GuGu - Castelletto - Tofana di Rozes

Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Mario Dibona-Moro, Gretchen Alexander Armando Nascè, 2007
Autore scheda
Planetmountain
Versante
Sud-Ovest
Lunghezza dislivello
250m
Quota
2656m
Difficoltà
max 6+ (o Ao)

Percorso



Gu Gu è un'altra delle proposte “ampezzane” realizzate da Mario Dibona “Moro” con la sua compagna Gretchen Alexander e l'amico Armando Nascè. Questa volta la linea corre lungo la parete sud-ovest del Castelletto (Tofana di Rozes) ed ha il passaggio chiave di 6a (superabile in Ao) su una fessura strapiombante a circa metà via.
Accesso generale
Salendo da Cortina, lasciare la macchina circa un chilometro prima del Passo Falzarego presso la casa cantoniera gestita come bar/ristorante. Accesso
Dalla casa del Magistrato delle Acque (ora ristorante Ra Nona) seguire il sentiero che porta alla forcella del Col dei Bois (segnavia 412). Giunti in forcella si può vedere l'intero itinerario. Proseguire per tracce di sentiero in direzione nord ad un grosso sasso cubico. Guadagnare quota e portarsi sotto la parete, ometto Ore 1. Itinerario
- Tiro 1: salire (cordino rosso) per parete nera-grigia fino ad una grossa cengia detritica (5+)
- Tiro 2: una fessurina porta sotto ad un piccolo tetto: superarlo e tenersi sulla destra, per evitare 4m di roccia instabile. Proseguire per belle placche leggermente appoggiate (5c)
- Tiro 3: continuare in placca spostandosi sulla sinistra per entrare nel bellissimo diedro (5b)
- Tiro 4: salire lungo il diedro. (nel diedro ci sono alcuni fatiscenti vecchi chiodi e cunei di legno. Si Auspica che restino in loco come testimonianza di una storica tecnica di chiodatura. 5+
- Tiro 5: una fessura strapiombante ci permette di raggiungere un comodo punto di sosta. Passaggio chiave della via: 6a+ oppure A0.
- Tiro 6: seguire la fessura fino ad una cengia. (5b).
- Tiro 7: ancora per diedro e placche per fare sosta in un punto molto esposto. 5c
- Tiro 8: prima in placca poi in leggero strapiombo ed infine per fessura-diedro si raggiunge la cima. 5b. Discesa
seguire per circa 15m il canalone detritico, sulla sinistra. Quindi con una doppia di 45m sul versante nord, raggiungere il sentiero sottostante. Scendere lungo il vallone ghiaioso, oppure lungo la storica galleria del Castelletto. (portare torcia elettrica). Materiale
La via è interamente attrezzata con chiodi e fix e nelle soste fix con doppio anello. Necessari:10 rinvi, alcuni cordini, 3 friend, 2 mezze corde.




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06/08/2008 Andrea Fantini
La via è molto bella e spettacolare,si arrampica su roccia nel complesso buona e appigliata,ma c'è ancora molto da pulire.Al 4 tiro lungo il diedro fare attenzione alla parete di sinistra con roccia gialla e spaccata. Nel 6 tiro lungo la fessurina che porta alla cengia con sosta su due spit,la fessurina appunto è seguita sulla sua sinistra da una specie di cresta rocciosa con lastre di roccia molto instabile e di discrete dimensioni(salire con i guanti). Idem per il 7 tiro molto esposto e ancora da pulire bene.La spittatura e chiodatura della via è ben assortita(quasi da palestra,gli spit hanno distanze abbastanza regolari tra di loro circa 3/4 metri tranne il 5 e 7 tiro dove la distanza diminuisce a circa 1,5 metri).Solamente sul 1 e 4 tiro gli spit scompaiono per lasciare posto a qualche chiodo.Sul primo tiro mi va anche bene perchè le difficoltà e l'esposizione non sono tali da preoccupare.Il 4 tiro lungo il bellissimo diedro che comunque è molto esposto e verticale qualche spit in più(visto l'andamento spittato della via)si poteva mettere.Attenzione quindi al 4 tiro: pochi chiodi,un cuneo in legno con cordino e la distanza tra i chiodi è un pò lunga. Il tiro chiave è bello tosto e strapiombante,ma ben protetto grazie ad un ottima spittatura molto ravvicinata.Una volta arrivati in cima scendere per canalino detritico 15 metri fino ad un ancoraggio per doppia situato sulla parete sinistra del canalino.Ora con 45 metri di calata si ritorna alla base delle pareti est del Castelletto da cui seguendo tracce di sentiero verso nord ci si riporta in prossimità dell'attacco.Si può scendere anche lungo la storica galleria del Castelletto ma non è facile da individuare.Nel complesso la via è molto bella per quello che concerne l'arrampicata,severa e adrenalinica sia per l'esposizione sia per il grado.Si arrampica su difficoltà costanti e sostenute che giocano tra il V e il VI grado e che psicologicamente mettono a dura prova l'alpinista.Assolutamente una via da fare.
22/07/2008 Renato Sablich
Siamo andati in 4 pensando di fare una delle prime ripetizioni. Al parcheggio c'erano 8 cordate dirette li! Ciò dimostra che quando si tratta di vie ben attrezzate non troppo lontano dalla strada, la tentazione è forte. La via è molto bella, accessibile all'alpinista medio grazie all'impeccabile chiodatura e spittatura ( marchio di fabbrica dell'autore). Diventerà una classica molto frequentata. Le difficoltà sono sostenute fra il V e il VI- lungo tutti i tiri.La sosta del primo tiro sulla cengia detritica è da attrezzare su pilastrino o, qualche metro a destra, su clessidra poco visibile. Il diedro del quarto tiro è splendido. Il tiro chiave è atletico ma secondo me non è più di VI ( qualche metro con spittatura da falesia - andate tranquilli). Attenzione però: la roccia è buona , ma la via ancora molto da pulire. Inevitabile muovere sassi e sugli ultimi 2 tiri vi sono blocchi instabili di discrete dimensioni.Attenzione alla discesa : l'ancoraggio per la doppia di 45 m è un po' nascosto 15 m a valle dell'ultima sosta , sul versante est. Chiodi inutili. Portare friends medi.Sufficienti corde da 50 m.
Bellezza
Primi salitori
Mario Dibona-Moro, Gretchen Alexander Armando Nascè, 2007
Autore scheda
Planetmountain
Versante
Sud-Ovest
Lunghezza dislivello
250m
Quota
2656m
Difficoltà
max 6+ (o Ao)

Percorso



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