Il mondo dall’alto

Whymper e Carrel: una storia di rivalità e di amicizia per la conquista del Cervino
Narrativa
Whymper, Carrel 'il bersagliere' e il Cervino, storia della prima salita alla Grande Becca ma anche storie di uomini, grandi rivalità e amicizie...
Planetmountain
Anno
2000
Editore
Sperling & Kupfer Editori
Recensitore
Nicola Noè
Prezzo
34.000
Pagine
310
Lingua
Italiano


E’ un libro davvero bello, credetemi! Bello per i contenuti e per la forma, perché è scritto bene, è avvincente e si legge tutto d’un fiato, perché è accattivante la grafica della sovracopertina, perché importante è l’edizione in brossura e le pagine spesse stampate a caratteri grandi. Una vera Strenna Natalizia.

Gli ingredienti certamente sono quelli giusti, dall’archetipo delle Alpi per eccellenza - il Cervino per l’appunto - alla sfida tra Whymper e Carrel, tra l’Italia e l’Inghilterra, dal trionfo della conquista alla tragedia ben nota. Eppure ciò che ha colpito il mio animo un po’ dissacratore è che Sposito accarezza tutto ciò con uno stile essenziale, approfondito, disincantato, senza retorica, ma che al tempo stesso celebra giustamente i meriti di questi pionieri. Incisiva è anche l’accurata descrizione psicologica dei personaggi, che alla fine del libro sembra di avere conosciuto da sempre, e del loro "andare in montagna".

Così il Prof. Tyndall "era convinto di dover giustificare questa sua passione con (...) le ragioni dell’osservazione scientifica", lo scanzonato Prof. Leslie Stephen ammette che "per come lo intendo io è uno sport" e poi Whymper stesso che ha invece un approccio utilitaristico, "molto pragmatico e poco teorico: apprezzava i paesaggi, si poneva degli obiettivi e cercava i compagni e i mezzi migliori per conseguirli. Tutto lì", conclude lapidario. Whymper è infatti un illustratore londinese 20enne che conosce l’alpinismo perché l’editore William Longman gli commissiona di raccogliere delle immagini fornendogli un lungo elenco di località e montagne da visitare.

Così si avvicina al Cervino dapprima freddino, "Se qualcuno s’aspetta (...) che l’inglese (Whymper, ndr) si fosse abbandonato a espressioni entusiastiche alla vista del Cervino da Breuil, si sbaglia di grosso"; solo successivamente arriva il "colpo di fulmine".

Assai apprezzabili sono questi sapienti tocchi di delicata ironia, come a voler sfrondare l’alpinismo da ogni inutile aulica pompa. Già dalle prime pagine ci si trova subito nel bel mezzo della mischia grazie alla traduzione scarna dell’interrogatorio tenuto a Zermatt dal giudice istruttore al 25 enne alpinista inglese all’indomani della conquista della cima del Cervino.

Poi segue una prosa gradevole, incalzante, quasi un romanzo, ma invece è tutta storia, senza "concessioni" poetiche, sapientemente ricostruita in ogni dettaglio e con alcuni frammenti anche inediti. E non si parla solo del Cervino.

Coinvolgente è l’inquadramento storico-culturale ed il racconto delle tante avventure alpinistiche di quegli anni vissute dai protagonisti per tutte le Alpi Occidentali, che evocano montagne conosciute o luoghi di cui si è sentito un gran parlare, fino alla voglia irrefrenabile di aprire una cartina topografica per seguire quegli itinerari!

Tra tanta storia e cronaca, l’autore ci concede poi un finale tutto umano, celebrando l' "amicizia" tra Whymper e Carrel, sancita dal loro viaggio insieme nelle Ande, e poi l’inevitabile declino e la fine dei due protagonisti. Infine ci si ritrova a chiudere il libro pieni di amore per i due... forse un po’ di più per lo scorbutico "Bersagliere".

Livio Sposito, nato a Trieste nel 1941 e cresciuto a Bolzano, è attualmente Caporedattore al Sole 24 Ore, dove scrive di storie e problemi alpinistici sul supplemento culturale.



Anno
2000
Editore
Sperling & Kupfer Editori
Recensitore
Nicola Noè
Prezzo
34.000
Pagine
310
Lingua
Italiano