Gabriele Moroni da 9b. L’intervista dopo Erebor ad Arco

Intervista a Gabriele Moroni dopo la ripetizione il 15/12/2023 di Erebor all’Eremo di San Paolo ad Arco. Si tratta del primo 9b del 36enne climber di Novara.
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Gabriele Moroni sale il suo primo 9b, 'Erebor' all’Eremo di San Paolo ad Arco
Enrico Veronese

"È un momento grandioso per me. Ora sono pronto per voltare pagina..." Il 15 dicembre 2023 Gabriele Moroni si è superato ancora una volta, ripetendo il 9b Erebor all'Eremo di San Paolo ad Arco. Spittato e liberato nel 2021 da Stefano Ghisolfi ed iniziamente gradato 9b/+, questo grande test di forza e resistenza è stato poi ripetuto da Laura Rogora, Adam Ondra, Jakob Schubert e Stefano Carnati e il grado si è assestato a 9b. Ergo, in assoluto una delle vie più dure d'Italia. Per il 36enne di Novara la via rappresenta un traguardo molto importante, in quanto si tratta del primo di questa altissima difficoltà dopo la prima libera di Trofeo dell’Adriatico al Bus de La Stria ad Arco (2022) e le ripetizioni di Naturalmente a San Rocchino in zona Camaiore (2021), Demencia Senil a Margalef (2019) e Goldrake a Cornalba (2014).

Gabri 9b ... pazzesco. Dicci la verità, hai mai pensato di arrivare a questo livello?
Grazie mille! Sono contento e sollevato allo stesso tempo. È stato il coronamento di un anno impegnativo ma con diverse soddisfazioni. Da anni immaginavo di avere il livello fisico per fare una salita di questa difficoltà. La cosa complicata su questi livelli, almeno per me, è trovare la via giusta sulla quale investire tempo ed energia.

OK giriamo allora la domanda: a dire il vero, non abbiamo mai dubitato che potessi arrivare a questo traguardo
Vi ringrazio nuovamente. Probabilmente sono io quello che dubita sempre di più. É stato un vero processo, fatto di alti e bassi, periodi in cui mi potevo dedicare con più costanza e periodi in cui non avevo assolutamente tempo. Poi lo scorso marzo, in una giornata in cui mi sentivo veramente vicino, un piccolo ma fastidioso infortunio al ginocchio ha rovinato le mie speranze per quella stagione.

Poi in autunno sei tornato. Ma come mai Erebor? Hai preso in considerazione anche altri 9b?
Come ho già anticipato, quando non hai tutto il tempo a disposizione e la possibilità di fare dei lunghi periodi fuori casa, è difficile trovare il giusto progetto. Arco è relativamente vicino, fai conto che il 90% delle volte che ho provato Erebor è stato facendo viaggi in giornata da Milano. In realtà prima di Erebor non ho mai dedicato più di una giornata ad altri 9b. Due anni fa ho dato un occhio a Rastaman Vibration a Ceuse. Molto simile come stile a Erebor, ma decisamente più lontana e scomoda.

Assolutamente. Allora com'erano le sensazioni all'inizio? E quanto è grande il salto da 9a+ a 9b? Fisicamente e psicologicamente?
Le prime sessioni serie nell’autunno 2022, in compagnia di Stefano Carnati e Luca Bana, sono state le più divertenti. Abbiamo passato diversi weekend a decifrare sequenze e scambiarci metodi e opinioni. È stato davvero motivante e sicuramente ha velocizzato la fase iniziale. Infatti, dopo poche giornate eravamo già pronti per i primi tentativi.

Non avendo provato con costanza altri 9b non me ne rendo tanto conto, ma come passi singoli o sequenze non ho trovato gran differenza tra un 9a o un 9b. Quello che ovviamente fa la differenza è che magari su un 9b ci sono più sequenze e tutte sulla stessa intensità. O che lo sforzo è più prolungato e bisogna mantenere il livello di forza sempre al massimo. Almeno questo è quello che ho notato nei tentativi su Erebor.

