Bernd Zangerl, boulder a Rocklands

Il climber austriaco Bernd Zangerl è tornato recentemente da Rocklands in Sud Africa dove ha aperto due nuovi boulder.
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Sitting in a corner with depression, Rocklands, Bernd Zangerl 2011
arch Bernd Zangerl
Bernd Zangerl e Rocklands hanno fatto molta strada assieme. Per essere precisi, formano un binomino dal 2002, l'anno dopo la prima ripetizione di Dreamtime di Fred Nicole. Da allora Zangerl ha intrapreso il lungo viaggio in Sud Africa in numerose occasioni. Perché? "Perché è semplicemente speciale" ci ha detto, aggiungendo che "il paese, il paesaggio, il potenziale illimitato – se vi sforzate a cercarlo. E poi naturalmente c'è l'arenaria liscia... Ciò che offre Rocklands è così vario che lo rende unico al mondo." Il suo ultimo viaggio gli ha sfruttato due boulder nuovi, attualmente non ancora gradati, ma visto che in zona ci sono un sacco di altri boulderisti fortissimi, ne sapremo sicuramente di più nel prossimo futuro.

Rocklands 2011 da Bernd Zangerl

La prima volta che sono andato a Rocklands era il 2002. Questa prima visita mi ha completamente sconvolto e così sono tornato per quattro anni di fila con Fred Nicole ed altri altri amici con i quali ho condiviso l'esaltante avventura di esplorare un luogo sconosciuto e selvaggio. Nel 2006 ho intrapreso il mio ultimo viaggio a Rocklands. Non ero sicuro del perché l'avessi fatto, ma in qualche modo il posto era cambiato e la quiete che amavo così tanto era sparita. Comprensibilmente, sempre più persone vengono a godersi questo posto fantastico.

Sono ritornato a giugno di quest'anno con Manuel Ladner, ed è stato come tornare a casa. Abbiamo avuto la fortuna di condividere la vecchia casa colonica con un gruppo di grandi amici. Philipp, Nici e Marlon dagli Stati Uniti, Caine dall'Australia, Torstein Teresa dalla Norvegia. E la mia ragazza che mi ha fatto compagnia per una settimana... La casa non poteva essere più internazionale!

Ho iniziato il viaggio con la peggiore cosa che può accadere durante un viaggio breve: un taglio profondo al dito indice. Ho avuto tempo quindi per mostrare tutte le aree e i diversi settori a Manuel: Rocklands è diventata grande e ci sono piccoli nuovi settori sparsi ovunque. Ma avevo soltanto 4 settimane a disposizione ed era difficile mettere a fuoco tutti i problemi. Tre progetti che avevo già provato nel 2006 mi sono ritornati in mente: sono tornato a trovarli ed un piccolo sorriso si è insinuato sulla mia faccia quando ho capito che erano rimasti progetti.

Il boulder N.1 è una grande linea sul classico masso "Gliding through the waves like dolphins" di Klem Loskot del 2004. Allora ero stato catturato da quelle perfette prese a destra, ma non avevo mai avuto la forza di tenere l'evidente rovescio. Quest'anno invece l'ho tenuto subito. La prima “mossa” era fatta. Così ho pensato che avrei chiuso il boulder subito, ma le cose sono andate diversamente e ci sono volute alcune sessioni di duro lavoro e il supporto del mio "angelo custode" per completare questo vecchio progetto che ora ha il bel nome di "Sitting in a corner with depression" (seduto in un angolo con la depressione).

Dopo una piccola festa sono andato al boulder Roadcrew con Philipp Schaal. Gli ho mostrato un'altra linea dei "vecchi tempi. Dopo aver provato i movimenti stavo per andare via perché volevo altri crashpad, ma Phil mi ha spinto a fare un ultimo tentativo. Ho lottato fino all'ultima presa, poi ho chiesto a Phil se riusciva a pararmi se fossi caduto, quindi ho lanciato verso l'alto. Per fortuna ho tenuto il top perfettamente e sono uscito. L'ho chiamato "The honey badger" (il tasso del miele)

Il terzo boulder rimane un progetto...

Info
Sitting in a corner with depression
Una linea ovvia! Boulder potente di 14 movimenti, il crux è il terzo movimento! Un rovescio molto difficile da tenere. Difficile da gradare perché se sei alto puoi farlo in 10 movimenti, saltando gli ultimi per la “ronchia” al top.

The honey badger
Un altro progetto del 2006. Molto atipico per Rocklands .... che lo rende quindi unico. Assomiglia di più a scalare su granito: una parete strapiombante, con potenti movimenti su tacche abbastanza buone... ed alcune prese taglienti per uscire.
Note:
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