In Sardegna due nuove falesie estive a fianco alla storica Genna Croce

Maurizio Oviglia presenta due nuove falesie estive a fianco alla storica Genna Croce in Sardegna: Doc Wall e Le Ginestre.
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Andrea Zancanaro su Gambero Rosso alla Doc Wall, Genna Croce, Sardegna
Maurizio Oviglia

Per celebrare il ventesimo anniversario della falesia di Genna Croce, posta sopra la Statale Orientale Sarda, in uno dei suoi tratti più affascinanti, quello tra Dorgali e Baunei… un paio di stagioni fa avevo deciso di guardarmi intorno per vedere se fosse stato possibile aggiungere qualcosa ad una falesia che stava divenendo sempre più apprezzata, non solo tra gli amanti dell’old school.

Così, dopo ampie perlustrazioni, avevo trovato dapprima una bella fascia di 20 metri sopra la strada e ne avevo subito parlato al mio amico friulano Gianni Cattaino, già storico chiodatore di Genna Croce. Ci eravamo accordati per attrezzare qualche via insieme e lasciati con un: "comincio a fare una prima via poi ti aspetto...Ci vediamo a settembre!" Detto fatto, ad agosto ero lì con la mia compagna per chiodare la prima via… L’abbraccio quando il telefono segnalò un messaggio. Una di quelle notizie che mai vorresti ricevere…

Eh sì, Gianni non c’è più ma il suo spirito continua a vivere tra questi calcari che lui tanto amava, così simili a quelli della sua Carnia. Era orgoglioso di Genna Croce, lusingato che avessi definito Teresina (la via che dedicò alla sua nipotina) una delle più belle vie della Sardegna. La chiamavamo “la piccola repubblica di Carnia” con tutti i vizi e le virtù su cui, ironico e sarcastico, scherzava sempre. I 6c+ durissimi, le chiodature non sempre perfette ma d’autore, i nomi ironici e, mi raccomando, zero segni di magnesio! Per questo e per tanto altro ancora, subito ho pensato che quella falesia doveva essere dedicata a lui. Vista la sua proverbiale somiglianza con DOC, lo scienziato di “Ritorno al futuro”, il nome giusto poteva essere DOC Wall.

In queste estati siamo tornati spesso lassù, in fuga come sempre dalla calura e dall’afa estiva. A 900 metri di quota spesso ci son quei 5/6 gradi in meno che ti permettono di scalare dignitosamente, per cui queste falesie potrebbero ben essere definite le uniche estive della Sardegna. Ma poi c’è anche quel tratto dell’orientale che precede il Passo di Genna Silana, con le ginestre in fiore che inebriano i sensi. Il buon caffè del Bar Silana tra orde di motociclisti, il calcare pastello così ostico eppure così perfetto, affascinante e ancestrale quanto può essere questa terra di confine, tra Barbagia e Supramonte.

Sopra l’orientale ho poi cominciato a chiodare un altro muro, che ho battezzato Le Ginestre, se possibile ancora più esigente di Genna Croce e di Doc Wall. Tiri più brevi, è vero, ma sempre di grandissima qualità. E con me gli amici di sempre, il grande e sempre “dimenticato” dai cronisti, Eugenio Pinotti, poi i carnici, i giovani amici di Gianni dalle dita di acciaio, Osvaldo Edel e Mattia Casanova che ci hanno dato una mano a liberare i tiri ed hanno pure chiodato una via. E poi certamente Francesca, sorella di Gianni, e suo marito Andrea. Da sempre innamorati di questi luoghi. Giornate ancora indimenticabili, senza Gianni un po’ più malinconiche e con qualche lacrima nascosta, ma che fanno bene al cuore. Per ricordarsi che la vita è amara, soprattutto quando perdi un amico, ma che è un privilegio poter essere ancora qui a ricordarlo con un sorriso e con una arrampicata su una delle sue vie.

Inizialmente avevo deciso di non pubblicare queste due falesie e condividerle solo con gli amici. Generalmente non è mia abitudine, non mi piace tenere segreti, mi sembra un atteggiamento un po’ snob, soprattutto in casa d’altri. Proprio per questa ragione, pensando a chi del territorio può avere un vantaggio dalla frequentazione da parte degli scalatori, ho deciso di rivedere la mia decisione e rendere pubbliche anche queste falesie, seppure non ancora recensite su nessuna guida. Non dimenticatevi dunque dare una mano all’economia locale fermandovi a Sa Domu e S’Orcu, proprio davanti alle falesie sul Passo di Genna Croce, a gustare i veri culurgiones ogliastrini, oppure concedetevi uno spuntino al passo di Genna Silana prima della scalata pomeridiana. Poco sotto Genna Croce concedetevi quindi una visita al Caseificio Is Gruttas, ne vale la pena! Al di là della gastronomia il territorio di Urzulei è splendido e selvaggio: grotte, canyon, altipiani e montagne. Anche se non c’è il mare, è esattamente quello che si potrebbe definire un vero paradiso.

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DOC WALL
Falesia proprio sopra la strada che dal Passo di Genna Croce si stacca verso sud in direzione di Sedda Arbaccas. La falesia si trova circa 750 metri dopo, dove le rocce arrivano quasi a lambire la strada.

Stile: arrampicata su muro verticale di calcare perfetto, tacche e buchi. Stile tecnico, ma meno esigente della vicina Genna Croce
Difficoltà: dal 5c al 7a più due progetti sul 7b+
Lunghezza delle vie: dai 15 ai 30 metri
Chiodatura: ravvicinata a spit fix, soste ovunque su catena
Chiodatori: Maurizio Oviglia, Eugenio Pinotti, Marco Fagiolini
Periodo Ideale:
mezze stagioni, estate dopo le 14
Avvicinamento: dalla strada in due minuti alla falesia

LE GINESTRE
A destra di Genna Croce. Fascia di calcare poco appariscente proprio sopra il km 178 della SS 125.

Stile: arrampicata su muro verticale di calcare perfetto, tacche e buchetti talvolta rovesci. Arrampicata estremamente tecnica. Stile più esigente della vicina Genna Croce ma vie più brevi.
Difficoltà: dal 6a+ al 7b+
Lunghezza delle vie: dai 15 ai 25 metri
Chiodatura: ravvicinata a spit fix, soste ovunque su catena
Chiodatori: Maurizio Oviglia, Eugenio Pinotti, Osvaldo Edel
Periodo Ideale:
mezze stagioni, estate dopo le 14
Avvicinamento: due avvicinamenti possibili:
a) parcheggiare al km 178. Oltre la rete paramassi salire il ghiaione sino alla falesia (faticoso, 10 minuti)
b) parcheggiare proprio sul passo, come per Genna Croce. Seguire la strada sterrata a destra e al terzo tornante (oltre c’è una cava) lasciarla (ometto). Traversare la pietraia in piano (ometti) sin sotto la falesia. Salire l’ultimo breve tratto faticoso (15 minuti)

NOTA: le falesie hanno ancora tante possibilità. La chiodatura è aperta a tutti i chiodatori di buona volontà. Si chiede rispetto delle linee esistenti e uno stile di chiodatura consono ai criteri dell’arrampicata sportiva. Grazie

di Maurizio Oviglia

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