Brave New World - Monte Croce Matese
Itinerario tecnicamente difficile, difficile da trovare in condizioni; combina la visione moderna del dry-tooling con il misto moderno fino al misto classico. La via può essere suddivisa in una prima parte, che racchiude le difficoltà più elevate (ma ampiamente confortate dall’uso di fix) ad una seconda parte più squisitamente 'classica', dove torna fondamentale saper proteggersi e destreggiarsi su terreni di memoria 'scozzese'. La ripetizione integrale diventa quindi una salita completa, in un ambiente che si fa man mano più selvaggio; da non sottovalutare la discesa, sia per problemi di orientamento nel caso di ridotta visibilità sia per le condizioni del manto nevoso. I tiri sono stati tutti liberati tranne il tiro del 'Liscio diedro' che presentava ghiaccio estremamente sottile viste le condizioni 'magre'; ciò ha costretto all’uso dell’artificiale nel tratto centrale della lunghezza, ma in condizioni migliori si spera sia percorribile in libera.
ACCESSO GENERALE
Dalla stazione sciistica di Campitello Matese reperire il sentiero che dall’arrivo dello ski-lift “San Nicola” conduce alla Grotta delle Ciaole (bolli di vernice diradati sugli alberi). 20’-1h a seconda dell’innevamento. Prestare attenzione all’ultimo tratto dell’avvicinamento, quando si esce dal bosco: valutare la stabilità del manto nevoso!
ITINERARIO
L1: (WI 5, M8, 25 m. tiro della “Fessura strapiombante”)
Attaccare circa 15 m a sx dell’entrata della grotta, in corrispondenza di
un diedro strapiombante obliquo (spit) con ghiaccio sulla dx; seguire il
diedrino fessurato (fix) fino ad una piccola cengia, sulla dx, dove è
posta la sosta per la moulinette. Da questa attaccare l’evidente fessura
appena a sx (clessidra con cordino in kevlar lasciato), seguendola con
arrampicata molto fisica fino a raggiungere gli spit, superare il termine
della fessura (passo chiave) e sostare. Sosta su due fix collegati.
L2: (5c ed M6+, 15m.
Tiro del “Traverso inverso”): Con un primo passaggio boulderoso salire e
superare la prima protezione, poi in traverso orizzontale verso dx
(tralasciare le protezioni sopra la testa che sono di “Learning to fly”)
che consiglio di affrontare senza picche fino ad una sosta; superarla con
passaggio aleatorio (passo chiave) per guadagnare una nicchia e da questa
con un ultimo passaggio tecnico raggiungere la sosta su massi incastrati.
Sosta su due fix collegati.
L3: (WI 5+/6, M7 e X, A1, 25m. Tiro del
“Liscio diedro”): Dalla sosta ancora in traverso verso dx ad agganciare il
freestanding, risalirlo con arrampicata spettacolare ed esposta fino ad
entrare in un netto diedro. Superare una sosta ed affrontare la prima
parte del diedro generalmente con buon ghiaccio; superare un primo
passaggio strapiombante che immette nella parte alta e liscia del diedro.
Superarla con arrampicata super tecnica (A1 in caso di ghiaccio
estremamente sottile). Quasi alla fine del diedro spostarsi un metro a sx
su ciuffi di erba e muschi, poi nuovamente dritti. Superare un ultimo
passaggio strapiombante e sostare comodamente in una nicchia. Sosta su due
fix collegati.
L4: (M6+/7, 25m. Tiro
“Verso la luce”): Dalla sosta a sx con un 2-3 passaggi non banali
riprendere un sidro fessura con erba e muschio ghiacciati (passo chiave),
superare un bombè che immette su un pendio a 70°. Da qui leggermente a dx
a prendere una larga fessura intasata di ghiaccio. Risalirla con bella
arrampicata mai sostenuta fino ad un pendio con rocce sulla sx su cui si
sosta. Sosta su due fix collegati.
L5: (M5, 40m. Tiro “La
Scozia”): da S4 salire il pendio puntando ad una specie di goulotte,
attaccarla (passo chiave) e seguirla puntando ad un tetto roccioso
leggermente a sx. Da questo (fix) a dx a riprendere la goulotte che si fa
più incassata. Superare una sosta sulla sx (da qui ci si cala se non si
vuole terminare la salita), passare accanto ad un albero ed infine
leggermente a sx verso delle rocce affioranti, poco sotto un pendio
nevoso, dove si sosta. Sosta su due fix da collegare.
L6: ( 50° con passo a
70°, 50m. Tiro di collegamento): Dalla sosta a sx, superare un tratto più
verticale che immette su un pendio. Percorrerlo puntando ad una aretina
con forma vagamente piramidale e sostare sul lato dx. Sosta da attrezzare.
L7: (M4 e 60°, 40m.
Tiro “La piramide”). Dalla S6 ci si sposta a sx e si attacca la parte
centrale della parete che presenta una sorta di diedro/goulotte molto
aperta; la si sale, si supera una costola rocciosa sulla sx (possibilità
di proteggersi) e poi dritti su una crestina dove si sosta. Sosta da
attrezzare.
L8: (50° e
misto facile, 40m. Tiro “La cresta”). Si prosegue su una crestina rocciosa
appena accennata con difficoltà sempre minori fino ad un grande masso
isolato, all’inizio di un ampio pendio nevoso, su cui si sosta.
Da qui con altri 200 m di dislivello, seguendo prima il pendio poi una
crestina leggermente a sx si perviene alla cima di M. Croce Matese.
DISCESA
Dalla cima di M. Croce Matese ci si sposta in cresta verso est fino a raggiungere l’ampio e concavo pendio della parete est. La si discende tenendosi sul margine sx (faccia a valle) del pendio nevoso (prestare attenzione alla stabilità del manto). Si raggiunge il bosco ed in diagonale verso sx, evitando dei salti rocciosi, si riprende il sentiero di accesso alla Grotta delle Ciaole, non lontano dall’arrivo dello ski-lift “San Nicola”.
MATERIALE
Almeno 12 rinvii, 1-2 chiodi da ghiaccio corti, 1-2 ganci da misto, friend medio-grandi, n.d.a.
NOTE
Aperta dal basso in più riprese tra il 2019 ed il 2021; 1° tiro da R. Quaranta e M. Di Chiro; 2° e 3° tiro da R. Quaranta e L. D’Alessandro; i restanti tiri da R. Quaranta in solitaria e libera. I RP integrale (fino in cima a M. Croce) con la libera di tutti i tiri eccetto il 3°: R. Quaranta e M. Di Chiro il 25/3/2021
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