Flat Top parete nord salita nel Kishtwar in India da Hugo Béguin, Matthias Gribi e Nathan Monard

Gli alpinisti svizzeri Hugo Béguin, Matthias Gribi e Nathan Alexandre Monard hanno effettuato la prima salita dell'inviolata parete nord della cima Flat Top (6057m) nella regione di Kishtwar in India. Chiamata 'Tomorrow is another day', la linea di 1400m è stata salita in stile alpino dal 3 al 7 ottobre e supera difficoltà fino a ED, WI4, M6, A2, 5c. Si ipotizza che questa sia solo la terza salita della montagna.
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Matthias Gribi, Nathan Monard e Hugo Béguin sotto parete nord di Flat Top, Kishtwar India, dove dal 03-07/10/2023 hanno aperto in stile alpino 'Tomorrow is another day'
Suman Kant 'Happy'

Una spedizione svizzera composta da Hugo Béguin, Matthias Gribi e Nathan Alexandre Monard ha scalato l'inviolata parete nord della cima Flat Top (6100 m) nella regione di Kishtwar in India. Chiamata Tomorrow is another day, la linea di 1400m supera difficoltà fino a ED, WI4, M6, A2, 5c.

I tre alpinisti hanno iniziato il trekking di avvicinamento alla fine di settembre partendo dal villaggio di Sonder camminado per 3 giorni prima di allestire il campo base a 3750 metri, alla base del Kishtwar Eiger. Si sono acclimatati salendo accanto a questa montagna, trascorrendo una notte a 5.000 metri, fino al ghiacciaio a circa 5.700 metri senza raggiungere alcuna vetta. Dopo essersi riposati al campo base, si sono diretti alla base della parete nord del Flat Top dove hanno allestito un campo base avanzato prima di ritornare a valle.

Dopo una falsa partenza il 30 settembre a causa di una nevicata inaspettata, il trio è tornato al campo base avanzato il 2 ottobre. Si erano svegliati alle 4.00 per iniziare la salita ma poiché la parete era piena di nevischio e piccole valanghe, hanno aspettato fino alle 11, che il sole se ne andasse e che il vento si calmasse. Sono partiti sulla parte centrale della parete, accanto ad alcune cascate di ghiaccio in perfette condizioni, salendo una piccola cresta di neve per 200 metri prima di stabilire il Campo 1.

Il secondo giorno hanno superato alcune ripide cascate di ghiaccio, incontrando difficoltà date dal ghiaccio sottile e l'arrampicata "esposta e discontinua", ma questo li ha portati a pendii di neve profonda ed alcuni tiri di misto. Il primo non era troppo difficile ma l'avanzamento era lento a causa dell'abbondante neve fresca, mentre l'ultimo, un ripido tiro roccioso sembrava inizialmente impossibile. Qui i tre sono ricorsi all'artificiale e, senza lasciare materiale in parete, hanno infine allestito il Campo 2 su un pendio di neve, a metà parete e vicino ad un evidente sperone.

Il terzo giorno è iniziato con un'arrampicata impegnativa su placche ricoperte da 50 cm di neve fresca, che hanno portato a tiri di ghiaccio e roccia ripidi e tecnici sullo sperone. Il piano originale era di raggiungere l'ultimo pendio di neve quel giorno, ma la salita si è rivelata così impegnativa da constringerli a bivaccare 250 metri sotto quel pendio finale. Purtroppo, non riuscendo a trovare un posto dove piantare la tenda, hanno trascorso la notte seduti su una minuscola cengia di neve con i piedi che penzolavano nel vuoto. Situata a 1.100 metri sopra il fondovalle, questa raccontano "non è stata la nostra migliore notte di sempre".

La mattina successiva si sono svegliati, o "più precisamente ci siamo alzati", alle 4 del mattino e hanno continuato la salita, affrontando tiri ripidi e tecnici per tutta la giornata. Hanno raggiunto il pendio finale poco prima del tramonto; ricoperto di ghiaccio invece che di neve, i tre sono saliti rapidamente verso la vetta, che hanno raggiunto al buio intorno alle 19:00.

Dopo le foto di rito in vetta, hanno iniziato la discesa lungo la parete ovest della montagna. Poiché questa era ricoperta di ghiaccio, hanno utilizzato soste Abalakov per le 15 doppie riuscendo a scendere senza lasciare nulla in parete. Alle 2 di notte hanno messo piede sul ghiacciaio e dove hanno passato un ulteriore bivacco, mentre il 7 ottobre sono scesi al loro campo base avanzato superando il ghiacciaio e scendendo un lungo canale di neve. Nel pomeriggio sono tornati al campo base con tutto il materiale, "senza lasciare nulla alle spalle e soddisfattissimi della nostra scalata".

Il loro tempismo è stato impeccabile. Dopo la salita è arrivato il maltempo, bloccandoli al campo base per alcuni giorni. I cavalli sono arrivati la mattina del 14 ottobre e dopo una veloce camminata hanno raggiunto il villaggio di Nanth, dove hanno trascorso la notte. Il 15 invece hanno raggiunto Sonder e si sono diretti a Kishtwar.




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