Cerro Torre: la schiodatura e la storia visti da Mario Conti

Mario Conti interviene con una sua riflessione sulla recente schiodatura della Via del Compressore sulla sud est del Cerro Torre.
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Cerro Torre, Patagonia
archivio David Lama
L'argomento è assolutamente “caldo”. La salita di Hayden Kennedy e Jason Kruk e la loro successiva schiodatura di 102 chiodi a pressione della Via del Compressone, aperta da Cesare Maestri e compagni nel 1970, continua a far discutere. Anche perché subito dopo è arrivata la prima grandiosa libera di David Lama. Come tutti sapranno in questi giorni sulla vicenda si è svolta un'ulteriore assemblea di alpinisti a El Chalten. Così ci sembra molto interessante proporvi il parere di Mario Conti. Non solo perché Mario, con Daniele Chiappa, Casimiro Ferrari e Pino Negri, è uno dei magnifici 4 salitori della storica Via dei Ragni sulla ovest del Torre del 1974 (che molti considerano la prima salita assoluta in cima al Torre). Ma anche perché Mario Conti, lecchese, classe 1944, Guida alpina dal 1969, ha un'attività straordinaria sia sulle Alpi sia sulle montagne di tutto il mondo. E, soprattutto, perché è un alpinista e un uomo che ha sempre messo in primo piano il “rispetto” per gli altri e ha sempre speso poche parole, preferendo salire le montagne per esprime la sua immensa passione.

SULLA SCHIODATURA DELLA VIA DEL COMPRESSORE di Mario Conti

“Sicuramente voglio fare i complimenti per la salita di Kennedy e Kruk ed ancor di più a David Lama per la libera. Sulla rimozione dei chiodi di Maestri sono invece assolutamente contrario. Una via aperta nel 1970, quando neanche esisteva El Chalten e la Patagonia non era accessibile come oggi, sicuramente con metodi che non condividevo allora e non approvo neppure oggi, merita comunque il rispetto per il valore storico. Questa via resta infatti, assieme alle polemiche e alle pagine di letteratura da essa ispirate, un pezzo di storia dell’alpinismo, storia composta da belle e brutte cose, rappresentativa dell’alpinismo di quegli anni.

Maestri ha messo chiodi a pressione nel 1970, ma altri non sono stati da meno, basti pensare agli stessi spit di Lama con successiva rimozione ad opera di Garibotti. Diciamo chiaramente che tra i salitori del Torre nessuno può dirsi coerente con quanto professato. Chiodi e soste di Maestri sono stati usati da tutti. La certezza di una rapida via di discesa ha permesso a molti, tra cui alcuni famosi apritori, di giocarsela fino all’ultimo, così come altri hanno usato gli ultimi tratti per concludere le nuove linee. Ricordo infatti che le uniche linee indipendenti che arrivano in vetta restano la nostra via e appunto la Maestri con l’ultimo tratto salito da Bridwell. Sicuramente ora è preclusa ai più la possibilità di salire il Torre.

Certamente sulle Alpi queste vie simbolo di un alpinismo somparso sono state vissute diversamente. Vie di Maestri e altri, come la Minuzzo in Lavaredo, sono state salite in libera, ma nessuno si è mai arrogato il diritto di cancellarne il valore storico rimuovendo la chiodatura originaria.

Evidentemente al Torre non è così, il fascino di essere protagonisti di una polemica con big e sconosciuti appassiona più delle salite e così Kennedy e Kruk passeranno alla storia non grazie alla loro bella salita, bensì ancora grazie a Maestri e alle polemiche sulle sue scelte di oltre quarant’anni fa. In questo senso dovrebbero almeno ringraziarlo."

Mario Conti

Le più importanti spedizioni extra-europee di Mario Conti
1° salita parete Ovest del Cerro Torre (Patagonia) (1974)
1° tentativo parete Sud Lhotse (Himalaya) (1975)
1° tentativo parete Sud Lhotse Shar
Via nuova Nevado Taulliray (Perù)
Via nuova Nevado Trapecio (Perù)
Via nuova Nevado Rakuntay (Perù)
Salita parete nord Cho Oyu (Himalaya) (1988)
3 spedizioni come capo spedizione alla parete Ovest del Cerro Piergiorgio (Patagonia) (2003 2007 2008)
1 spedizione come capo spedizione alla Garet il Djenour (Algeria) (2002)




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