Vie nuove nel Kishtwar Himalaya di Aleš Česen, Marko Prezelj e Urban Novak

Nel Kishtwar Himalaya in India gli alpinisti sloveni Aleš Česen, Marko Prezelj e Urban Novak hanno aperto due nuove vie: All or nothing (6250 m) sulla parete ovest dell' Arjuna (6250 m) e la cresta nord del P6013 (6038 m). Entrambe le vie sono state salite in stile alpino.
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Seconda giornata sulla parete ovest di Arjuna
Marko Prezelj

Ancora nuove vie slovene nel Kishtwar Indiano. A fine maggio i fortissimi alpinisti Aleš Česen, Marko Prezelj e Urban Novak si sono recati a Kijaj Nullah, una valle poco conosciuta che, già nel 2015, Prezelj e Novak volevano visitare quando insieme a Hayden Kennedy e Manu Pellissier avevo aperto delle nuove vie sulla parete est del Cerro Kishtwar e Chomochior.

In passato gli sloveni si erano recati nel Kishtwar Himalaya in autunno, quest’anno invece hanno deciso di anticipare i tempi credendo di trovare migliori condizioni per l’arrampicata di misto, e così già il 29 maggio hanno stabilito il campo base a 4008 metri sul lato ovest del ghiacciaio Kijaj Nullah. Per acclimatarsi hanno deciso di salire la montagna denominata P6013, che avrebbe offerto loro delle splendide visioni sull’obbiettivo primario della spedizione, la parete ovest dell' Arjuna (6250 m).

Alto 6038 m, il P6013 era stato salito soltanto una volta in precedenza, dagli alpinisti polacchi Krzysztof Łoziński, Stanisław Gorgon, Jan Marczak, Józef Makinia e Stanisław Pelczarski nel 1979. Dal 2 al 4 giugno 2017 Česen, Prezelj e Novak hanno seguito una linea nuova lungo la cresta nord per effettuare la seconda salita della montagna. Dopo aver bivaccato sul ghiacciaio, sono saliti fino a 5500m dove hanno bivaccato per le seconda volta. Da qui hanno raggiunto una cima minore per individuare una possibile linea fino alla vetta principale, che poi hanno raggiunto il giorno successivo. Dalla vetta sono riusciti ad individuare un’evidente linea sulla parete ovest dell' Arjuna, per un couloir a destra della cima principale. "Eravamo tutti d'accordo che questa linea meritava tutta la nostra attenzione" racconta Novak "Motivati e pieni di aspettative per i giorni a venire siamo scesi al campo base quel giorno stesso."

Il tempo è peggiorato ma ciò nonostante il 10 giugno hanno portato del materiale sotto la base della parete ovest per installare un campo base avanzato, poi sono subito rientrati al campo base. Il 15 giugno, con tempo stabile, i tre sono tornati e hanno battuto traccia dal campo base avanzato fino all’inizio della via, quindi il 16 giugno sono partiti, alle 5:00 di mattina e non alle 2:00 come previsto a causa delle nuvole basse.

Per i successivi due giorni i tre sono stati impegnati ad aprire i 1400m di "All or nothing", ED+ (M7+, Wi5+, A0), la loro nuova via che è anche la seconda salita della montagna dopo la prima salita nel 1983 da parte di Mirosław Dąsal, Jerzy Barszczewski e Zbigniew Skierski, e la prima in stile alpino. Durante il primo giorno Česen, Prezelj e Novak hanno superato tutta la parte bassa della via slegati, trovando buone condizioni di ghiaccio. Poi si sono legati per affrontare 6 tiri di arrampicata di misto che - con alcune slavine di neve pesante - li ha portati fino alla base del tiro chiave. Lì hanno bivaccato, poi la mattina successiva i primi 3 tiri hanno richiesto ben 8 ore. Un altro tiro di ghiaccio, seguito da sette tiri su neve, li ha portati al secondo bivacco circa 3 tiri sotto la cresta sommitale. A mezzogiorno del giorno successivo hanno raggiunto i 6250 metri della cima principale, poi si sono immediatamente calati lungo la via per rientrare al campo base avanzato a mezzanotte.

Verso mezzogiorno del 19 giugno i tre hanno iniziato il rientro al campo base; solo una mezz’ora più tardi ha iniziato a piovere, e per i successivi tre giorni il tempo è rimasto brutto. Il 24 giugno sono partiti dal campo base verso casa "con enormi sorrisi sui nostri visi" racconta sempre Novak. "Raramente si riesce a collegare tutti i punti - le condizioni della montagna, il meteo e i sentimenti personali che si adattano in modo così preciso come per noi quest'anno. A dire il vero, quest'anno avremmo facilmente potuto lasciare la valle senza aver salito o nemmeno provato a mettere mano sul nostro obiettivo principale, invece siamo riusciti ad uscire "a testa alta".

Concludendo, Novak ha spiegato: "la zona del Kishtwar offre degli obiettivi interessanti per l’alpinismo. La valle Kijaj Nullah non fa eccezione. Tutta questa zona è un parco giochi eccezionale per lo stile moderno dell'alpinismo moderno, sia per l’arrampicata su roccia, sia su ghiaccio e neve. Pertanto, riteniamo che in futuro la zona riceverà molte più visite da parte degli alpinisti. Potremmo dire che la valle si caratterizza come un livello superiore rispetto alla popolare valle Charakusa in Pakistan (nel senso della complessità del terreno)."




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