Parlaci di quei dei tentativi
Ho iniziato a fare dei tentativi dal basso abbastanza presto, forse dopo 4 o 5 giornate. I primi diciamo per sondare il terreno e per capire un po’ le sensazioni. I miglioramenti sui tentativi sono arrivati velocemente, infatti nel tardo autunno ho iniziato a cadere alla fine della sequenza dura, prima di un discreto riposo che poi ti porta alla impegnativa sezione finale. Ho passato ancora qualche giornata a dicembre ma le condizioni “artiche” non hanno aiutato. Successivamente tra vacanze di Natale, lavoro e un periodo di forma non ottimale non sono riuscito a tornare prima di febbraio. Anche qua ho avuto bisogno di qualche giornata per rientrare nel flow della via e ricominciare a fare dei buoni tentativi. Penso di essere caduto allo stesso movimento, l’highpoint di fine novembre, ancora 5 o 6 volte fino all’infortunio al ginocchio.

Dopodiché
La scorsa stagione è stato diverso. Ho ricominciato a provare Erebor abbastanza tardi a causa delle temperature ancora alte di inizio autunno; però conoscendo bene la via dalle numerose sessioni precedenti sono partito già "avvantaggiato". In più era un periodo in cui ero tranquillo lavorativamente parlando e potevo dedicare qualche giornata in più anche in settimana alla via. Dopo un paio di giornate per riacquistare il giusto feeling ho iniziato a fare tentativi dal basso. Ogni sessione andavo sempre meglio e mi sentivo decisamente in forma. In più la scoperta di un appoggio che non avevo mai considerato mi ha permesso di avere più fiducia sul movimento chiave della seconda parte.

Quanto hai dato nella rotpunkt? Tutto? O potevi fare di più?
Fai conto che il sabato precedente, pur non avendo salito la via, è stato uno dei giorni migliori. La settimana seguente ero parecchio impegnato, ma ho fatto di tutto per prendermi il venerdì libero. Sapevo che le condizioni sarebbero state molto buone. Secco e non troppo freddo. Dopo un buon riscaldamento sono partito per il primo giro ma ero talmente euforico che mi è partito un piede al terzo spit. Ho deciso allora di farmi calare e aspettare qualche minuto. Probabilmente la "partenza falsa" del primo giro mi ha aiutato per il tentativo buono. Mi sentivo più calmo e soprattutto le dita erano più in temperatura. All’altezza del passo chiave le sensazioni non erano ottimali però in qualche modo riesco a passare e mi ritrovo per la prima volta al riposo prima della pancia finale. Sono ripartito super concentrato e con una bella lotta sono riuscito a fare il boulder finale e raggiungere la catena!

Per rispondere concretamente alla domanda, non so se avrei potuto fare di più… su un movimento appena prima del ribaltamento finale ero veramente al limite, ma grazie al cielo avevo la parte alta veramente molto ben assimilata.

Non hai dedicato tutto il tuo tempo a questo tiro. Lavori anche come tracciatore, sei Tecnico della Nazionale FASI. Come fai a combaciare tutto?
No, certo, non ho dedicato tutto il mio tempo a Erebor, ma sicuramente dalla prima volta che l’ho provata non c’è stato un giorno a cui non ci abbia pensato. Non ho tenuto il conto ma credo di averci fatto almeno una quarantina di giornate distribuite in un paio di anni. Sì, sono responsabile della tracciatura nella palestra Urban Wall Milano. É un lavoro che mi prende molto. Non è solo fatto di tracciatura, ma di pianificare il cambio degli itinerari, coordinare il team e altre mansioni di responsabilità della sala. In più negli ultimi anni ho fatto parte del team di tecnici della squadra Nazionale Senior FASI. Far quadrare tutto è complicato, anche perché ci tengo molto a continuare a mantenermi in forma e togliermi ancora qualche soddisfazione. Però alla fine con sacrificio impegno e passione si va avanti!

Ultima domanda: dopo oltre 20 anni di scalata al top, cosa ti motiva e ispira oggi?
Sicuramente mi motiva un sacco vedere che anche passati i 35 anni, con meno tempo a disposizione rispetto a un tempo ma con costanza e disciplina, riesco a concretizzare meglio di prima. E sinceramente mi sento sempre in miglioramento. Quindi non smetto mai di sognare e ispirato da qualche top climber ancora più avanti d’età punto ad alzare l’asticella ancora un pochino…

Grande Gabri. In bocca al lupo!

Link: Gabriele Moroni InstagramFacebook




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