Diedro Fouzigora - Cason de Formin
Nell agosto 2013 l'inossidabile Massimo Da Pozzo e l'amico Samuele Majoni hanno voluto rivalutare una bella e vecchia via ignorata dai più, aperta il 20 agosto 1944 da Marino Bianchi Fouzìgora e Dino Menardi Selo sulla parete nord della Cima Cason de Formin.
La salita conta finora ben poche ripetizioni, in quanto i primi salitori lasciarono in parete solo 4 dei 38 chiodi usati. Trattandosi però di una bella arrampicata, i due Scoiattoli hanno ben pensato di effettuare il restyling della via. Gli ultimi due tiri non seguono fedelmente il percorso di Bianchi e Menardi, ma salgono più a sinistra della via originale.
Grazie a Massimo e Samuele possiamo oggi ripetere questa bella scalata in sicurezza: su tutte le soste troviamo due spit ed alcuni sono presenti in parete.
ACCESSO GENERALE
Da Cortina d’Ampezzo, in direzione Passo Falzarego fino a Pocol. Poco oltre, deviare a sinistra e imboccare la strada provinciale 638 del Passo Giau. Dal bivio di Pocol si percorrono quattro chilometri esatti fino a trovare uno stretto e lungo slargo dove è possibile parcheggiare. Da qui incamminarsi verso sinistra (sud) lungo il frequentatissimo sentiero per il Rifugio Palmieri a Croda da Lago
ACCESSO
Seguire il sentiero n. 437 in direzione del Rifugio Palmieri. Al bivio Cason de Formin (quota 1848 m) deviare a destra per il sentiero n. 435 in direzione Forcella Formin. Quando il sentiero sale ripido, a un tornante che gira a destra uscire a sinistra per un evidente sentierino orizzontale. Quindi salire per tracce in direzione del Cason de Formin e, raggiunta la sua base, salire a sinistra per il ghiaione. In breve si arriva all’attacco (circa ore 1.10).
ITINERARIO
DISCESA
Percorrere la cengia circolare verso est e scendere a sinistra in direzione del grande canale ghiaioso che velocemente riporta all’attacco della via (circa trenta minuti).
MATERIALE
Per arrampicare in sicurezza sono comunque necessari alcuni friends, fino alla misura 3 (blu) dei Camalot Black Diamond.
NOTE
A detta del Mox è consigliabile evitare il primo tiro, poco divertente e con roccia non molto buona, e scalare invece la prima lunghezza (6a) della via "Buon compleanno Nat", oltrepassarne la sosta e dopo pochi metri raggiungere la prima sosta del diedro Fouzigora.
Fouzìgora, il soprannome (usato per distinguere i vari rami di una stessa famiglia ed evitare in tal modo casi di omonimia) di Marino Bianchi, in dialetto Ampezzano significa cavalletta.
Condividi questo articolo
COMMENTI per l'itinerario "Diedro Fouzigora"
Primo tiro: 50 metri Secondo / Terzo 30 metri (la sosta del terzo tiro è un chiodo e un fix), quarto tiro 20 metri (1 fix + 1 chiodo). quinto tiro 45 metri, 1 fix di sosta. Le soste a spit e quella manciata di piastrine lungo i tiri non tolgono nulla all'impegno complessivo della salita. Merita una ripetizione!