Sul Mount Providence in Alaska una nuova via di Andres Marin, Tad McCrea e Anna Pfaff

Andres Marin, Tad McCrea e Anna Pfaff hanno compiuto la prima salita di 'Journey Through the Castle of Providence' sul Monte Providence, in Alaska. Il report di Pfaff della 'linea più diretta per la vetta.'
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La prima salita di 'Journey Through the Castle of Providence' su Mount Providence in Alaska (Andres Marin, Tad McCrea, Anna Pfaff 25-27/04/2025)
Anna Pfaff archive

Dal 25 al 27 aprile 2025, Andres Marin, Tad McCrea e io abbiamo completato una nuova via a lungo sognata sulla parete sud del Monte Providence (3.413 metri) in Alaska: Journey Through the Castle of Providence (1000 metri, WI4 M5 5.10, neve ripida). Segue la linea più diretta per la vetta. Questa linea aveva catturato la nostra immaginazione fin dal primo sguardo e, dopo un tentativo nel 2024 con Thomas Burkowski fermato poco sotto la cima a causa del maltempo, eravamo determinati a tornare.

Il Monte Providence si erge in un angolo remoto della Catena Centrale dell'Alaska, lontano dai riflettori del Denali o del Mount Huntington. La sua parete sud è un imponente susseguirsi di pendii ripidi di neve, strisce di ghiaccio e pareti compatte di granito, sormontate da creste affilate e corniciate. Abbiamo notato la linea dal Ghiacciaio Thunder, situato nel ramo sud-ovest del Ghiacciaio Tokasitna, e abbiamo scorto una possibile via che serpeggiava diritto al centro della parete sud. La salita offre un po’ di tutto: ghiaccio, roccia, misto e neve ripida.

Dopo un periodo di maltempo, fortunatamente siamo riusciti a cogliere una breve finestra di bel tempo e siamo volati verso la zona. Le condizioni sulla parete erano migliori delle nostre aspettative: ghiaccio consistente, roccia solida e passaggi collegati tra di essi. La prima metà supera pendii ripidi di neve, ghiaccio e terreno misto, culminando in una parete rocciosa costellata di huecos e chicken heads. Oltre questa, ripidi pendii nevosi e una cresta esposta e corniciata ci hanno condotti in vetta, raramente toccata dall’uomo. La linea si congiunge alla via Ramsden sulla cresta sommitale, il primo itinerario documentato su questa montagna.

Stare in cima al Providence fu come toccare qualcosa che va oltre il fisico. Il nome stesso, "Providence", rimanda al destino o forse alla mano invisibile che ci guida attraverso le sfide. Per noi, questa salita ha rappresentato una prova di pazienza, visione e determinazione durata due anni.




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