Pietro Vidi ripete 'Tribe' a Cadarese, il capolavoro di arrampicata trad firmato Jacopo Larcher

Il 22enne climber di Madonna di Campiglio Pietro Vidi ha ripetuto 'Tribe' a Cadarese, una delle vie trad più difficili al mondo, liberata nel 2019 da Jacopo Larcher.
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Pietro Vidi ripete 'Tribe' a Cadarese, Val d'Ossola
Camilla Moroni

Pietro Vidi ripete Tribe. Anzi, Pietro Vidi ha ripetuto Tribe, il 28 novembre 2024 per la precisione, ma la notizia è trapelata solo ora. Si tratta ovviamente del capolavoro di arrampicata trad a Cadarese in Val d'Ossola liberato nel 2019 da Jacopo Larcher e ripetuto finora soltanto da un'altro maestro del trad, James Pearson.

La ripetizione del 22enne di Madonna di Campiglio potrebbe sorprendere ma a ben guardare, non dovrebbe. Al suo attivo ha salite fino all'8C+ boulder (Fuck the System a Fionnay in Svizzera) e 9a in falesia (Last Night a Siurana) - e negli ultimi mesi si era avvicinato al trad riuscendo sin da subito a salire dei test fisici e psicologici. Spiccano salite come Jeune et con (8b R/X) e Twinkle toes, due vie a Cadda dove le protezioni sono marginali e dove cadere non è un optional.

Poi a fine novembre, piazzando le protezioni dal basso, arriva invece Tribe: la via non gradata da Larcher, un po' anche per riporre il focus sulla bellezza, sull'esperienza globale di una salita unica nel suo genere. Larcher l'aveva definita "sicuramente la cosa più difficile che abbia mai fatto" mentre Pearson, confermando la bellezza, aveva aggiunto che la via contiene "la sequenza di movimenti più difficili che abbia mai fatto su una via trad." Anche Vidi, che come gli altri ha inizialmente provato la via con la corda dall'alto e la statica prima di provarla dal basso, non si è sbilanciato. Ecco cosa ci ha raccontato:

"Ho provato la via per la prima volta in primavera, per curiosità, dopo che la scorsa stagione mi sono avvicinato al trad. Sono subito rimasto colpito dalla bellezza del tiro e appena le condizioni sono arrivate in autunno, sono subito tornato a Cadda.

I primi tentativi sono andati molto bene e pensavo fosse una questione di pochi giorni, solo dopo ho capito quanto fosse tecnico e di condizione il secondo boulder che insieme alla pioggia e neve della stagione hanno reso il processo molto più lungo del previsto.

Per quanto riguarda il grado, rispetto la scelta di Jacopo nel non darlo, anche se sicuramente è la via più dura che ho mai salito e in generale uno dei progetti che mi hanno richiesto più tempo!"

 
 
 
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