Via degli Spagnoli Cima Grande di Lavaredo, seconda libera per Jacek Matuszek e Łukasz Dudek

Il 31 agosto 2016 Jacek Matuszek e Łukasz Dudek hanno effettuato la seconda salita in arrampicata libera della difficile Via degli Spagnoli sulla Cima Grande di Lavaredo, Dolomiti.
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Jacek Matuszek e Łukasz Dudek alle 03:30, in cima alla Via degli Spagnoli, Cima Grande di Lavaredo, Dolomiti
Alpine Wall Tour

A fine agosto i climber polacchi Jacek Matuszek e Łukasz Dudek si sono aggiudicati la seconda salita in libera della Via degli Spagnoli, la difficile linea di arrampicata sulla parete Nord della Cima Grande di Lavaredo (Dolomiti). Una "direttissima" che era stata aperta in artificiale nel 1977 dagli spagnoli A. Gallego, M. Lozano, J. Carillo e A. Gomez. La via era ritornata alla ribalta solo nel 2003 grazie a Mauro ‘Bubu' Bole che, durante il suo incredibile periodo di "Sturm und Drang" verticale, era riuscito a salire tutti i tiri in libera fino all' 8a+ tranne uno, il tetto. A realizzare la prima libera integrale ci aveva pensato, nell’agosto 2015, Much Mayr che, in cordata con Guido Unterwurzacher, ne era venuto a capo dopo non pochi tentativi, anche perché il tetto era spesso bagnato. Dopo la prima rotpunkt l’austriaco aveva suggerito difficoltà attorno all' 8b+/8c.

Sempre l’anno scorso, proprio mentre Mayr stava lavorando la via per la sua libera, Matuszek e Dudek si trovavano alle prese con Bellavista (8b+, 500 m) sulla Cima Ovest, e dopo la riuscita il passo successivo sulla Cima Nord era quasi d’obbligo. Così, a luglio di quest’anno, i due polacchi hanno iniziato i lavori ma il primo impatto è stato "bizzarro", con le difficoltà iniziali che dovevano essere 6b+, ma che in realtà a loro parere erano ben più difficili. Fortunatamente il tiro chiave, invece, non era più difficile del dichiarato e dopo tre giorni di "lavoro" hanno tentato la libera, ma dopo il tiro chiave sono dovuti scendere per l’arrivo di un temporale.

Dudek è tornato a metà agosto con l’amico Jarosław Kluf e la seconda rotpunkt stava filando liscia, ma dopo il tiro chiave si è trovato ad affrontare difficoltà inaspettate: "Mi aspettavo una salita facile fino in cima, pertanto non ero preoccupato dai crampi che avevo. Tuttavia, le protezioni diventavano sempre più distanti e ho avuto grosse difficoltà a trovare la via giusta in quel mare di roccia. Abbiamo raggiunto il penultimo tiro di 6a dopo il tramonto. Ero su una cengia, cercando invano di capire dove andare... ho afferrato un appiglio che si è improvvisamente staccato e ho fatto un enorme volo a pendolo sbattendo con il coccige contro la parete. In qualche maniera siamo riusciti a calarci alla base della parete. Dopo il nostro ritorno in Polonia non credevo che sarei stato in grado di recuperare abbastanza velocemente per tornare sulle Tre Cime per fare un altro tentativo."

Il recupero invece è stato velocissimo e a fine agosto Dudek è ritornato con Matuszek. Durante il primo giorno hanno recuperato tutto il materiale che Dudek aveva lasciato in parete durante la veloce ritirata qualche settimana prima, e hanno anche aggiunto nuovi spit a quelle soste che consideravano precarie. Il giorno successivo sono ripartiti per la rotpunkt; Dudek ha chiuso il tiro chiave al primo tentativo, Matuszek al terzo. Poi hanno proseguito, arrampicando in alternata, verso l’alto. Arrivato il buio, anche se avevano con loro un sacco a pelo, hanno deciso di proseguire alla luce delle frontali. Ancora una volta i tiri della parte alta della via, su roccia spesso molto friabile, sono stati difficili da "leggere" ma alle 03:30 della notte hanno raggiunto la cima.

Con questo successo i polacchi hanno aggiunto un altro tassello nel loro progetto "Alpine Wall Tour" che li ha visti salire alcune della vie più emblematiche e difficili delle Alpi, tra cui spiccano le ripetizioni di End of Silence nel 2013 (X, Alpi di Berchtesgaden, Thomas Huber 1994) Des Kaisers neue Kleider nel 2014 (X+ , Wilder Kaiser, Stefan Glowacz 1994), Brento Centro (8b, David Lama, Jorg Verhoeven 2010), Silbergeier  (X+, Rätikon, Beat Kammerlander 1993) e Bellavista (Tre Cime di Lavaredo 8b+, Dolomiti, Alexander Huber 2001) nel 2015.




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