Corno Stella e Pilone Centrale del Freney: partenza perfetta del progetto 'South 6' di Aurélia Lanoë e Silvia Loreggian

Sono partite in sordina, al ritmo di una pedalata dopo l'altra, Aurélia Lanoë e Silvia Loreggian, le due guide alpine che quest'estate si sono poste l'obbiettivo di attraversare in bici le Alpi da sud-ovest a sud-est. Non solo. Durante la traversata by fair means, vogliono anche scalare in libera sei grandi pareti sud della catena alpina. Un po' come le sei grandi pareti Nord delle Alpi, ma in estate, dove tutto è ancora da inventare e in divenire.
Quindi dopo la partenza il 31 luglio a Ventimiglia le due alpiniste si sono dirette fino a Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo per scalare la via Ge.La.Mo. sul Corno Stella. 350m fino al 7b+, poi una veloce discesa e il lungo tragitto verso Courmayeur, per scalare il Pilone Centrale del Freney lungo la storica "Via Bonington", per poi procedere attraverso la cresta del Brouillard fino in cima al Monte Bianco, e scendere a Chamonix.
Abbiamo raggiunto telefonicamente le due a Wenden, dove attualmente stanno aspettando il tempo stabile per poter salire la via “Caminando” sulla parete del Reissend Nollen. Dopodiché il programma continua serrato con Rȁtikon e Marmolada, prima di terminare con Coglians Sud e l'arrivo simbolico al Golfo di Trieste. Ecco cosa ci ha raccontato Loreggian.
Silvia, ci racconti intanto come è nato questo progetto?
Beh, dopo il K2, l'idea è nata perchè volevo ritornare a scalare su roccia. Fare una scalata nuda e cruda, nelle Alpi, per scoprire anche alcune zone che non conosco. Poi volevamo farlo by fair means, ovvero con la bici o a piedi, portando con noi tutto l'equipaggiamento necessario. L’attrezzatura da arrampicata ed il minimo indispensabile per campeggiare lungo il tragitto.
Cosa è stato scelto? E in base a cosa?
Il cuore del progetto sono sicuramente la Marmolada e il Monte Bianco, che conosco bene, e il Wenden, che per me è nuovo, ma che rappresenta sicuramente una delle parete sud più famose dell'arco alpino. Sono tre zone iconiche per l'arrampicata, e abbiamo semplicemente pensato di aggiungerne altre 3 per arrivare a 6, un po' come parodia alle sei pareti nord. Rätikon non poteva mancare dall'elenco. Poi, siccome è un giro da ovest a est, volevamo qualcosa nelle Alpi Carniche, e ci siamo fatte consigliare il Coglians Sud.
Sapete quindi già le montagne e le vie
Sì e no. Abbiamo un'idea generale, ma siamo anche flessibile. Molto dipenderà dalla meteo, dalle condizioni delle vie, dobbiamo vedere di giorno in giorno. Le vie che abbiamo scelto richiedono un mix di capacità molto ampio, alcune sono tradizionali, altre un misto trad e spit, altri puramente sportive, ma sempre in montagna. Ci piace il fatto che dobbiamo essere polivalenti, e che possiamo decidere di giorno in giorno.
Siete partite con Ge.La.Mo. sul Corno Stella.
Una via bellissima. Abbiamo scelto il Corno Stella su consiglio di alcuni amici della zona perché ci piace dare "voce" a pareti e zone poco conosciute ma che meriterebbero più valore. E proprio perché sono più sconosciute, ci piace l'intimità che si può vivere immergendosi in quei posti qualche giorno. La nostra esperienza al Corno Stella non è stata solo la scoperta di una bella parete e di una bella scalata, ma soprattutto di un ambiente familiare e selvaggio, grazie allo spirito del rifugista Marco e ai nuovi amici con cui abbiamo condiviso un po' di serata e un po' di scalata. La via comunque si è rivelata essere effettivamente una delle linee più belle e logiche della parete, in quanto segue un sistema di fessure dove ci si protegge bene a friend per finire a pochi metri dalla vetta.
Poi il Pilone Centrale del Freney per la Via Bonington!
C'è poco da aggiungere, bastano questi nomi per capire tutto. Il progetto è appunto fare vie sulle pareti sud, e ci sembrava una delle più belle che potevamo fare. Entrambe non la conoscevamo, e essere sulla Chandelle, e poi in cima, era qualcosa di davvero speciale, quasi simbolico.
Per certi versi uno dei momenti più complessi del progetto?
Assolutamente sì. Ma anche molto alternativo. Volevamo attraversare il Bianco in modo green ma nel traforo non è possibile andare in bici. Quindi siamo salite per il Pilone Centrale, abbiamo raggiunto la cima, e siamo scese a Chamonix dove mio fidanzato Stefano Ragazzo ci aveva portato le bici. Era già di strada, stava rientrando dal lavoro in Monte Rosa, e quindi si è caricato in furgone le nostre bici.
Cosa ci raccontate di quella salita?
Abbiamo sentito i brividi sulla pelle quando, in arrivo a Morgex dalla nostra tappa in bicicletta, abbiamo visto il Monte Bianco per la prima volta. È una montagna che abbiamo visto e scalato da tantissime vie diverse già entrambe, ma mai lungo il Pilone Centrale e mai arrivandoci in bicicletta dal mare..! È stato emozionante pensare all'impresa che ci aspettava ma soprattutto perché per noi ha rappresentato il modo più "logico" e green di attraversare questo pezzetto di Alpi. L'ascensione in sé comunque si è svolta nel migliore dei modi, le condizioni erano buone e, dopo un pomeriggio e una breve notte trascorsa al bivacco Eccles, con una partenza alle 2.30 del mattino.. Alle 14 eravamo in cima al Monte Bianco! E poi una lunga discesa a piedi fino a Chamonix, dove una pizza e una birra hanno coronato la nostra felicità di avercela fatta!
Un bel tour
Grazie. L'abbiamo fatto in sicurezza e velocemente da Eccles a Chamonix in un giorno a piedi. L'abbiamo fatto sorridendo, anche con la neve morbida e gli zaini pesanti, l'abbiamo fatto divertendoci perché tutto insieme è stato semplicemente "fácil"... come si dice in francese.
Adesso siete a Wenden aspettando il tempo stabile
Per la via Caminando sul Reissend Nollen. Una parete pazzesca che nessuna di noi conosce. Abbiamo già portato su il materiale per poter partire prestissimo perché c'è sempre un po' di rischio di temporale. Vediamo come va.
Il progetto South 6 viene aggiornato sui canali Instagram di Aurélia Lanoë e Silvia Loreggian
SPONSOR
Silvia Loreggian ringrazia: La Sportiva, Grivel, Totem
Aurélia Lanoë ringrazia: Millet, Petzl, Altitude Eyewear, Canyon