La via normale al Pizzo Tresero

La Guida Alpina Eraldo Meraldi presenta la via normale al Pizzo Tresero nel Gruppo Ortles - Cevedale.
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Pizzo Tresero nel Gruppo Ortles - Cevedale.
Eraldo Meraldi
Il Pizzo Tresero rappresenta l’anima delle montagne della Valfurva. La stupenda ed imponente piramide che vi apparirà poco prima di arrivare a Santa Caterina Valfurva è solo il magnifico preludio che vi accompagnerà poi nella bellezza dell’itinerario classico e che vi porterà sulla vetta di questa imponente bellissima e conosciuta montagna. Molto frequentata scialpinisticamente dal versante del ghiacciaio dei Forni, la via normale dal Gavia si svolge interamente lungo il fianco meridionale del crestone a sud-ovest del Pizzo Tresero ed è una bella e varia escursione fino a oltre i 3000 metri, per poi continuare lungo il breve ghiacciaio fino a portarsi sull’aerea cresta sud-ovest finale.

La vista dalla cima è a 360° e vi porterà lontano; partendo dall’attraente Corno dei Tre Signori, l‘occhio corre dalla parete nord dell’Adamello, alle Orobie e alle Prealpi Bergamasche, oltrepassando la Valtellina e spostandosi poi al solitario Monte Disgrazia e al gruppo del Bernina. Tutta la cerchia magica dal massiccio dell’Ortles, al Gran Zebrù, alla costiera dei Forni e tutte le affascinanti tredici cime (Monte Cevedale, Monte Rosole, Palon de la Mare, Monte Vioz, Punta Taviela, Cime di Pejo, Rocca Santa Caterina, Punta Cadini, Monte Giumella, Punta San Matteo, Cima Dosegù, Punta Pedranzini e Pizzo Tresero) che una dopo l’altra si possono percorrere in rapida sequenza. Quasi duemila metri più in basso, il paesello di Santa Caterina e tutt’intorno, sia verso la Valfurva che verso la Valle dei Forni, una miriade di baite in legno circondate da verdi prati creano un contrasto con l’alta quota bellissimo che fa apprezzare ancora di più lo spettacolo della natura. Quest’estate quindi tutti sulla cima del Tresero.

La prima ascensione è stata effettuata da topografi per il rilevamento della Carta della Lombardia 1:86.400 dell’Istituto Geografico Milanese; la 1° turistica è di J.H. Backhouse, G.H. Fox , D.W. Freshfield, F.F. Tuckett, con Dèvouassoud e Peter Michel 28 giugno 1865 da sud e discesa per cresta sud-ovest. La 1° femminile è di Carolina Galli nel 1875. La salita della più impegnativa e affascinante parete nord la effettuarono, nella parte alta, Nino Calvi con G.Battista Compagnoni il 24 luglio 1917, che giunsero all’attacco scendendo per la cresta nord-ovest, allora attrezzata: “era in tempo di guerra e da un mese avevamo occupato la vetta del Tresero… gli austriaci erano al San Matteo”. La prima ascensione integrale della parete nord venne invece effettuata il 14 luglio 1936 da Carlo Negri ed Eugenio Prati salendo dalla sottostante Vedretta di Cerena e lungo la lingua ghiacciata del ghiacciaio sospeso. La prima invernale è del 10 febbraio 1962 e invece la prima invernale salendo dal Vallone di Cerena proseguendo poi sulla nord diretta è di Eraldo e Fabio Meraldi il 12 gennaio del 1983. Sul pilastro roccioso a sinistra della parete nord, che prosegue sulla cresta nord-est, sempre i fratelli Eraldo e Fabio Meraldi il 28 settembre del 1985 tracciarono una via di misto che risulta tuttora la più impegnativa che ci sia su questa montagna (Triste silenzio - 600 m - 50°-60° VII).

SCHEDA: Pizzo Tresero, Gruppo Ortles - Cevedale




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