Eraldo Meraldi, Guida Alpina
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Patabang: Placche di Patabang, Val di Mello
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Federico Madonna, Giampietro Masa, Paolo Masa, Jacopo Merizzi 14/06/1979
Autore scheda
Eraldo Meraldi, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
200m
Difficoltà
V+, R6
Periodo
Da aprile a ottobre inoltrato

Percorso



Patabang è un piccolo gioiello d’arrampicata in aderenza su un mare di granito pietrificato, con nessun chiodo di protezione nei due lunghi tiri di 80 metri l’uno, con una sola possibilità di mettere una protezione veloce nel tratto finale! Ciò rende la via pochissimo frequentata; sostanzialmente per pochi, tranquilli di spirito! Non è una questione di grado, è una questione di stile! Una via unica, un viaggio nel sublime, oltre ogni immaginazione.
Accesso generale
E’ raggiungibile da Milano percorrendo la SS36 in direzione Sondrio-Tirano. Giunti al paesello di Ardenno (dopo Morbegno), si segue la deviazione per Val Masino. Da qui, una tipica strada di montagna a cure e tornanti porta in 15 minuti al paesello di San Martino, base di partenza per la Val di Mello. Accesso
In val Masino, da San Martino si entra in val di Mello seguendo la caratteristica mulattiera che parte dalla località “Gatto Rosso” si arriva in località Cascina Piana e subito dopo, poco prima che il sentiero principale inizi a salire, si prende a sinistra una traccia che sale nel bosco che porta alla base della struttura detta le “Placche del giardino”. (30-40 min.). Qui è possibile tramite una rampa rocciosa diagonale a sinistra della struttura, superando alcuni facili passaggi in arrampicata recentemente interessati da un crollo, portarsi sulla sommità delle “Placche inferiori del giardino”. Comunque è meglio arrivarci seguendo una delle belle vie di aderenza di 3 lunghezze (Lunaria 6a, 75 m - Verde gemma 6a+ 85 m - Dolce psicodramma 6a, 75 m). Ora seguendo verso destra il canale un po’ roccioso e un po’ boscato con facili passi in arrampicata fino alla sommità. La partenza della via Patabang, è indicata da un cordino intorno ad un albero cresciuto a ridosso della ripida placconata. Altra bella combinazione possibile: sulla sommità delle “Placche del giardino inferiori” (termine vie Lunaria, ecc.) si prosegue salendo la via “Il giardino delle bambine leucemiche” (altra via mitica mellica) e senza salire il tratto finale in artificiale ingaggioso, ci si cala a circa metà del canale e continuando in salita si arriva all’attacco della via. Itinerario
L1: IV, III - 80m Difficile ristabilimento, specialmente per i piccoli, per superare il bordo della struttura e entrare sulla placca. Poi su splendide concrezioni, traversare verso sinistra fino allo spigolo e su appigli e appoggi disseminati ovunque su diritti in placca fino ad un breve muretto con un’ampia fessurazione orizzontale alla base, dove è presente anche una clessidra. Sosta. Qui ti senti disperso nel nulla aggrappato all’unico punto che la natura grata ha offerto.

L2:
V+, V - 80m Salire sulla vena bianca sovrastante con un difficile ristabilimento e traversare verso destra per una quarantina di metri in leggera discesa nel finale; da qui salire in verticale seguendo una serie di ondulazioni ben appigliate fino ad una fessura (possibilità di proteggersi) che va a chiudersi subito. Sempre su ondulazioni e breve placca si arriva su un terrazzo erboso. Sosta su alberello. Ora e solo ora, si inizia ad avere la consapevolezza di aver salito una delle vie melliche più leggendarie.

L3:
II - 45m Traversare verso sinistra su un tratto erboso poi superare una breve e facile placca entrando così nel bosco sommitale delle placche di Patabang. Sosta su albero. Sei sempre quello di prima, ma più vivo che mai!

Discesa
Dall’ultimo tiro della via, si sale nel bosco verso sinistra e passato un breve canale, si sale ancora per poco fino ad incontrare il sentiero di discesa dello “Scoglio della metamorfosi” (dove salgono le famose vie Luna nascente, Polimagò, ecc.). Quindi seguendo il sentiero si rientra nel fondovalle più che soddisfatti. Materiale
Corda da 80 m, oppure due corde da 60 metri eventualmente da giuntare, un friend m/p da usare eventualmente nella breve fessura nel tratto finale del secondo tiro. Note
Considerare che un’eventuale ritirata in doppia risulta problematica se non impossibile, a meno di disarrampicare. Cartografia
- Masino Bregaglia, Regno del granito, Volume II, di Andrea Gaddi. Polaris Ed. Sondrio. 2009.
- Solo Granito, Masino Bregaglia Disgrazia. Arrampicate classiche e moderne Versante Sud




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Bellezza
Primi salitori
Federico Madonna, Giampietro Masa, Paolo Masa, Jacopo Merizzi 14/06/1979
Autore scheda
Eraldo Meraldi, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
200m
Difficoltà
V+, R6
Periodo
Da aprile a ottobre inoltrato

Percorso



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