Il lungo sogno - Torre Winkel
La via, breve ma su difficoltà sostenute, sale al centro della strapiombante parete sud, a destra della Lomasti, e si conclude con un’uscita direttamente in cima a Torre Winkel. La scalata non è mai banale e alterna tratti atletici a passaggi delicati. Iniziata nel 1993 insieme a Giorgio Bianchi, in arte Bunny, è rimasta per vari motivi incompiuta fino ad oggi.
Per la prosecuzione e il completamento della salita dal punto in cui era stata interrotta - all'originale secondo tiro - è stato fondamentale l'aiuto di Mauro Grossutti, in quegli anni compagno di scalata di Walter Bernardis (Asterix), con cui ha condiviso l’apertura di una via sulla parete Nord del Monte Cavallo. Alcune intuizioni di Grossutti su dove passare hanno permesso di sviluppare la scalata su difficoltà non troppo elevate.
I tiri sono interamente attrezzati a spit da 10 mm e in alcune soste con tasselli da 12 mm. Sono presenti alcune placchette artigianali, ricavate da ferro a L, come era usanza al tempo, ancora in ottimo stato. È possibile calarsi in doppia ma si può anche scendere lungo la ferrata austriaca.
A ventinove anni di distanza è la concretizzazione dell'idea di Giorgio Bianchi di realizzare una via sportiva protetta interamente a spit dall'inizio alla fine. In questo senso crediamo di aver portato a compimento il suo sogno.
Prendere il sentiero per il vallone del Winkel e giunti sotto la Torre, scendere a destra nel suo punto più basso, dove uno spezzone di corda aiuta ad arrivare al primo spit di sosta. 1h 15m.
ItinerarioL1: 20m (7a)
Salire la placca appoggiata fino a sotto una parete grigia. Partenza atletica su buone prese, e passo finale su muro liscio di non facile intuizione. (Grossutti 2022)
L2: 20m (6c)
Muro giallo di precisione e continuità con superamento di un tettino a destra, non banale. (Bianchi 1994)
L3: 25m (6c/7a)
Tiro diviso in due parti, la prima su bella placca con spit un po' distanti e seconda parte su muro compatto, con allungo impegnativo a metà. A metà c'è una sosta utile per la calata. (Ferrari 1994)
L4: 20m (7a+)
Dalla sosta traversare a dx per un paio di metri e salire il muro in obliquo verso dx, con passaggi impegnativi fino in catena.
L5: 28m (6b+)
Tiro che supera sulla sinistra il grande tetto. Sono rimasti alcuni moschettoni per agevolare un'eventuale calata in doppia. Lasciateli pure al loro posto in quanto hanno più di 30 anni.
L6: 25m (6c)
Dalla sosta dritti sotto il tettino, per poi superarlo a dx con passo abbastanza duro. Seguono rocce stupende fino in cima.
I tiri sono interamente attrezzati a spit da 10 mm e in alcune soste con tasselli da 12 mm.
Mostra altri in Col Nudo - Cavallo
L2 conviene raggiungere la sosta comoda intermedia di L3 7 metri più in alto. L4 l'abbiamo trovato molto più duro di 7a+, blocco in partenza dalla sosta poi scalabile. Comodamente azzerabile... Via molto bella, a parte L5, spittaggio fin troppo abbondante.