cordone con maglia rapida (calata di emergenza, tentativo di apertura?);

L3: traversare a destra e raggiungere una fessura verticale articolata. Salirla (chiodi), fino a quando si esaurisce, poco sotto uno strapiombo con lama. Raggiungere lo strapiombo e seguire la lama verso destra, contornando lo strapiombo, per poi salire verticalmente. Sotto un fix con cordone traversare a destra su parete compatta, raggiungendo una cengia erbosa. Qui salire un breve diedro articolato (chiodo con cordone), che porta ad un grande terrazzino, dove si trova la sosta su placca abbattuta (30m, VI, breve tratto VI+).
NB: sul terrazzino è possibile traversare verso destra, su cengia con sassi, per raggiungere, dopo circa 20m, una sosta su due fix (sosta del 4° tiro della Via della Rampa e del 4° tiro della Via del Cristallo).
Nell’albero sotto la sosta abbiamo trovato, fra i rami, un cordone con maglia rapida (calata di emergenza?), mentre sulla parete di fronte alla sosta della via è presente un isolato fix (?);

L4: salire verso il diedro, chiuso in alto da un tetto. I primi metri sono caratterizzati da una bellissima lama, poi la roccia diventa compatta (fix sotto il tetto). Superare il tetto, arrivando ad un muro verticale sbarrato in alto da un grande tetto ad arco da sinistra verso destra, che presenta una fessura alla sua base. Salire in diagonale verso sinistra, quindi raggiungere il tetto. Traversare a sinistra sotto di esso, fino a qualche metro dal suo termine. Un fix indica dove superarlo, in una zona dove è meno sporgente. Salire ed uscire leggermente a destra, raggiungere un tratto più facile e salire alla sosta (35m, VI+ e A2, in libera VIII+? Sul tiro presenti un chiodo e diversi fix);

L5: salire a destra della sosta (chiodo). Più sopra, a sinistra di uno spigoletto, si trova un chiodo con cordone. Salire a destra rispetto al chiodo (albero con cordone), fino a raggiungere un bombamento con una breve ma bella fessurina (chiodo e due fix). Dopo di essa si traversa a sinistra, in placca compatta (pianta con cordone), fino a raggiungere rocce articolate (chiodo) ed entrare in un grande diedro, dove si sosta alla sua base, a sinistra (30m, V, tratto VII);

L6: salire nel diedro sopra la sosta (chiodo e poi fix). Proseguire raggiungendo una parete a sinistra con fessure (chiodo). Tornare nel diedro e, arrivati quasi sotto lo strapiombo che lo chiude (due chiodi e un fix), traversare a destra fino ad una paretina verticale. Salire lì (due fix), raggiungendo la sosta subito dopo, a sinistra (25m, VII);

L7: salire a destra della sosta per roccette facili ma delicate (fix), raggiungendo poi a destra una bella paretina con fessure e canne (cordino in clessidra). Dopo di essa si raggiunge una zona abbattuta e terrosa, si passa attraverso un boschetto (cordone su albero a destra, LIBRO DI VIA SOTTO GLI ALBERELLI A SINISTRA), e si raggiunge una sorta di canale ripulito tra gli alberi, ultimi metri della via Cristallo. Poco sotto, a destra, si può vedere l’ultima sosta di quella via. Salire nel canale e raggiungere la sosta, su un roccione a destra (35m, IV+);

L8: seguire il canale terroso per gli ultimi metri, fino a trovare una traccia orizzontale. Sosta su albero con cordone (15m, II).

Discesa

Salla sosta finale seguire la traccia che va a sinistra. Poco dopo è visibile, più in basso a sinistra, una zona pulita con la sosta finale, della via Apollo. Salire nel bosco seguendo la traccia, che porta ad un breve salto roccioso. Salire lì, uscendo a sinistra (passi III), quindi traversare ancora a sinistra su roccette facili ma esposte, raggiungendo una traccia più marcata. Seguirla fino ad incrociare una traccia orizzontale, con ometti. Si continua traversando a sinistra (ometti e tracce), fino ad un certo punto dove la traccia scende verso la parete, arrivando ad un roccione con la cassetta metallica contenente il libro di parete di alcune vie. A destra di essa, su un altro roccione (poco visibile), si trova la prima sosta di calata, su due fix con cordone.

Indicazioni faccia a monte:

  • doppia da 20m fino ad una grossa cengia;
  • si seguono tracce e indicazioni blu verso la successiva sosta di calata, che si raggiunge andando in discesa verso sinistra. Dopo un tratto nel bosco e zone con roccette facili da arrampicare in discesa si trova la sosta di calata (due fix con cordone);
  • doppia da 40m fino alla successiva sosta di calata, leggermente a sinistra in corrispondenza di un albero su una cengia (cordone su albero + fix);
  • doppia da 50m impressionante nel vuoto, fino ad un grosso intaglio che deve essere superato per raggiungere un avancorpo staccato dalla parete;
  • si scende nel bosco verso destra e si arriva alla base della parete ed al sentiero che porta, a sinistra, alla strada dove si è parcheggiato.

Tempo: circa 1h.

  • In caso di emergenza è possibile calarsi sulla via (sconsigliato):
  • scendere con attenzione da S8 a S7;
  • doppia 1 da S7 a s6;
  • doppia 2 da S6 a S5;
  • doppia 3 da S5 a S4 (diretta, non sulla linea di arrampicata);
  • doppia 4 da S4 a S3. Scomoda, la calata porta sui rami di un albero, da cui poi raggiungere S3;
  • doppia 5 da S3 alla terza sosta della Via della Rampa, qualche metro a destra rispetto S2;
  • doppia 6 direttamente alla base della via.
Materiale

Serie di friend fino al numero 3 BD (utilizzabile anche il n°4 BD). Soste attrezzate su due fix con cordone e maglia rapida (tranne quella di S1, senza cordone), l’ultima su albero. Nei tiri qualche fix, chiodi e qualche cordone. Attenzione, fix da 8mm x 60mm.

Note

Complimenti a Claudio “Boldo”, alla sua prima esperienza di apertura. La particella della mutazione ha dato i suoi effetti…

Primi salitori:
-25-11-23_I tentativo, I° tiro + tratto 2° tiro, Alessandro Ceriani, Walter Polidori, Pietro Ceriani, Claudio Boldorini, Luca Scotti.
-09-12-23_II tentativo, 2° e 3° tiro + tratto 4° tiro Alessandro Ceriani, Walter Polidori, Claudio Boldorini.
-10-12-23_III tentativo, 4° tiro, non completato, Alessandro Ceriani, Walter Polidori, Claudio Boldorini.
-20-01-24 chiusura via, Alessandro Ceriani, Walter Polidori, Claudio Boldorini.
-21-01-24 pulizia e sistemazione parte finale
-03-02-24 pulizia e sistemazione di tutta la via

Cartografia

Riferimenti bibliografici: al momento non esiste bibliografia contenente questa via, ma possono tornare utili, per conoscere le altre vie presenti, i seguenti riferimenti. http://www.arrampicata-arco.com
Arco Pareti Vol. 1, Diego Filippi, Ediz. Versante Sud.





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Walter Polidori
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Difficoltà
VI+ e A2 obbligato (in libera fino VIII+?). I gradi indicati nella relazione sono da confermare.
Difficoltà obbligatoria
R3, alcune zone S2.
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Circa 5h per l’arrampicata
Periodo
Fattibile tutto l’anno, ma in estate fa troppo caldo e in inverno occorre evitare le giornate con vento freddo.

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