Giulia Saggin e Luca Arrigoni vincono il 1° Memorial Ultra Scalve Trail in Val di Scalve (Orobie)

Giulia Saggin e Luca Arrigoni hanno vinto il 1° Memorial Ultra Scalve Trail, la gara di trail running tenutasi sabato 24 giugno in Val di Scalve (Orobie bergamasche) per ricordare i 100 anni dalla tragedia del Gleno.
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Giulia Saggin Memorial Ultra Scalve Trail 2023 in Val di Scalve (Orobie)
Stefano Vedovati

Doveva essere un successo e così è stato. Quasi 400 atleti al via della prima edizione di MUST - Memorial Ultra Scalve Trail - che nella soleggiata giornata di sabato 24 giugno hanno dato spettacolo sui sentieri della Val di Scalve. A imporsi, nell’impegnativa distanza da 47 km e 3600 metri D+, sono stati Luca Arrigoni (team Pegarun) e Giulia Saggin (team Scott). L’azzurro Arrigoni, da poco tornato da Mondiali di Innsbruck, non si è risparmiato dettando il ritmo fin dalla prima salita e posizionandosi in testa, davanti al veronese Mattia Tanara (team Scott) e a Luca Carrara (team Salomon). Già a Schilpario, dopo una quindicina di chilometri, Arrigoni e Tanara erano a un paio di minuti di distanza l’uno dall’altro; distacco che veniva ulteriormente implementato durante la salita al rifugio Tagliaferri, dove il Pegarun arrivava con circa 15 minuti di vantaggio. D’altra parte Arrigoni è uno scalatore e il tracciato di MUST gli è fortemente congeniale. Una gara ricca di colpi di scena, questa prima MUST, che ha visto nei successivi chilometri il ritiro di Tanara e la risalita in classifica e l’interscambio di diversi atleti, tra cui Alessandro Rizzetto Chini, Clemente Belingheri, Marco Marchesi, Andrea Noris e Nicolas Belingheri. Impossibile tuttavia la rimonta su Arrigoni, evidentemente in giornata e ormai con troppo vantaggio. Al traguardo, nell’ordine, Luca Arrigoni (05:32:18, tempo da battere), Luca Carrara (06:10:03) e Alessandro Rizzetto Chini (T8 US Malonno, 06:17:51). Quarta pizza per Nicolas Belingheri, figlio dell’ideatore della gara e membro dell’organizzazione.

Giulia Saggin, in un primo momento accoppiata all’altra Giulia (la clusonese Lamberti, alla ribalta dallo scorso anno ma per la prima volta su una distanza di questo tipo), ha poi tirato fuori le unghie e dato dimostrazione della comprovata esperienza sulle long distance. La Saggin, atleta Scott e azzurra FISky, ha nel palmares gare molto lunghe e impegnative, compreso il Tor des Géants che l’ha vista nel 2018 entrare in top10. È così arrivata a Colere stoppando il crono a 06:53:46. Dietro, non troppo distante, una stanca ma soddisfatta Giulia Lamberti che, nonostante alla prima esperienza su queste distanze, ha dimostrato di poter dire la sua (07:04:25). Terzo gradino del podio per Martina Tognin (07:25:15), da pochissimo trasferita a vivere proprio in Val di Scalve.

MUST 23K
Sulla distanza più corta, 23 km e 1100 metri D+, non ce ne è stato per nessuno. L’azzurro della corsa su strade nelle medie distanze Ahmed El Mazouri (team Scott) ha messo tutti in fila chiudendo in un bel 01:47:17. Alle sue spalle Marco Camorani dell’Angolo Mountain Running e Simone Rota de La Recastello Radici Group. Nota a margine, Rota ha chiuso insieme al Pegarun Cristian Terzi, con cui ha condiviso buona parte della gara. Niente sprint finale per i due che hanno scelto di lasciare alla tecnologia la decisione su chi dovesse salire sul terzo gradino per qualche centesimo di secondo.

