Joshua Tree, Malibu Creek e Echo Cliffs: California Rock Trip 2022

La guida alpina Giancarlo Maritano condivide il suo viaggio arrampicata in California, USA, dove ha visitato le falesie Echo Cliffs e Malibu Creek prima di spostarsi a Joshua Tree.
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Verso la fessura perfetta a Joshua Tree
Giancarlo Maritano

Non mi sembrava vero! Dopo due anni di pandemia, restrizioni, vincoli vari, poter prendere un volo intercontinentale è stato già di per sé una vittoria!

Doveva essere il Colorado, destinazione Ouray, alla ricerca del ghiaccio perfetto. Purtroppo, una nuova ondata della ben nota pandemia ci ha fatto ancora rimandare il viaggio. La parola d’ordine era, comunque, non perdere le speranze. Così, quando abbiamo capito che la situazione si sarebbe sbloccata solo a marzo, abbiamo cambiato i piani… destinazione California!

Paolo vive negli Stati Uniti da tanti anni, insegna fisica quantistica alla USC di Los Angeles. La sua grande passion per la montagna, il ghiaccio e l’arrampicata in generale, unita ad affinità che ci ha legato da subito, hanno fatto sì che diventasse un compagno di viaggio ideale. La sua idea di organizzare un viaggio tutto californiano mi ha quindi trovato subito d’accordo. L’idea è stata quella di visitare un paio di siti super classici nei dintorni di LA, per poi trasferirsi a Joshua Tree, e scalare ancora qualche giorno sulle incredibili fessure di questo fantastico Parco Nazionale statunitense.

E così, sbrigate tutte le - numerose - formalità necessarie, eccomi alla dogana di ingresso degli USA, un voluminosissimo bagaglio al seguito, e tanta tanta voglia di vedere questi mitici posti. Insieme a me Friends, nut, corde, rinvii, nastro per le mani, e ancora tanta roba per essere pronti a tutto.

La prima visita la facciamo a Echo Cliffs, un must della California del sud, un sito da quasi 200 tiri, tutti sportivi, in un contesto tipicamente americano… solitudine assicurata. Come sempre il primo giorno serve per abituarsi alla roccia, alla chiodatura, ed al contesto così diverso dai nostri standard.

Il giorno dopo andiamo invece a Malibu Creek, un meraviglioso canyon sulle montagne di Santa Monica, ad ovest di Los Angeles. Anche qui tantissimi tiri, in un quadro naturale davvero stupendo: bellissimo il boulder in traverso sul fiume per arrivare al settore principale.

Il viaggio entra nel vivo: alla sera, davanti alla birra nella veranda californiana di Paolo, si parla di viaggi e di roccia, ma anche di politica, filosofia, e di Vedanta (forse la più conosciuta fra tutte le scuole della religione Induista). Insomma, un viaggio ricco di roccia ed emozioni.

Siamo così arrivati a metà del nostro rock trip, è ora di trasferirsi a Joshua Tree, vera mecca dell’arrampicata trad. Qui si aggiunge Luca, il fratello di Paolo, e la musica cambia: si drizzano le antenne, si tirano fuori i friends - comprese le misure extralarge - e ci si protegge le mani. Tantissimi i tiri, una moltitudine i settori… insomma, un paradiso per gli scalatori!

Occorre solo prestare un po’ di attenzione all’esposizione rispetto al sole: siamo nel deserto, dove l’escursione termica è notevole, e si passa dal piumino al torso nudo nel giro di un’ora. La logistica della scalata, a Joshua, è abbastanza semplice: due strade principali che attraversano il parco, qualche parcheggio con area sosta… ed una moltitudine di "massi" (alcuni alti anche 70 metri!) solcati da innumerevoli fessure. Ti fermi, tiri fuori l’attrezzatura necessaria, e scali.

È così che anche gli ultimi giorni fuggono veloci: come sempre, nei viaggi, quando cominci a prendere il giro giusto, è ora di ripartire. Ma ci sta: le partenze, le emozioni, i ritorni, fanno parte di quel ciclo stupendo che segna tutti i viaggi d’arrampicata. E’ ora di pensare alle nuove mete!

Logistica e consigli per il viaggio
attualmente, vista la situazione generale, è difficile dare consigli sul quando e sul come organizzare un viaggio di arrampicata negli USA. Noi ci siamo mossi cercando zone essenzialmente con monotiri, escludendo quindi i moltissimi siti con vie lunghe o big wall. Per visitare le falesie di cui abbiamo parlato direi che marzo-aprile è un buon periodo, anche perché ogni posto aveva diverse possibilità in termini di esposizione. Indispensabile noleggiare un auto e, a seconda del budget a disposizione, affittare un posto dove dormire e cucinare: le tariffe degli hotel e dei ristoranti sono abbastanza elevate.

Attrezzatura necessaria
noi ci siamo mossi con normale attrezzatura da falesia per i siti sportivi (corda da 70 metri sempre sufficiente). A Joshua Tree avevo a disposizione una doppia serie di friends BD fino al #2, più un 4, un 5 ed un 6. Comodissimi anche dei micro per le fessure più piccole, e prevedere dei cordini lunghi per comporre le soste, molto spesso assenti o non sempre comode. Guantini da incastro o nastro molto comodi.

Guide e bibliografia
Comodissimo e davvero ben fatto il sito internet www.mountainproject.com, vera enciclopedia on-line di tutto quello che offrono gli Stati Uniti in termini di arrampicata. Per muoversi bene a Joshua ho trovato davvero ben fatto il libro Joshua Tree Rock Climbs di Robert Miramontes, arrivato alla terza edizione. Offre schizzi, foto e cartine per muoversi bene ottimizzando il tempo nel grande parco americano: 44 dollari spesi bene!

di Giancarlo Maritano

Special thanks to Grivel

Per qualsiasi informazione: www.x3mmountainguides.com




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