Giornata Internazionale della Montagna 2023: l'impegno del CAI per ripristinare gli ecosistemi montani

In occasione della Giornata Internazionale della Montagna del 11 dicembre il Club alpino italiano rilancia il tema scelto dalla FAO: 'Ripristinare gli ecosistemi montani'.
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Le montagne ricoprono circa il 27% della superficie terrestre e ospitano circa la metà degli hotspot di biodiversità del mondo, fornendo acqua dolce a circa la metà dell'umanità. Scrigni di biodiversità animale e vegetale, sono inoltre luoghi di multiculturalità dove convivono comunità con lingue e tradizioni diverse.
Nicholas Hobley

Anche quest'anno, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, il Club alpino italiano rilancia il tema scelto dalla FAO: "Ripristinare gli ecosistemi montani". Questa scelta mette in luce la volontà di includere pienamente le montagne nel Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi 2021-2030, co-guidato dalla FAO e dal Programma ambientale delle Nazioni Unite.

Il valore degli ecosistemi montani
Le montagne ricoprono circa il 27% della superficie terrestre e ospitano circa la metà degli hotspot di biodiversità del mondo, fornendo acqua dolce a circa la metà dell'umanità. Scrigni di biodiversità animale e vegetale, sono inoltre luoghi di multiculturalità dove convivono comunità con lingue e tradizioni diverse.

Gli effetti del cambiamento climatico minacciano da tempo l'ambiente montano, che è particolarmente fragile. Crisi idrica e rapido aumento delle temperature costringono anche chi abita queste aree ad adattarsi o a migrare. Il Cai ha approfondito il tema nel 101° Congresso nazionale, (Roma, 25 e 26 novembre 2023).

Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, fino all'84% delle specie montane endemiche sono già a rischio di estinzione, mentre si prevede che specie animali e vegetali montane diminuiranno e probabilmente andranno incontro all'estinzione.

Nonostante ciò i territori montani ospitano una varietà di ecosistemi che continuano a fornire servizi vitali, non solo al miliardo di persone che li abitano, ma anche a una grandissima quantità di donne e uomini che vivono in aree pianeggianti e che usufruiscono dei servizi ecosistemici delle montagne.
Inoltre, quando sono in buono stato di conservazione ed efficienti, gli ecosistemi montani mitigano gli impatti dei cambiamenti climatici e gli effetti ad essi correlati.

La Giornata Internazionale della Montagna 2023 è quindi un'opportunità per aumentare la consapevolezza sull'importanza degli ecosistemi montani e richiedere soluzioni che rafforzino la resilienza, riducano la vulnerabilità e aumentino la capacità delle montagne di adattarsi alle minacce quotidiane e agli eventi climatici estremi.

Il Cai e la "Citizen Science"
Il 101° Congresso del Cai ha riservato una particolare attenzione al tema del ripristino degli ecosistemi montani, in particolare per quanto riguarda le modalità attraverso le quali chi frequenta le montagne può dare il proprio contributo per mitigare le conseguenze della crisi climatica e di attività umane.

A questo proposito il Cai ritiene che, oltre a vivere la montagna in sicurezza e nel rispetto ambientale, il coinvolgimento delle persone nella raccolta di dati scientifici relativi all'ambiente, ovvero la "Citizen Science" (scienza partecipata), sia uno strumento utile per migliorare la consapevolezza sull'importanza della conservazione della biodiversità e del ripristino degli ecosistemi dei territori montani e delle aree protette.

"L'impegno a favore dell'ambiente montano è da sempre nel DNA del Cai grazie al lavoro volontario dei nostri 346 mila soci, un valore che si concretizza anche attraverso progetti di Citizen Science", afferma il Presidente generale Antonio Montani. "Abbiamo avviato il progetto "Acqua Sorgente", con l'obiettivo di identificare, classificare e monitorare le sorgenti d'acqua che si trovano nell'ambiente montano di tutto il territorio nazionale. Anche chi frequenta la montagna potrà contribuire alla raccolta di informazioni sulle sorgenti in modo semplice ed efficace attraverso un'App e strumenti messi a disposizione dalle sezioni Cai sul territorio. Con questi dati specifici su portata, conducibilità e temperatura realizzeremo un monitoraggio utile per capire lo stato di salute delle sorgenti d'acqua nei territori montani, oggi minacciate dalla crisi climatica, la cui presenza è irrinunciabile per ogni ecosistema in salute. Grazie ai valori che uniscono i nostri soci e alla propria capillarità territoriale, il Cai rappresenta una opportunità concreta per la realizzazione di questo tipo di progettualità per la salvaguardia dell'ambiente montano".

Il progetto "Acqua Sorgente" ad oggi conta più di 100mila fonti d'acqua geo-localizzate, una importante base di partenza realizzata con informazioni provenienti da 20 database regionali e da 3 database nazionali. Dati che verranno incrementati nel tempo grazie all'impegno dei cittadini che parteciperanno al progetto.




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