Adam Ondra special: due modelli a due super piedi
Adam Ondra, la strepitosa Change in Norvegia e perché il fenomeno ceco ha usato due scarpette diverse ai piedi.

Adam Ondra, la strepitosa Change in Norvegia e perché il fenomeno ceco ha usato due scarpette diverse ai piedi.
Dopo che Adam ha salito la strepitosa Change in Norvegia, probabilmente la via più difficile al mondo, molti si sono chiesti perché in un video precedente alla sua salita in libera il fenomeno ceco vestisse due scarpette diverse ai piedi, da una parte una Futura e dallaltra una Solution.
Non si può dire che questa sia proprio unusanza, ma certamente già da molti anni capita, anche se raramente, di vedere scalatori di un certo livello provare il loro progetto con due modelli di scarpette diverse ai piedi. Perché? La risposta è semplice: più si è al proprio limite, più si ha bisogno di valorizzare ogni singolo appoggio nel migliore dei modi. Quando dico valorizzare non intendo solamente la possibilità di scaricare sullappoggio più chili possibile, ma in genere di sfruttare al meglio le diverse forme della roccia. Così, se una scarpetta rigida e precisa potrà permetterci di spingere di più su una lista netta e definita, una ballerina morbida ci aiuterà ad abbracciare al meglio, o di spalmarsi su una forma rotondeggiante, o il tallone del modello che più si adatta al nostro piede, ci aiuterà a agganciare nel modo più efficace appoggi da tirare con quella parte del piede.
Di solito si usano due scarpette diverse ai due piedi quando una delle due funziona meglio su uno degli appoggi (o agganci) del passaggio chiave della via. Ovviamente moltissimi sono i fattori che spingono verso una scelta, e non ultimo, a volte, quello psicologico. Parlo di quel qualcosa che ci fa sentire meglio, e non sappiamo neppure il perché, su un determinato appoggio con un modello di scarpetta. E non sto dicendo che questo fattore psicologico sia una fisima mentale, al contrario, le sensazioni che non riusciamo a spiegare a volte sono assolutamente veritiere.
Comunque, nello specifico, cioè nel caso di Adam e della sua Change, il giovane climber ci ha detto di aver utilizzato una Solution sul piede destro perché con questa riusciva a spingere meglio su una tacca netta e lucida in strapiombo, mentre per il sinistro si sentiva meglio con le Futura. Al di là di quello che il nostro fenomeno ha messo ai piedi e perché, non possiamo che gioire per lui e per quanto di buono (ed è tanto!) sta dando al mondo della scalata, e non solo sul piano delle difficoltà superate!
Pietro Dal Pra e Laspo team
Non si può dire che questa sia proprio unusanza, ma certamente già da molti anni capita, anche se raramente, di vedere scalatori di un certo livello provare il loro progetto con due modelli di scarpette diverse ai piedi. Perché? La risposta è semplice: più si è al proprio limite, più si ha bisogno di valorizzare ogni singolo appoggio nel migliore dei modi. Quando dico valorizzare non intendo solamente la possibilità di scaricare sullappoggio più chili possibile, ma in genere di sfruttare al meglio le diverse forme della roccia. Così, se una scarpetta rigida e precisa potrà permetterci di spingere di più su una lista netta e definita, una ballerina morbida ci aiuterà ad abbracciare al meglio, o di spalmarsi su una forma rotondeggiante, o il tallone del modello che più si adatta al nostro piede, ci aiuterà a agganciare nel modo più efficace appoggi da tirare con quella parte del piede.
Di solito si usano due scarpette diverse ai due piedi quando una delle due funziona meglio su uno degli appoggi (o agganci) del passaggio chiave della via. Ovviamente moltissimi sono i fattori che spingono verso una scelta, e non ultimo, a volte, quello psicologico. Parlo di quel qualcosa che ci fa sentire meglio, e non sappiamo neppure il perché, su un determinato appoggio con un modello di scarpetta. E non sto dicendo che questo fattore psicologico sia una fisima mentale, al contrario, le sensazioni che non riusciamo a spiegare a volte sono assolutamente veritiere.
Comunque, nello specifico, cioè nel caso di Adam e della sua Change, il giovane climber ci ha detto di aver utilizzato una Solution sul piede destro perché con questa riusciva a spingere meglio su una tacca netta e lucida in strapiombo, mentre per il sinistro si sentiva meglio con le Futura. Al di là di quello che il nostro fenomeno ha messo ai piedi e perché, non possiamo che gioire per lui e per quanto di buono (ed è tanto!) sta dando al mondo della scalata, e non solo sul piano delle difficoltà superate!
Pietro Dal Pra e Laspo team
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Fondata nel 1928 dal calzolaio di Tesero (TN) Narciso Delladio, La Sportiva è un’azienda trentina a conduzione familiare leader mondiale nel settore delle calzature da arrampicata, alpinismo, hiking, mountain running e scialpinismo e dell’abbigliamento tecnico da outdoor. L’azienda, fatta crescere a livello internazionale da Francesco Delladio, è oggi guidata da Lorenzo Delladio e mantiene la principale sede di produzione a Ziano di Fiemme, ai piedi delle Dolomiti e al di fuori dei grandi distretti industriali calzaturieri italiani. La Sportiva è distribuita in oltre 87 paesi in tutto il mondo.
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