Al femminile a sorprendere è stata la local e campionessa di sci di fondo Lucia Isonni, alla sua prima gara trail e new entry in Recastello. 02:20:48 il suo tempo. Secondo gradino per la rosa fluo Nicole Ruggeri (02:26:38) e terzo per Ivonne Buzzoni (Carvico Skyrunning, 02:27:59).

Tanta soddisfazione da parte di Fly-Up e degli organizzatori, che vedono in questo successo la base ottimale per una seconda edizione nel 2024.

"Una giornata stupenda sotto ogni punto di vista, che ripaga dei tanti sforzi profusi. La valle ha accolto con entusiasmo la sfida e si è data da fare perché fosse un successo. Questa gara non è solo un grande evento sportivo ma ha anche un grandissimo valore simbolico" (Mario Poletti, Fly-Up Sport).

"Entrambe le partenze, precedute dalla sirena e da una voce di sottofondo che raccontava brevemente la triste vicenda che un secolo fa coinvolse l’intera vallata mietendo un gran numero di vittime, sono state di grande commozione. Un momento di silenzio per ricordare tutte le vittime e poi via, verso i sentieri che amiamo e che vogliamo far conoscere". (Leandro Belingheri, ideatore e organizzatore).

MUST è una gara voluta dalla Comunità Montana e dalla Pro Loco Colere insieme ai comuni di Colere, Azzone, Schilpario e Vilminore di Scalve per celebrare i 100 anni della tragedia della diga del Gleno. Insieme alla Fly-Up, che ha organizzato l’evento, un centinaio di volontari che si sono occupati della preparazione e della tracciatura del percorso, dei ristori e di tutti i servizi correlati. Le due distanze, 47 e 23 chilometri con partenza rispettivamente da Dezzo di Scalve e da Schilpario, hanno toccato alcuni punti e località iconiche per la Val di Scalve e i suoi abitanti, la cui storia è segnata dalla tragedia del Gleno. La gara da 47 chilometri è stata, inoltre, banco di prova per gli atleti che andranno ai Campionati Europei di Skyultra FISky a metà luglio in Montenegro.

DUE PASSI NELLA STORIA
Alle ore 7,15 del primo dicembre 1923, mentre parte dell’Italia ancora dormiva, i lavoratori si recavano a guadagnar la pagnotta e le madri svegliavano i loro bambini per andare a scuola, la Val di Scalve veniva sommersa da un’ondata di acqua, fango e detriti, che si lasciava alle spalle più di 350 morti, arrivando fino in Val Camonica. Precedendo di diversi anni un’altra grande tragedia, quella del Vajont, il crollo colpiva gravemente tutta la vallata, che però non si lasciava scoraggiare dall’accaduto e si rimboccava le maniche per riedificare e risistemare ciò che le acque avevano distrutto. La diga del Gleno, unico esempio al mondo di diga mista con la parte bassa “a gravità” e quella alta “ad archi multipli”, era una maestosa opera di ingegneria lunga 260 metri e alta quasi 100, i cui si credeva possenti muri avrebbero dovuto raccogliere le acque dei torrenti Povo e Nembo per trasformarle in energia elettrica. Un gigante da sei milioni di metri cubi d’acqua che, purtroppo, si riversarono tutti nella vallata sottostante radendo al suolo qualsiasi cosa sul loro percorso. Anche il Santuario della Madonnina di Colere, ricostruito dei coleresi in tempo record.

Main sponsor: EffeDi Meccanotek
Sponsor tecnici: Scott, DF Sport Specialist, Garmin(che mette in palio due orologi: il premio del Traguardo Volante alla Diga del Gleno ed a estrazione un altro tra tutti gli partecipanti della gara lunga), ElleErre, Tornado Sport Nutrition, Moreschi, Finiscol, Impresa Duci, Elvas, Belingheri Cristoforo, Quantis, F.lli Piantoni srl, MP, Belingheri Ivo e Ubaldo

Info: must-ultratrail.it




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